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politica
06/11/2010 - il caso
Vendola sfida Cota (e Pd) "Al Nord non serve la Tav"
«La Roma-Bari ad alta velocità è stata una rivoluzione non imposta ma concordata». La replica: «Meglio dotare il Sud della banda larga che costruire il Ponte sullo Stretto di Messina»
maurizio tropeano
torino
Federalismo e alta velocità dividono Roberto Cota e Nichi Vendola. Ma l’affermazione del presidente della Puglia - «Il Nord ha bisogno della banda larga e non dell’alta velocità» - è un messaggio diretto al sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e al Pd schierati per la realizzazione della Torino-Lione. Il leader di sinistra e libertà ribadisce il no a quell’opera e rischia di complicare l’avvio di un percorso di alleanza elettorale nel centrosinistra in vista delle comunali.
Il confronto tra il pragmatico governatore leghista e il visionario presidente di sinistra va in scena all’unione industriale nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione Rena. Intervistati da alcuni giornalisti della Rete per l’Eccellenza Nazionale i due presidenti si sono confrontati sulle diverse visioni dell’Italia del 2020 e sui progetti del presente. A partire dalla infrastrutture. E così Cota a chi gli chiede se il Sud ha più bisogno del Ponte sullo Stretto o della banda larga risponde deciso: «Banda Larga». Lo stesso fa Vendola per l’alta velocità ma mentre risponde cerca in sala Chiamparino - appena uscito - per spiegargli che «non ci possono essere scelte così importanti imposte con metodi autoritari». E aggiunge: «In Puglia io ho fondato i comitati Si Tac con l’appoggio di chi al Nord si batte contro il Tav. Ci abbiamo messo due anni per dialogare con tutti i comuni per realizzare il tracciato della Roma-Bari che per il Sud rappresenta una grande rivoluzione ambientale».
Cota non risponde ma basta leggere dichiarazioni e atti della regione Piemonte per vedere che su questo argomento le posizioni del governatore leghista sono identiche a quelle di Chiamparino che si definisce un ultrà del Tav. Un problema in più per il centrosinistra.
A dividere Cota e Vendola, poi, c’è il federalismo. Il primo vorrebbe svegliarsi fra «dieci anni in un Italia finalmente federale dove le risorse restano sul territorio e dove sia chiaro chi fa che cosa». Il secondo assolutamente no: «Non mi piace questo federalismo in salsa italiana derivato da un ragionamento di rottura dell’unità nazionale. Non c’è una grande riforma sociale alla Carlo Cattaneo ma solo una comunità nata dai rancori». |
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Tutti i referti tecnici,e non politici,sostengono un maggiore e migliore utilizzo della linea esistente per la Tav,e per un potenziamento dei traffici marittimi anziché della realizzazione di un ponte costosissimo e d'ardua realizzazione.Il cittadino poi é sempre in attesa di sapere,discorso che sfugge ogni volta che se ne parla,quali sarebbero i benefici per la collettività o per i singoli derivanti da queste grandi opere... |
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"Tutti i referti tecnici,e non politici,sostengono un maggiore e migliore utilizzo della linea esistente per la Tav"
Principe! Hai centrato il problema. Grazie!!! |
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....Anche perché tutte le fazioni politiche sembrano essere,su questo tema,di fraterno accordo... |
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