è stato uno degli artisti più importanti
della scintillante e sognante Parigi di fine '800
di cui ha "narrato", con calore e verità, vizi e virtù.
BREVE BIOGRAFIA
Henri Marie Raymond de Toulouse-Lautrec nacque in una nobile famiglia discendente addirittura da Carlo Magno.
Fin da piccolo fu sofferente di una malattia alle ossa che ne impedì la crescita in altezza e gli rese la testa molto grande rispetto al corpo in cui soprattutto le gambe restarono molto piccole.
Albi 24.11.1864 – Saint-André-du-Bois 9.9.1901
Per questo fece gli studi nella casa paterna, da dove in pratica usciva raramente, dedicandosi fin da piccolo alla pittura.
Visto questo suo interesse fu inviato a studiare pittura presso studi di alcuni noti pittori.
A 19 anni aprì il suo primo atelier a Montmartre (Parigi) noto per esser il quartiere degli artisti e dei bohemiens.
Fu proprio questo mondo fatto di caffè, bordelli e bistrot, che ha creato il mito della Belle Époque, ad ispirare la massima parte dei suoi dipinti.
Fece una vita economicamente disordinata, e quasi sempre in compagnia dell'alcool (e non solo), ma ci tenne sempre a differenziare i propri guadagni di pittore dall'appannaggio familiare.
Pur disponendo di notevoli risorse economiche egli amava frequentare gli ambienti più poveri e diseredati alloggiando spesso nei bordelli dove amava dipingere le prostitute nei loro atteggiamenti più spregiudicati.
Le sue opere, con il loro calore... i loro colori... ma anche con la loro verità, mostrano una forte vicinanza umana ai soggetti dipinti.
Nel 1893 la sua prima mostra ebbe subito successo e piacque anche ai critici.
Da quel momento in poi pian piano divenne ben presto un notevole punto di riferimento nel mondo artistico parigino.
Tuttavia, nonostante i successi artistici delle sue opere, rimase sempre schiavo dell'alcoolismo.
Morì a soli 36 anni a seguito di complicazioni causate dalla sifilide in un corpo già debilitato.
Al Moulin Rouge con autoritratto
SINTETICA ANALISI DELLA SUA ARTE
All'inizio le sue opere presentano caratteristiche simili a quelle degli impressionisti ed in questo molta influenza ebbero soprattutto Edgar Degas ma anche Cézanne, Renoir e Manet.
Egli poi però ben presto inizierà a tener sempre differenziata la figura umana dall'ambiente di sfondo nei suoi dipinti e proprio per questo è definito un post-impressionista.
Infatti egli stesso affermava:
"Non esiste che la figura, il paesaggio è nulla, non dovrebbe che essere un accessorio.
Il paesaggio dovrebbe essere usato solo per rendere più intelligibile il carattere della figura."
Bevitori di assenzio
Possiamo dunque dire che per lui viene prima di ogni altra cosa la persona e molte persone, da lui dipinte, sono divenute poi, grazie a lui, immortali.
Egli usava diversi supporti per le sue opere ed è infatti considerato anche uno dei più geniali autori di manifesti e stampe dei suoi tempi.
Tony Kospan
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