DAL PAPIRO CHESTER BEATTY I
Siamo giunti ormai alla fine
di questo breve viaggio
nella poesia d'amore dell'Antico Egitto
Liriche d’amore
dal papiro Chester Beatty I
STANZA SETTIMA (uomo)
Sono sette giorni
che non ho visto l’amata.
E’ entrata in me la malattia,
sono diventato con le membra pesanti,
ho dimenticato lo stesso mio corpo.
Se i medici vengono da me,
non mi soddisferanno i loro rimedi.
I maghi non trovano espedienti,
non si scopre la mia malattia.
Il dire: “Eccola!” mi rende la vita.
Il suo nome mi risolleva,
l’andirivieni dei suoi messaggeri
fa vivere il mio cuore.
L’amata è per me meglio delle medicine,
è per me meglio di un formulario magico.
La sua venuta è il mio amuleto:
quando la vedo, ritorno in salute.
Quando apre gli occhi,
diventa giovane il mio cuore,
quando parla,
divento forte.
Quando l’abbraccio,
allontana da me la malattia.
Ed è lontana da me da sette giorni.
PER LEGGER LA POESIA DELLA VI STANZA
E DA LI' TUTTE LE PRECEDENTI…
Scritti raccolti da Danny Fan-impagin. t.k.
F I N E
Ciao da Tony Kospan