La Diana si dice che sia un fiume sotterraneo che attraversa la città di Siena. Molti hanno sentito parlare di questo fiume che sembra essersi formato nella storia fra la civiltà pagana e quella cristiana. Agli inizi del secolo non esisteva senese che non avesse mai sentito parlare delle mitiche leggende di questo fiume, o che non avesse mai udito lo scorrere del fiume, nelle silenziose sere, nella zona di Pian Mantellini o san Marco. La leggenda della Diana fu alimentata dalla scarsità d'acqua, motivo che portò poi alla mitizzazione di questa antica fontana che doveva sorgere dalle parti di Castelvecchio. La Repubblica di Siena inizia le ricerche della vena acquifera fin dal 1176 quando "li frati di S.Maria del Carmine, havendo disagio d'acqua et havendo notizia della vena di Diana sotto Castelvecchio, la quale ripiegava sottoterra pel loro horto et haveva uscita in Tressa, deliberarono farne un pozzo... la mattina, tornando all'opera trovarono l'acqua essere abbondante sopra il ponte et era buonissima". Passa un secolo, ed è il 1295, ed il Comune ricomincia i lavori di ricerca per trovare la falda acquifera, ma senza risultati concreti. Stanchi e delusi i senesi dovettero lasciar perdere e dedicarsi a problemi ben più seri, visto che il sistema "idrico" nelle mura era più che soddisfacente. Molti continuarono personalmente la ricerca del fiume, ma nessuno riuscì a capire veramente dove avrebbe dovuto scavare per trovare l'acqua. Siena è una città piena di cunicoli sotterranei, incavati nel tufo. Si dice che vi siano moltissimi di questi cunicoli, alcuni per funzionare da bottini altri per uscire dalla città in caso di assedio. Un oscuro mondo che si contrappone a quello della luce, con mille strade che si intersecano a vari livelli sotto i nostri piedi, sentieri ancora in parte da scoprire e testimoni di strane leggende come quella che fa riferimento ai tre forzieri spagnoli (stanze sotteranee dove gli uomini del Mendoza raccoglievano i preziosi da custodire), o di una vera e propria civiltà che vivrebbe nel regno di Diana, visto che, oltre al classico rumore dell'acqua, si accompagnerebbe l'aver udito voci e lamenti provenienti dalle più profonde cavità. Molti sono stati i funerali fatti con delle bare vuote, per coloro che avevano cercato di avventurarsi nei misteriosi cunicoli ma che non erano più tornati.
|