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L'omaggio dell'uomo semplice - 1288/1292 (Partic.)
Questo dipinto (L'omaggio dell'uomo semplice - 1288/1292) fa parte della serie degli episodi della vita di S. Francesco affrescati nella Basilica di Assisi.
L'importanza di questi affreschi nel mondo dell'arte italiana è paragonabile a quella della Divina Commedia nel campo della Lingua e della Letteratura.
Giotto ufficializza in pratica la grandezza del santo circa 60 anni dopo la sua scomparsa... e per farlo sceglie un luogo preciso... la piazza... che da sempre è il centro della vita pubblica delle città grandi e piccole.
Giotto (1267 - 1337)
La piazza infatti fin dai tempi dell'antica Grecia (agorà) e dell'antica Roma (forum) è il 4° luogo dopo la casa, il luogo di lavoro e quello del culto in cui le persone svolgevano e svolgono una delle più importanti funzioni umane, quella politica, intesa però nel senso più ampio.
Infatti la piazza era, è e forse sarà, sempre il centro di diffusione delle notizie e delle idee, lo spazio in cui nascono le amicizie e gli amori o quello in cui si prendono le decisioni, o quello in cui i cittadini protestano (ancora oggi si dice "scendere in piazza") anche se oggi conosciamo un altro genere di piazza che sembra stia prendendo il sopravvento, quella virtuale.
Ma torniamo al dipinto.
Mostra un uomo umilmente vestito che stende un abito, a mò di tappeto, dinanzi all'incedere del Santo in una piazza, che è quella di Assisi, nell'indifferenza dei presenti, elegantemente abbigliati.
La piazza che Giotto dipinge non è una piazza qualunque... ma quella di Assisi.
Egli la vuole rendere riconoscibile ed ecco sulla sinistra il palazzo civico con la sua torre, l'antico tempio di Minerva divenuto chiesa e per descriverla come tale vi aggiunge 2 angeli ed un frontone che in realtà non c'erano, ed un altro palazzo.
Il dipinto simboleggia l'abbandono da parte di S. Francesco del mondo dei ricchi per abbracciare quello degli umili e dei poveri che a loro volta ne riconoscono la grandezza umana e la santità rendendogli un profondo omaggio che è raffigurato dall'inchino e dalla veste appoggiata a terra.
Quest'opera inoltre è ritenuta la prima rappresentazione di una piazza nella Storia dell'Arte Italiana.
Tony Kospan
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