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Marco Cedolin
Le elezioni politiche agitano gli animi di questa ultima settimana di campagna elettorale. I candidati si accapigliano fra loro, la macchina dei “santini”, delle pubblicità stipate nelle buche delle lettere e dei manifesti con i faccioni sorridenti conditi di promesse da marinaio, viaggia a pieno regime. Sale la tensione fra coloro che si contendono le poltrone che contano e valgono molti quattrini, nonché grandi fette di potere. In questa atmosfera può essere inquadrata la visita di Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte nella città di Avigliana, alle porte della Val di Susa ed il suo imbarazzante incontro (che la medesima ha tentato in tutti i modi di evitare) con un gruppo di cittadini, documentato in maniera esauriente con tanto di filmato. Trovatasi di fronte ai cittadini (molti dei quali dichiarano di averla votata nella scorsa tornata elettorale) che le domandano di motivare il suo consenso nei confronti dell’alta velocità la Bresso sbanda paurosamente non sapendo letteralmente che pesci prendere. Si nasconde dietro l’Europa, attribuendo ad essa la decisione di costruire il TAV in Val di Susa. Ma le viene fatto educatamente notare che l’Europa nel Libro Bianco di trasporti del 2001 non fa menzione alcuna dell’alta velocità. Finge di essere affetta da una qualche forma di sordità incipiente, ignorando completamente tutti gli appunti tecnici che le vengono rivolti in merito all’argomento. Si trincera dietro le decisioni prese dall’Osservatorio Virano e quando le viene fatto notare che tali decisioni non sono state condivise dai cittadini e neppure da molti dei comuni interessati tace, ma inizia ad irritarsi e lo sguardo lancia lampi di odio. Alla fine perde completamente le staffe dinanzi ad una sua elettrice di 82 anni che dichiara di non voler morire sapendo di lasciare una Valle che grazie a lei verrà devastata, ed ostentando molta educazione ed altrettanta sensibilità le risponde “Muoia signora”. Il dramma non è costituito dalla sfrontatezza con cui personaggi come Mercedes Bresso ritengono lecito rapportarsi con i cittadini, insultandoli, prima portando argomentazioni assolutamente prive di senso, poi ignorando con supponenza le domande, infine augurandogli di ricongiungersi al più presto con il creatore.
Il dramma è costituito dal fatto che fra qualche giorno la maggior parte dei cittadini si recherà alle urne e delegherà personaggi come Mercedes Bresso a decidere sulla vita e “la morte” dell’intera popolazione, senza neppure avere mai visto siparietti come quello documentato nel filmato che meriterebbero di essere portati alla conoscenza di tutti. |
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Io son fiduciosa di Cota ,ma diamo tempo che copra i buchi della Signora???? Bresso ,ogni giorno uno nuovo .La Bresso stava rovinando tutto e non capisco se quelli che ladifendono han gli occhi foderati di prosciutto.
Angelica
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Se scrivo che i video sono stati censurati, è perchè lo sono stati. Ci sono ancora i link, ma se si va a vedere non corrispondono più a nulla.... W la democrazia! E se proprio vogliamo dirla tutta, ci siamo dimenticati quando Prodi, dalla mattina alla sera, fece un prelievo "una tantum" sui depositi bancari? E chi ha toccato? I dipendenti e i pensionati, perchè i ricchi come lui i soldi li avevano all'estero. O di quando Prodi ha accettato il cambio della lira a 1936,27? Se avesse fatto come era stato deciso, ora avremmo tutti circa 500€ di più al mese e le cose andrebbero meglio per tutti. E quando Amato, ministro di un governo di sinistra fece slittare le pensioni di 5 anni? Qui mi pare si guardi solo cosa fa la destra (che non mi piace) e non quello che fa la sinistra (che mi piace ancora meno!) |
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Io ricordo il prelievo di Amato
LA CONSULTA GRAZIA LO STATO SUL PRELIEVO DEL 6 PER MILLE
Repubblica — 05 maggio 1995 pagina 27 sezione: ECONOMIA
ROMA - L' imposta straordinaria del sei per mille applicata nell' estate ' 92 sui depositi bancari e postali non dovrà essere restituita dallo Stato. Con una sentenza depositata ieri pomeriggio in cancelleria, infatti, la Corte costituzionale ha respinto i dubbi espressi dalla Commissione tributaria di primo grado di Roma sulla costituzionalità della norma che introdusse l' imposta. Un' imposta che faceva parte delle misure anti-deficit varate dal governo guidato da Giuliano Amato e che fruttò allo Stato più di 5.250 miliardi; la sentenza, infatti, avrà sicuramente fatto tirare un sospiro di sollievo al presidente del Consiglio, Lamberto Dini, che, in caso contrario, avrebbe dovuto fare i conti con un aggravio del deficit pubblico della stessa entità (anche se ovviamente i rimborsi non sarebbero scattati immediatamente). La Consulta ha sancito la costituzionalità dell' imposta, sottolineando, come si legge nella sentenza, che il prelievo sui depositi bancari era un' imposta straordinaria, connotata da modalità eccezionali, e che ha inciso "sui depositi con un' aliquota invero di contenuta entità, tale da non potersi ragionevolmente considerare ablativa del patrimonio del soggetto". Inoltre, per i giudici della Consulta, "trattandosi di imposta che colpisce il bene nella sua oggettività non è irragionevole che la legge ponga il prelievo a carico di colui che risulti detentore del conto bancario o postale, indipendentemente da eventuali rapporti sottostanti con altri soggetti, nell' ambito dei quali troverà definizione il problema della ritenuta subita dal titolare del conto stesso. In sostanza - ha affermato la Corte nella sentenza - non può dirsi che il legislatore abbia travalicato i limiti del discrezionale apprezzamento al medesimo spettante in materia fiscale". Ad ulteriore supporto della costituzionalità del prelievo forzoso, i giudici costituzionali hanno sottolineato il carattere di imposizione una tantum, che non è tale, hanno detto, da alterare il sistema tributario considerato in tutte le sue componenti. Quanto alla asserita violazione dell' articolo 47 della Costituzione (norma che incoraggia e tutela il risparmio), nella sentenza viene ricordato che tale precetto costituzionale contiene soltanto un "principio programmatico" al quale deve ispirarsi il legislatore ordinario, "ma non può certo impedire al medesimo di emanare, in materia finanziaria, quelle norme giuridiche che siano volte a disciplinare il gettito delle entrate". Nel ricorso alla Corte costituzionale, la Commisione tributaria di primo grado di Roma, aveva sottolineato soprattutto che il prelievo forzoso sui depositi aveva le caratteristiche di un' imposta sul patrimonio finanziario e non su un effettivo reddito e che aveva inciso in maniera diffusa su situazioni differenziate, "discriminando le posizioni dei soggetti colpiti" e risultando così "ispirata al principio di proporzionalità piuttosto che a quello di progressività". La Commissione aveva inoltre contestato che in questo modo erano stati colpiti in gran parte i risparmi di piccola entità, lasciati infatti in banca, mentre non erano state toccate le rendite legate agli investimenti dei cittadini più abbienti in titoli di Stato e simili. Da qui era nato il dubbio che l' imposta del sei per mille violasse tre parametri costituzionali: l' articolo 3 (principio di uguaglianza) per essere state colpite in maniera eguale situazioni differenziate; l' articolo 47, che incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme, perché al contrario è stata prodotta sfiducia nel sistema; l' articolo 53, che fissa il principio della progressività del sistema tributario, per avere il prelievo inciso su saldi contabili astratti, che non possono essere considerati, era stato fatto rilevare alla Corte, espressione di capacità contributiva. La Corte costituzionale ha invece respinto i dubbi sollevati dalla Commissione tributaria. La sentenza è stata criticata dal professor Emmanuele Emanuele, che aveva presentato un ricorso contro il sei per mille: "Sono amareggiato, esterrefatto", ha affermato, aggiungendo che "nessuno al mondo potrebbe negare che ci sia stata una violazione della Costituzione. Sono dispiaciuto per gli italiani che così hanno avuto la prova provata che la giustizia questa volta è stata completamente bendata". Deputati e senatori, invece, pur sottolineando che così si è evitato un ulteriore appesantimento dei conti pubblici, hanno in generale dichiarato che una misura come il prelievo forzoso non dovrà più essere ripetuta in futuro.
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Avevo deciso di non risponderti più, ma ci tengo a precisare che gli epiteti che gratuitamente mi attribuisci, puoi anche ritirarli velocemente e chiedere scusa. Questa Comm, l'ho creata io, infatti sono sia AmicoWebdiFrancesca che Primaveraestate e chiunque qui, tra le persone che hanno sempre partecipato EDUCATAMENTE alla vita di questo "salotto virtuale" lo sanno e lo possono confermare!!! |
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De: clicy21 |
Enviado: 15/06/2010 09:25 |
Caro Enzo...........la schifata di amato quella lontana notte, mi e' rimasta sullo stomaco! Rimasi scioccata dal fatto che un governo si sia permesso di rubare di notte i soldi sudati alla gente !
Prodi disse che era temporaneo e che si poteva chiedere il rimborso....cosa che feci presso gli uffici competenti, per me per mia madre e per mio padre, su carta bollata e timbrata da loro! Ho ancora quei documenti e sto ancora aspettando una risposta..................Ely |
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Se lo ricordano bene tutti quelli che avevano dovuto realizzare
per importanti acquisti o ristrutturazioni. Non ci fu quell'equità
in nome della quale la sinistra si straccia le vesti e la Consulta ...
Gli amici dei miei amici sono miei amici.
Enzo |
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Butterfy ha ocultado este mensaje |
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Almeno l'itagliano sallo ! Se impari l'italiano...capirò anche i contenuti!!!
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Non sarà facile,ma ti distingui dalla massa!!
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De: haiku04 |
Enviado: 15/06/2010 23:33 |
Sul mio profilo di FB. ho scritto questo:
" Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza"
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De: clicy21 |
Enviado: 16/06/2010 12:34 |
Essere operai non significa essere ignoranti e maleducati nonche' arroganti! |
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De: haiku04 |
Enviado: 17/06/2010 13:16 |
- Detesto chi spara sentenze su chi non si conosce.
- Nessuno può entrare qui e imporre quello che si deve scrivere o no.
- La com vuole essere un luogo di relax dove viene espresso il proprio io anche attraverso le cose che si amano.
- Il dialogo è una conquista, non un'imposizione. E' sinonimo di intelligenza anche capire quando si è di troppo e quando alcuni argomenti sono inopportuni e fuori contesto.
- L'ironia, applicata e/o recepita, è altro sinonimo di intelligenza.... se non si arriva neppure a questo bisognerebbe ritirarsi e riflettere moooolto su sè stessi.
- Arroganza, supponenza e ignoranza sono pessimi veicoli per avvicinarsi a chiunque: meditare!!!!
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Una scarsa autostima aumenta la vulnerabilità ai rifiuti e alle risposte negative innescando delle risposte difensive e delle reazioni aggressive che non permettono di mantenere il controllo delle proprie emozioni, necessario al superamento di questo tipo di situazione... |
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Grazie Fly. Ti dirò che sono proprio stufa. Come dici tu, ci sono persone che non accettano le scelte o i rifiuti di altre, mentre, secondo me, il rispetto verso le decisioni di chiunque è il primo sinonimo della decantata democrazia. A nessuno si può imporre di sentire ciò che non prova o arrivare a quello che ormai chiamo stolking. Riguardo agli studi, ho iniziato a lavorare a 13 anni, mi sono però aggiornata frequentando corsi serali e leggendo molto, spero quindi che il mio italiano sia comprensibile. |
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