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I giornali incassano un miliardo di euro all’anno dallo Stato. Si tagliano i fondi alle Università e li si regalano ai Mieli, ai Mauro, ai Ferrara, ai Polito, ai Feltri. La lista è lunghissima, ma quanti sono i mantenuti foraggiati dalle nostre tasse. La libertà di esprimere l’opinione dei loro editori è possibile grazie ai contributi dell’operaio o della pensionata. I cittadini non lo sanno, ma una parte di Giuliano Ferrara è di loro proprietà. In altri tempi, per i finanziamenti, si poteva invocare la libertà di stampa, ora si può solo celebrare la libertà di disinformazione. A spese nostre. Sono fantastici. Solo da noi i servi anticipano il pensiero del padrone. Perché le aziende possono fallire e Il Riformista o Libero devono ricevere dei sussidi di Stato?Una buona notizia. Finalmente. La stampa sta morendo. Il costo della carta, delle redazioni, la diminuzione degli incassi pubblicitari e la possibilità di navigare on line sposta ogni giorno un granello di informazione dai giornali alla Rete. E’ una clessidra che non si può fermare. Il primo quotidiano nazionale americano a chiudere i battenti e a trasferirsi sulla Rete è, notizia di questi giorni, il “Christian Science Monitor” di Boston. Ha più di cento anni di storia e sette premi Pulitzer in organico. Non è l’ultimo arrivato, ma è il primo a migrare. Gli altri seguiranno. Il New York Times e il Wall Street Journal entro un paio d’anni.
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De: haiku04 |
Enviado: 22/08/2010 12:02 |
Avevo seguito un dibattito su questo argomento. Un tempo l'acquisto del quotidiano era un rito in quasi tutte le famiglie, ma oggi infatti la TV e internet sostituiscono sempre di più la carta stampata. E' assurdo che il cittadino debba comunque pagare giornali che non compra e testate che non condivide, l'unica cosa che mi spiace è che quando inevitabilmente (e a questo punto lo spero!) le redazioni chiuderanno, vi saranno altri, tanti disoccupati. Oggi si vende bene solo il gossip!
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Il "potere" dei quotidiani è incalcolabile.
Se così non fosse, perché la FIAT che produce auto
è proprietaria de "la Stampa"?
Non si parla con insistenza del "partito" di "Repubblica"?
Sempre si parla di poteri occulti, mai si fanno nomi e cognomi.
L'unica forza dei deboli è il diritto di voto
e purtroppo le urne vengono sempre più disertate.
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La carta stampata, ormai si sa, sta vivendo un periodo di grande crisi. I giornali cartacei si vendono sempre meno, le edicole sono vuote, le persone non hanno soldi da spendere. Nemmeno un euro in più, in questo momento di grande difficoltà per tutti. Sinceramente da quando mi "muovo"in Internet faccio a meno di comperare quotidiani...Sì, perchè Internet nel campo dell'informazinoe la fa da padrone. Internet è un divora-notizie, è un binario su cui articoli, commenti, news, foto e video, viaggiano alla velocità della luce. Come può un classico quotidiano da edicola, già vecchio prima di nascere, competere con la rete? |
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Mio papà portava a casa "la Domenica del Corriere" e "la Sicilia"
dove leggevo gli articoli sportivi di Candido Cannavò e le opinioni
di Nello Simili. Ricordo anche il "Corriere dei piccoli" cui ero
abbonato.
Ho sempre sentito parlare di crisi della carta stampata,
della pubblicità che abbandona la carta per la TV
ed allora il pasticciaccio per togliere "il Corriere della Sera"
a Rizzoli? Perché si corre per acquisire produttori di debiti?
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