Guernica
Parlare, in modo esauriente, di Picasso
uno dei massimi protagonisti dell'arte mondiale del '900
e della sua lunga ed incredibile carriera artistica
non è proprio possibile nell'ambito di un solo post.
Famiglia di saltimbanchi
Molti non lo amano perché ritengono
incomprensibile la sua arte
e pensano che si sia rifugiato nel "cubismo concettuale"
(nato dalla sua ricerca e sperimentazione pittorica),
solo per nascondere la sua incapacità di pittore.
Nulla di più falso!
Basta esaminare il suo periodo giovanile
che è nel solco della tradizione figurativa dell'800
(anche se si caratterizza per l'attenzione alle problematiche sociali)
e quello successivo, detto... "periodo rosa",
per rendersi conto di quanto sia fuorviante quell'idea.
Il pasto del cieco
Inoltre dopo la fase del cubismo, che consisteva
principalmente nella raffigurazione del soggetto
contemporaneamente da più punti vista,
tornò spesso al figurativo.
Sua moglie Olga ballerina russa (foto e dipinto)
Questo post che ora ripropongo traccia un breve profilo
di una sua particolare emozione artistica
che lo accompagnò tutta la sua vita.
Picasso ed un collage di opere dei suoi vari periodi artistici
Fin da giovane Picasso
ebbe una specie di predilezione/ossessione
per un'opera di Manet…
e ciò lo portò a rivisitarla, a modo suo, molte volte.
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(Malaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973)
LA COLAZIONE SULL’ERBA…
DA MANET (autoritratto)
a
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LE RIVISITAZIONI DI PICASSO
DELLA MITICA OPERA DI MANET
a cura di Tony Kospan
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Pablo Picasso
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Sul retro di una busta della galleria Simon, forse nel 1932, Picasso scrive:
“Alla vista della Colazione sull’erba di Manet intravedo dolori futuri”.
Non è affatto frequente che l’artista rediga, direttamente di suo pugno, commenti sui pittori o sulle loro opere.
L’affermazione che abbiamo testé riportata riveste dunque un carattere ancor più eccezionale se si considera che è riferita ad un quadro specifico;
tale dichiarazione proietta l’artista in un avvenire, sì indefinito, ma nel quale si annuncia con certezza un futuro incontro con l'opera di Manet.
1863 – Manet – La colazione sull’erba
Tra tutte le opere che Picasso sceglie per le sue cd. “varianti“, La colazione sull’erba è quella a lui più vicina da un punto di vista cronologico.
L’eco dello scandalo che questo quadro ha suscitato al Salon des Réfusés del 1863 non è molto lontana.
Manet è considerato un “antico maestro” moderno.
A detta di Georges Bataille, la modernità di Manet e questo suo essere “sovversivo” sono elementi di fondamentale importanza per Picasso il quale, fin dalla presentazione di Les Demoiselles d’Avignon nel 1907, si sente il continuatore proprio di questa linea di modernità e “sovversione” nell'arte.
Les Demoiselles d’Avignon
La colazione sull’erba è una tela in cui sono affrontate varie tematiche:
– 1 – Il riferimento ai maestri antichi in primo luogo.
Manet si è infatti ispirato al Concerto campestre di Tiziano, tela custodita presso il museo del Louvre e al Giudizio di Paride, incisione che Marcantonio Raimondi trae dall’analoga opera di Raffaello andata smarrita.
Concerto campestre – Tiziano
– 2 – Vi è poi il tema del nudo.
“A quanto pare, è necessario che io dipinga un nudo. Ebbene, ne farò uno“,
aveva dichiarato Manet ad Antonin Proust.
– 3 – Un altro tema affrontato è appunto quello del soggetto, pretesto per ogni sorta di esasperazione, “l’unica possibilità che abbiamo per giudicare questa come un’opera perfettamente casta è quella di immaginare, seduta nel bosco e circondata da studenti in giacca e berretto, una ragazza coperta soltanto dall’ombra delle foglie” (Ernest Chesneau, citato da Françoise Cachin in Manet, RMN, 1983).
– 4 – Ed infine, il tema relativo alla pittura di plein air (all'aria aperta) di cui quest’opera è, secondo Emile Zola, un esempio perfetto. “L’aspetto che emerge dal quadro, […] è proprio questo vasto insieme, questo angolo di natura dal vero resa con una semplicità così appropriata…”.
Tutte queste problematiche sono affrontate da Picasso in molte tele… in quanto negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale si dedicò con impegno a lavori «d’après»: ossia rivisitazioni, in chiave del tutto personale, di famosi quadri del passato quali «Las meninas» di Velazquez, «La colazione sull’erba» di Manet o «Le signorine in riva alla Senna» di Courbet.
Picasso è morto nel 1973 all’età di novantadue anni.
«Noncurante di quello che gli artisti hanno voluto dire, egli rapirà loro le forme di cui avrà via via bisogno come stimoli e provocazioni all’espressione della propria vitalità». Così Alberto Moravia interpretava le continue incursioni che Pablo Picasso faceva nei capolavori di pittori passati o presenti: un terreno di caccia, da cui tornare fiero, in compagnia di ricchi bottini.
Ma veniamo ora, a dimostrazione di quando su detto, a guardare alcuni dipinti… (ce ne sono anche altri) sue personali rivisitazioni… dell'opera di Manet: