Le otto meraviglie del mondo
che il turismo può distruggere
Da Wadi Rum a Stonehenge a Timbuktu alle spiagge della Tasmani: memorie a rischio per troppa popolarità
MILANO - Troppi turisti, cattiva organizzazione e scarsa sorveglianza: sono tra le cause principali del lento degrado di alcune tra le più belle e preziose località della terra, meta dei viaggiatori di tutto il mondo. E' quanto messo in luce dalla Threatened Wonders List, la classifica annuale (giunta alla seconda edizione) dedicata dalla rivista britannica alle "meraviglie in pericolo".
MERAVIGLIA NEL DESERTO - I luoghi della lista sono 8, la maggior parte dei quali letteralmente invasi dal turismo, con tutto ciò che ne consegue. Al primo posto della classifica si trova il Wadi Rum, uno dei posti più affascinanti della Giordania nonché il suo deserto più esteso, in cui nel 1962 fu in parte girato il celebre film Lawrence d'Arabia. Esplorarlo significa regalarsi un'esperienza unica e indimenticabile, ma anche se si tratta di un territorio protetto i viaggi al suo interno non sono gestiti al meglio e non esiste un'organizzazione preposta alla salvaguardia dell'ambiente. Così il bellissimo Wadi Rum viene battuto in lungo e in largo, sostanzialmente senza regole, e senza che le popolazioni locali possano beneficiare della ricchezza portata dal turismo.
IL VILLAGGIO CINESE E LA CITTA' MAYA - Al secondo posto c'è invece Yangshuo, un villaggio della provincia del Guangxi, nel sud della Cina, che ogni anno attira oltre 3 milioni di visitatori: "molti più di quelli che può effettivamente accogliere", dicono gli esperti. Così, le acque del fiume Li, lungo il quale il centro si sviluppa, sono ora inquinate e molti abitanti del posto hanno venduto i propri locali a stranieri che ne hanno fatto negozi di souvenir, e Yangshuo ha perso un po' del suo fascino e della sua magia. A seguire troviamo poi Tulum, in Messico, con le sue rovine archeologiche e i banchi corallini. Le belle spiagge del posto, un tempo poco frequentate, oggi sono praticamente circondate dai grandi alberghi che ospitano i viaggiatori.
DAL REGNO UNITO ALL'AUSTRALIA - E' meta di turismo di massa anche il sito neolitico di Stonehenge, in Inghilterra, patrimonio dell'umanità dell'Unesco dal 1986. Stonehenge appare oggi isolato dal resto del paesaggio, slegato dal suo contesto originale, a causa di sottopassi in cemento, parcheggi e strade costruiti lì attorno per agevolare l'afflusso di gente. Grande popolarità - e decadimento - anche per le rovine Inca del Machu Picchu, che ogni giorno sono visitate da 2.500 turisti: la costruzione di un ponte e di una nuova strada nel 2007 ha consentito ai veicoli di avvicinarsi ancora di più alla cittadella e portare quindi più gente, ma anche più rifiuti e danni. Le ultime posizioni della lista di Wanderlust sono occupate infine dalla città indiana di Jaisalmer, da Timbuktu e dai 30 chilometri di spiaggia della Bay of Fires, una delle aree protette della Tasmania, in Australia, che la Lonely Planet ha classificato tra le migliori località del 2009, mentre gli aborigeni del luogo vogliono proteggere il territorio e gli antichi cimiteri al suo interno.
una speciale classifica della rivista britannica wanderlust