Per Renoir la pittura deve esprimere
la gioia di partecipare al mondo che ci circonda
ed esaltarne soprattutto le bellezze.
BREVE BIOGRAFIA
Fin da piccolo mostrò due talenti artistici, il canto ed il disegno (usava i gessetti del padre, sarto, che si arrabbiava).
Mentre il maestro voleva voleva indirizzarlo al Coro liturgico il padre gli comprò invece quaderni e matite, all'epoca molto cari, perché ne aveva intuito le capacità pittoriche.
Auguste (così lo chiamava la madre che odiava tutte quelle "r" in Pierre Renoir) ebbe un'infanzia felice.
Crescendo il padre lo avviò al mestiere di decoratore di porcellane... e qui subito eccelse nella creazione di decori ed immagini.
Ma la ditta per cui lavorava fallì ed allora il giovane Renoir iniziò a dipingere ed ebbe subito estimatori.
Tuttavia visse anni difficili, da un punto di vista economico, anche se immersi nell'affascinante e gaudente atmosfera della Parigi del secondo '800.
Nel 1862, ventunenne, entrò nella Scuola delle belle Arti dove incontrò e frequentò Alfred Sisley, Frédéric Bazille e Claude Monet.
Insieme decisero di abbandonare la pittura d'atelier e decisero di dipingere all’aperto (en plein air) per catturare l’essenza delle luci e dei colori.
Frequentò in particolare Monet, col quale passava intere giornate a dipingere, e poi confrontavano le loro opere.
Oggi possiamo dire che la loro amicizia ebbe una grande influenza sulla sua arte e contribuì alla nascita dell'impressionismo.
Tuttavia non tralasciò di dipingere corpi giovanili, soprattutto femminili, per esprimere, attraverso la loro fisicità, gioia di vivere e leggerezza.
Partecipò alla prima mostra degli Impressionisti che si tenne nell'atelier del fotografo Nadar.
Aline
Nonostante le sue tante avventure non abbandonò mai l'amata ed adorata Aline Victorine Charigot, da cui ebbe 3 figli, e che sposò dopo 10 anni dal loro primo incontro.
Quando raggiunse la maturità... raggiunse anche la gloria, il benessere e nel 1900 ottenne il massimo riconoscimento della Repubblica Francese, la Legion d'Onore.
Continuò a dipingere fino a tarda età arrivando a farsi legare il pennello al polso perché non gli cadesse.
STILE E GIOIA DI VIVERE
Per comprendere il suo modo di intendere l'arte e la pittura
è significativo ricordare cosa rispose da giovane al suo maestro
che lo rimproverava perché si divertiva dipingendo:
“Sicuro, se non mi divertissi, non lo farei.
Perché mai l’arte non dovrebbe essere piacevole?
Sono già troppe le cose spiacevoli al mondo!”
Egli sente fortemente la necessità di imprimere sulla tela
le belle emozioni e le dolci sensazioni che vive o cerca di vivere nella società,
esaltando le armonie di tutto ciò che vede e gli piace.
Tutto quanto esiste... persone, paesaggi, ambienti, oggetti etc.
può esser bello e quel che è bello, per Renoir, merita di essere dipinto.
Come trasmette questo suo amore per la gioia di vivere nella sua pittura?
Soprattutto con il colore.
Vediamo altri suoi capolavori.
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