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POETI... GRANDI...: ALDO PALAZZESCHI
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Respuesta  Mensaje 1 de 1 en el tema 
De: Orso Tony  (Mensaje original) Enviado: 14/08/2022 02:14
Aldo Palazzeschi, ma il suo vero nome era Aldo Pietro Vincenzo Giurlani,
considerato uno dei maggiori poeti italiani del primo novecento,
ha scritto poesie famose soprattutto per la loro simpatica originalità
come potremo ora leggere... ma è stato anche un apprezzato scrittore.
(Firenze 2.2.1885 – Roma 17.8.1974)
ALDO PALAZZESCHI
L'UOMO... LA POETICA... ED ALCUNE POESIE
a cura di Tony Kospan
BREVE BIOGRAFIA
Nato a Firenze in una famiglia di commercianti Aldo Gìurlani frequentò gli studi di ragioneria per volontà del padre ma anche una scuola di recitazione e forse proprio fu proprio per questo, per non dar problemi alla famiglia che non amava l'ambiente teatrale, che scelse come nome d'arte Palazzeschi (cognome della nonna materna).
Ben presto però la sua strada divenne quella della poesia a ciò aiutato dai familiari al punto di pubblicare a loro spese il primo volume di poesie "I cavalli bianchi".
Molto si è discusso sulla sua partecipazione al Futurismo...
Certo è che i contatti ci furono... ed anche stretti e numerosi... ma furono dovuti soprattutto all'entusiasmo da parte di Marinetti per le sue poesie ed in particolare per quelle che avevano la caratteristica d'esser controcorrente e sorprendenti (v. qui giù ad es. Lasciatemi divertire).
Egli si adeguò al mondo Marinettiano… e per un po' partecipò alla corrente ma ben presto, appena si rese conto che i Futuristi erano favorevoli alla guerra, se ne allontanò.
 Ma poi alla guerra partecipò ugualmente.. sebbene nelle retrovie.
Nel 1941 si trasferì a Roma dove visse fino alla morte, avvenuta nel '74, quando mancava ormai poco al suo 90° compleanno.
Qui è con Montale
POETICA
La sua poetica, avvicinata ora a quella dei crepuscolaristi ed ora a quella dei futuristi, per la profonda intima ironia in realtà rimane sempre originale ed indipendente.
Per più di un cinquantennio,
con le sue sempre originali poesie ed altre opere, la più famosa delle quali è il romanzo “Le sorelle Materassi“, è stato un notevole ed autorevole esponente del mondo letterario italiano.
ALCUNE POESIE
CHI SONO?
Son forse un poeta? No, certo. Non scrive che una parola, ben strana, la penna dell’anima mia: “follia”. Son dunque un pittore? Neanche. Non ha che un colore la tavolozza dell’anima mia: “malinconia”. Un musico, allora? Nemmeno. Non c’è che una nota Nella tastiera dell’anima mia: “nostalgia”. Son dunque…che cosa? Io metto una lente davanti al mio cuore per farlo vedere alla gente. Chi sono? Il saltimbanco dell’anima mia.
MOVIMENTO
Io vo... tu vai... si va... Ma non chiedere dove ti direbbero una bugia: dove non si sa. E è tanto bello quando uno va. Io vo... tu vai... si va... perchè soltanto andare in un mondo di ciechi è la felicità.
RIO BO
Tre casettine dai tetti aguzzi, un verde praticello, un esiguo ruscello: Rio Bo, un vigile cipresso. Microscopico paese, non è vero? Paese da nulla; ma però, c'è sempre di sopra una stella, una grande magnifica stella, che a un di presso occhieggia con la punta del cipresso di Rio Bo. Una stella innamorata! Chi sa se nemmeno ce l'ha una grande città.
Boccioni - La risata
LASCIATEMI DIVERTIRE
Tri tri tri, fru fru fru, uhi uhi uhi, ihu ihu ihu. Il poeta si diverte, pazzamente, smisuratamente. Non lo state a insolentire, lasciatelo divertire poveretto, queste piccole corbellerie sono il suo diletto. Cucù rurù, rurù cucù, cuccuccurucù! Cosa sono queste indecenze? Queste strofe bisbetiche? Licenze, licenze, licenze poetiche! Sono la mia passione. Farafarafarafa, tarataratarata, Paraparaparapa, Laralaralarala! Sapete cosa sono? Sono robe avanzate, non sono grullerie, sono la spazzatura delle altre poesie. Bubububu, fufufufu. Friù! Friù! Se d'un qualunque nesso son prive, perché le scrive quel fesso? bilobilobilobilobilo blum! Filofilofilofilofilo flum! Bilolù. Filolù. U. Non è vero che non voglion dire, voglion dire qualcosa. Voglion dire... come quando uno si mette a cantare senza saper le parole. Una cosa molto volgare. Ebbene, così mi piace di fare. Aaaaa! Eeeee Iiiii! Ooooo! Uuuuu! A! E! I! O! U! Ma giovinotto, diteci un poco una cosa, non è la vostra una posa, di voler con così poco tenere alimentato Un sì gran foco? Huisc...Huiusc... Huisciu... sciu sciu, Sciukoku Koku Koku, Sciu ko ku. Ma come si deve fare a capire? Avete delle belle pretese, sembra ormai che scriviate in giapponese. Abì, alì, alarì. Riririri! Ri. Lasciate pure che si sbizzarrisca, anzi è bene che non la finisca. Il divertimento gli costerà caro, gli daranno del somaro. Labala falala eppoi lala. elalala, lalalalala lalala. Certo è un azzardo un po' forte, scrivere delle cose così, che ci son professori, oggidì, a tutte le porte. Ahahahahahahah! Ahahahahahahah! Ahahahahahahah! Infine, io ho pienamente ragione, i tempi sono cambiati, gli uomini non domandono più nulla dai poeti: e lasciatemi divertire!
Infine...
LA FONTANA MALATA... IN VIDEO
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Tony Kospan
F I N E

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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA E LA CULTURA
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