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De: Enzo Claudio (message original) |
Envoyé: 28/11/2009 16:27 |
Alda Merini
La fuga
Lasciami alle mie notti ed ai miei benefici di peccato, lasciami nell’errore se decantarmi è compito di Dio! So che mi assolverai delle mie pene: ma ora lasciami umana col cuore róso dalla mia paura. Quando sarò bassorilievo al tempo della Tua eternità, non avrò fronti contro cui capovolgere la faccia.
Alda Merini Testamento a cura di Giovanni Raboni Crocetti Editore 2002
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Clara Janés
La fiamma viva straziò l’aria, uní i volti in purpureo gesto, svegliò la freschezza delle bocche, fece delle braccia un nido, e dei corpi brezze nelle dune, cullarsi delle foglie nelle brezze.
Clara Janés Arcangelo d’ombra a cura di Annelisa Addolorato Crocetti Editore 2005
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De: Quinef |
Envoyé: 29/11/2009 16:41 |
L' A M O R E (Scritta da Rosa...ella88) |
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L'Amore è l'inizio della vita il frutto del seme che stringi tra le dita, l'Amore è passione il calore che avvolge due corpi in fusione, l'Amore è speranza la viva attesa che combatte la lontananza, l'Amore è tormento un fisso pensiero trasportato dal vento, l'Amore è libertà libertà di amare chiunque ad ogni età, amare vuol dire anche perdonare mettere da parte il rancore per non vendicare, l'Amore è anche dolore dell'anima il rumore che distrugge il cuore. L'Amore non ha limiti, ne confini, trascina con se ricchi, poveri e piccini. L'Amore non ha colore, bianco o nero l'importante è che sia sincero. L'Amore è un sentimento è da vita ad ogni momento, è una ruota che sempre gira, è per tutti il turno arriva perchè il cuore non sa stare troppo tempo senza amare.
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Titos Patrikios
Debito
Tra tutta questa morte che è venuta e viene, guerre, esecuzioni, processi, morte e ancora morte malattie, fame, fatalità fatali, amici e nemici assassinati da sicari, stroncature sistematiche e necrologi pronti, la vita che vivo è quasi un dono. Un dono della sorte, se non un furto della vita altrui, perché la pallottola a cui scampai non andò a vuoto ma colpí l’altro corpo che si trovò al mio posto. Cosí, come un dono immeritato, mi fu data la vita, e tutto il tempo che mi resta è come se mi fosse stato regalato dai morti per narrare la loro storia.
Novembre 1957
Traduzione di Nicola Crocetti
Titos Patrikios La resistenza dei fatti a cura di Nicola Crocetti Crocetti Editore 2007
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De: Quinef |
Envoyé: 30/11/2009 21:39 |
24 domande e 24 risposte di Madre Teresa di Calcutta
Il giorno più bello? Oggi. L’ostacolo più grande? La paura. La cosa più facile? Sbagliarsi. L’errore più grande? Rinunciare. La radice di tutti i mali? L’egoismo. La distrazione migliore? Il lavoro. La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento. I migliori professionisti? I bambini. Il primo bisogno? Comunicare. La felicità più grande? Essere utili agli altri. Il mistero più grande? La morte. Il difetto peggiore? Il malumore. La persona più pericolosa? Quella che mente. Il sentimento più brutto? Il rancore. Il regalo più bello? Il perdono. Quello indispensabile? La famiglia. La rotta migliore? La via giusta. La sensazione più piacevole? La pace interiore. L’accoglienza migliore? Il sorriso. La miglior medicina? L’ottimismo. La soddisfazione più grande? Il dovere compiuto. La forza più grande? La fede. Le persone più necessarie? I sacerdoti. La cosa più bella del mondo? L’amore. |
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Pablo Neruda
Questa volta lasciami
essere felice,
non è successo nulla a nessuno
non sono in nessun luogo,
semplicemente
sono felice
nei quattro angoli
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo.
Che posso farci, sono
felice,
sono più innumerabile
dell'erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso,
di sotto l'acqua,
sopra gli uccelli,
il mare come un anello
intorno a me,
fatta di pane e pietra la terra
l'aria canta come una chitarra. |
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Stephen Spender
Holdërlin vecchio
Solevo, da giovane, gaio ridestarmi al mattino con la rugiada, e m’attristavo alla caduta del giorno. Ora al levarmi la bianca discesa maledico che ogni radice rinfresca, e vorrei che le mie palpebre fossero morte serrande giú tratte dal peso infinito del mondo minerale. Ed è strano davvero che la sera, quando le ombre distese giacciono come fieno tagliato, in questa pazza età mi rallegri, e la mia anima canti vividamente ardendo nel centro di un cielo gelato.
Traduzione di Sergio Solmi
Sergio Solmi Quaderno di traduzioni Giulio Einaudi Editore 1969
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Edna St. Vincent Millay
Nel dorato bacile d’un gran canto versiamo tutta la nostra passione; si giacciano abbracciati gli altri amanti nel riposo d’amore – noi parliamo con la lingua di tutto il mondo: il sangue che s’agita, la lunga inerzia, i fremiti, le calde palme supplici all’ospite che fugge, ed un’anima sola, indifesa, ma forte. Il desiderio solo canta al liuto; nell’aperto sospiro, fra le ortiche s’acquieti il menestrello, ozioso e muto anche lui – sia l’amore alto e lontano: tradisce il ramo piú alto quel frutto che ogni passante può trovare a terra.
Traduzione di Silvio Raffo
Edna St. Vincent Millay L’amore non è cieco a cura di Silvio Raffo Crocetti Editore 1991, 2001
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Tomas Tranströmer
Una notte d’inverno
La tempesta poggia la sua bocca alla casa e soffia per emettere un suono. Dormo inquieto, mi giro, leggo il testo della tempesta assopita.
Ma gli occhi del bambino sono spalancati al buio e il temporale mugola per lui. Entrambi amano le lampade che dondolano. Entrambi sono a metà strada dal linguaggio.
La tempesta ha mani infantili e ali. La carovana si lancia verso la Lapponia. E la casa avverte la sua costellazione di chiodi che tiene insieme le pareti.
La notte è immobile sul nostro pavimento (dove tutti i passi attutiti riposano come foglie affondate in uno stagno) ma fuori infuria la notte!
Sul mondo passa una piú grave tempesta. Poggia la sua bocca alla nostra anima e soffia per emettere un suono – temiamo che la tempesta soffiando ci svuoti.
Traduzione di Maria Cristina Lombardi
Tomas Tranströmer Poesia dal silenzio a cura di Maria Cristina Lombardi Crocetti Editore 2001
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Yehuda Amichai
Mi ha assalito un’acre nostalgia, come la gente d’una vecchia foto che vorrebbe tornare con chi la guarda, nella buona luce della lampada.
In questa casa, penso a come l’amore in amicizia muta nella chimica della nostra vita, e all’amicizia che ci rasserena vicini alla morte. E quanto è simile ai fili sparsi la nostra vita che piú non sperano di tessersi in altro ordito.
Giungono dal deserto voci impenetrabili. Polvere che profetizza polvere. Passa un aereo e ci chiude sotto la lampo di un grosso sacco di destino.
E il ricordo di un viso amato di ragazza trascorre per la valle, come quest’autobus notturno: molti finestrini illuminati, molto viso di lei.
Traduzione di Ariel Rathaus
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Mario Luzi
La notte lava la mente.
Poco dopo si è qui come sai bene, fila d’anime lungo la cornice, chi pronto al balzo, chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare traccia un segno di vita, figge un punto. Raramente qualche gabbiano appare.
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