Cento anni fa, il 15 ottobre del 1924 a Parigi nasceva ufficialmente e formalmente il "surrealismo".
L'atto ufficiale fu il Manifesto di Breton che, pubblicato in quel giorno, affermava la supremazia del pensiero nelle varie arti e sosteneva che nessun ragionamento poteva effettuare una qualunque forma di controllo.
Possiamo dire che il Surrealismo è storicamente l'ultima, in ordine di tempo, delle tante e mitiche avanguardie sorte agli inizi del 900 (Espressionismo, Cubismo Futurismo, Dadaismo) che furono una vera rivoluzione nell'arte e nella cultura europea del 900.
Anch'esso, come le altre correnti precedenti, intende creare una profonda frattura con il passato per giungere ad un nuovo modo d'intender l'arte.
Questa corrente, anche per il periodo storico in cui nasce, ha quali referenti, ma indiretti, Marx e Freud.
Dopo i disastri della Prima guerra mondiale, il mondo artistico e letterario voleva allontanarsi dalle regole formali della società e aprirsi a nuovi orizzonti espressivi senza regole e condizionamenti.
Le linee guida del surrealismo intendono infatti privilegiare il linguaggio poetico e quello dell'inconscio nell'arte (anche sulla base della recente diffusione della psicanalisi) per ritrarre e rivelare realtà diverse da quelle percepibili con i soli sensi.
Magritte
Come?
Lo stesso Breton indica alcuni mezzi per raggiungere questo obiettivo come il sogno e soprattutto con "l'automatismo psichico puro".
La cosa importante per Breton è che ci sia una piena assenza di controlli ed un totale disinteresse sia per l'estetica che per la morale.
Max Ernst - L'angelo del focolare
La corrente è aperta a tutte le arti letterarie e visive comprese Fotografia, Cinema e Teatro
Il suo fine è la liberazione dell'Uomo dalle convenzioni e dai formalismi borghesi.
La poesia con le sue metafore è "naturalmente" vicina alle idee surrealiste di cui è espressione in origine soprattutto il poeta Aragon che partecipò anche attivamente al movimento.
Ecco un esempio di poesia surrealista e un'immagine di Paul Eluard
Queste che abbiamo appena dette sono le linee del primo Manifesto del 1924, detto di Breton dal nome dell'autore, che poi però nel 1929 scrisse anche il secondo manifesto del surrealismo stavolta con la collaborazione del poeta Paul Eluard.
Il secondo manifesto, oltre a confermare ed ad esaltare le suddette linee della corrente, insistette molto su una posizione politica antiborghese come forma di "autodifesa" dalle logiche imperanti nella società dell'epoca.
La corrente però rimase comunque sempre in ambito artistico e non fu mai un movimento politico anche se il suo ideatore non fu alieno dalla politica.
A differenza di altre correnti il Surrealismo si estese in quasi tutta Europa e vide la partecipazione di un gran numero di artisti.
Piano piano però, come movimento ideale ed aggregazione di artisti, perse la sua forza propulsiva e si fa coincidere la sua fine con la fine della II Guerra Mondiale, ovvero nel 1945.
Tuttavia essa resterà viva anche successivamente nelle opere di tanti artisti che restano comunque surrealisti.
Alla fine del 1900 poi in varie parti del mondo si affermano i cosiddetti surrealisti moderni, come Olbinski, Schloe e Warren per citarne solo alcuni anche se essi risentono sia delle nuove tecnologie che delle atmosfere del XXI secolo.
SURREALISMO E SIMBOBLISMO
Moreau - Edipo e la Sfinge (particolare ed esempio di pittura simbolista)
A parte l'ovvia constatazione che si tratta di 2 correnti nate e sviluppatesi in epoche e contesti differenti, entrambe hanno in comune l'idea che la realtà non è quella che appare ai nostri sensi, ma è nascosta.
Il simbolismo, corrente dell'800, come la parola stessa indica, si serve di simboli più o meno criptici, ma sempre simboli, contenenti dei messaggi che l'artista vuol condividere.
Il surrealismo va oltre.
André Masson
Non solo non si serve di simboli ma le stesse immagini (visive o poetiche) non fanno riferimenti a contenuti comprensibili o razionali (automatismo psichico) ma a sogni ed emozioni liberamente interpretabili.
PRINCIPALI ESPONENTI DEL SURREALISMO
In letteratura oltre ai su richiamati poeti Louis Aragon, Paul Eluard e lo stesso André Breton ricordiamo:
Arthur Rimbaud, Guillaume Apollinaire, René Crevel, Jacques Prévert.
Nelle arti visive (pittura, scultura e fotografia) abbiamo:
Salvador Dalí ("il surrealismo sono io"), Max Ernst, Alberto Giacometti, René Iché, René Magritte, Wolfgang Lettl, Joan Miró, Man Ray, David Lynch, Claude Cahun e Dora Maar.
Dalì
Nel cinema e nel teatro: Marcel Duchamp, Artaud, Alejandro Jodorowsky e Louis Bunuel
Un esempio di cinema (completamente) surrealista è quello di Marcel Duchamp "Anémic cinéma" 1926
In Italia, all'epoca terra del Futurismo, il surrealismo attecchì poco.
Possiamo però dire vicini al surrealismo De Chirico e Savinio (arte) e successivamente Federico Fellini (Cinema).
ALCUNE DELLE OPERE SURREALISTE PIU' NOTE
Alberto Savinio
Man Ray
Paul Delvaux
Magritte
Dalì
F I N E
Tony Kospan