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De: lore luc (Mensaje original) |
Enviado: 30/06/2010 06:52 |
Un liceale su tre non sa scrivere in italiano
Bravi a parlare, i ragazzi dopo 13 anni di studi stentano a usare la parola scritta
Dal rapporto Invalsi sugli allievi degli istituti superiori il quadro di una scuola che non riesce a insegnare una scrittura accettabile
MARIO BAUDINO
Sanno parlare, e bisogna ammettere che quando vanno in tv lo dimostrano non senza petulanza; in compenso, non sanno scrivere. Più della metà degli studenti che l’anno scorso hanno affrontato la maturità sono stati giudicati insufficienti per quanto riguarda le loro competenze linguistiche dagli esperti dell’Invalsi, l’ente che certifica il livello di preparazione dei nostri ragazzi.
Viene pubblicato oggi il rapporto sugli esami di Stato per il secondo ciclo, una ricerca condotta insieme con l’Accademia della Crusca su un campione di 545 studenti elaborato dall’Istat. Il risultato è sconfortante: i temi di italiano risultano «bocciati» per il 36,1 per cento nei licei, per il 69,4 negli istituti tecnici, e per l’87 nei professionali. Se aggiungiamo gli «appena sufficienti», le percentuali nei licei sfiorano l’80 per cento, e nei tecnici e professionali sfondano quota 90.
Ciò non significa che ci sia stata un’ecatombe di bocciati, al contrario. Significa però, come sottolinea con amarezza la professoressa Elena Ugolini, del consiglio di indirizzo dell’Invalsi, che «dopo 13 anni di scuola ci troviamo davanti a ragazzi di un’estrema povertà dal punto di vista linguistico. La mia rabbia è constatare che non siamo riusciti a insegnare loro a scrivere». Quattro erano le aree sulla cui base sono stati giudicati i temi: testuale (cioè la capacità di organizzare e riconoscere un testo), grammaticale, lessicale e ideativa. E quattro restano le aree di competenza su cui si è abbattuta la bocciatura, anche se con qualche differenza fra un corso di studi e l’altro.
Il professor Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, fa notare che nei licei c’è maggiore correttezza ortografica, ma per fattori sociali e culturali, visto che la lingua parlata si impara in casa propria, o nel proprio ambiente, in modo naturale. Dove è più importante l’insegnamento «esplicito» - un caso potrebbe essere l’uso della punteggiatura - «anche nei licei la padronanza è debole». Tutti questi studenti, però, hanno superato l’esame. Com’è possibile? «Le commissioni di maturità hanno valutato il curriculum scolastico» spiega la professoressa Ugolini, e non è questione di gettare su di esse la croce.
L’indagine Invalsi (da non confondere con la prova che è inserita nell’esame di terza media: si tratta di una ricerca d’altro tipo, che infatti riguarda anche la matematica) ha una logica diversa: verificare la competenza per quanto riguarda l’italiano scritto, e si avvale di contributi specialistici importanti, come quello di Sabatini o del linguista Luca Serianni. Ognuno dei 545 elaborati d’esame, cancellate le correzioni e i giudizi, è stato riesaminato da due diversi insegnanti sulla base di una nuova griglia di valutazione, quella appunto che tiene conto di quattro campi fondamentali. Alla fine tutti i compiti avevano così tre voti: e, come da un mostro con tre teste, è emersa la «spaventosa fotografia».
Ci aiuta a riassumerla la professoressa Daniela Notarbartolo, che ha lavorati su molti di questi temi. Sul piano testuale, un tipico errore è il non andare mai a capo (è vero che gli antichi non se ne preoccupavano granché, ma insomma adesso bisogna farci attenzione); in più i maturandi non sembravano preoccupati dei nessi logici tra un blocco di testo e quello successivo, né dei rimandi interni, con conseguenze deleterie sulla coerenza e la coesione dell |
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De: haiku04 |
Enviado: 30/06/2010 12:11 |
Non mi stupisce più di tanto! I ragazzi di oggi praticamente non leggono più, e la lettura di qualche buon libro insegnava la lingua più di anni di scuola, insegnava la punteggiatura e sviluppava la fantasia. Inoltre si è diffusa, con l'uso spasmodico dei telefonini e quindi degli sms, un linguaggio sintetico e scarno, con le k e le x per abbreviare. E non vi è più neppure l'abitudine di scrivere le lettere perchè ci sono le email anch'esse meno impegnative, anche quando sono d'amore! Il pc ha dato tanto ma ha tolto anche tanto... e la stessa TV che un tempo traeva i suoi lavori migliori dai grandi romanzi, ormai fa audience coi programmi che tutti sappiamo. Anche la scuola e i metodi di insegnamento si sono adeguati ai tempi, per cui non può stupire se gli odierni maturandi con una penna in mano lascino a desiderare..... |
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Credo che la causa maggiore sia imputabile all'uso sempre più frequente dei cellulari e delle chat...il modo di messaggiare deve essere veloce e riassuntivo...da quì l'abitudine di scrivere in un certo modo...i famosi vizi... Per quanto riguarda la lettura,forse hai ragione...i ragazzi leggono molto meno,anche se,ad esempio,mia figlia legge tantissimo...e molto più di me.. |
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Anche mia figlia legge molto più di me, credo però che i leggere molto, sia ormai da riferirsi alla fascia dai 25 in su... |
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De: haiku04 |
Enviado: 01/07/2010 12:12 |
Certo, si parla sempre generalizzando, e quando alludo ai ragazzi in linea di massima alludo agli under 18, perchè ormai le generazioni si susseguono con un ritmo impressionante!
Anche mio figlio legge abbastanza, è curioso e quindi ama approfondire, e poi scrive benissimo.... sono io che a volte gli chiedo 'ma come si scrive esattamente 'sta parola?'.... eh, la memoria.... |
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