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Attualità: pari opportunità
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Respuesta  Mensaje 1 de 6 en el tema 
De: lore luc  (Mensaje original) Enviado: 11/01/2011 08:18

da Intrage

 

We want sex: donne italiane, le meno discriminate d'Europa



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Respuesta  Mensaje 2 de 6 en el tema 
De: lore luc Enviado: 11/01/2011 08:19

"Noi dobbiamo pretendere pari trattamento e un livello di salario che si basi sulla professionalità, non se abbiamo il pisello o no!". In realtà non è il sesso, quello che vuole la battagliera Rita O'Grady, protagonosta del bel film We Want Sex, ancora in programmazione nelle sale italiane. La pellicola narra dello sciopero ad oltranza condotto dalle 187 operaie della Ford, in Inghilterra, nel 1968, per avere un trattamento salariale simile a quello dei 55 mila uomini che lavoravano nella stessa fabbrica. La battaglia si concluse, alla fine con una vittoria storica: l'approvazione, nel 1970, del Equal Pay Act, una legge con la quale il parlamento britannico proibì, da allora in poi, ogni diversità di trattamento tra uomini e donne, in termini di salario e condizioni di lavoro.

A 40 anni da quella legge, qual è la situazione oggi? Se si analizzano i dati forniti da Eurostat (l'equivalente europeo dell'Istat), a livello europeo le donne guadagnano mediamente il 17,6 per cento meno degli uomini. E l'Italia se la cava bene, anzi benissimo: è il paese europeo dove la differenza di salario tra uomini e donne è la più bassa, appena il 4,9 per cento. Si consideri che, in Germania, supera il 23 per cento, nel Regno Unito – a dispetto del Equal Pay Act – è sopra il 21 per cento e in Francia arriva al 19.

In Europa, il fenomeno del "gender pay gap" – il divario  di retribuzione tra donne e uomini – viene considerato un problema, in particolare per l'impatto sulle pensioni. Secondo la Commissione europea, guadagnare di meno significa percepire pensioni più basse, col rischio di una maggiore diffusione della povertà, specialmente tra le donne anziane.

Tema correlato
Il divario di retribuzione tra donne e uomini
Uguaglianza di trattamento dei sessi

Link consigliato
We Want Sex - Il film

 


Respuesta  Mensaje 3 de 6 en el tema 
De: Butterfy Enviado: 11/01/2011 17:23
 Molto interessante questo argomento...
Nel mio settore,la retribuzione è la stessa sia per gli uomini che per le donne...come,
in effetti, il lavoro...che è lo stesso...
Io,ad esempio,stò svolgendo una mansione prettamente maschile e credo (e non solo io lo credo,dal momento che la nostra azienda ha cambiato 3 gestori e sono stata riassunta sempre con le stesse mansioni)di poter dire di svolgerla meglio di un uomo...evvàiiiiiiiiii

Donne, lavoro e discriminazione: cosa prevede la legge

Le attuali norme contro la discriminazione di genere nel lavoro derivano da una Direttiva europea, la n. 54 del 2006, relativa al principio "delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e di impiego". Il suo obiettivo è quello di evitare disparità di trattamento tra uomini e donne nel mondo dell’occupazione e sradicare ogni forma di disparità e discriminazione che ancora sopravvive negli ambienti di lavoro. La Direttiva è stata recepita in Italia dal Decreto legislativo n. 5 del 2010. Eccone di seguito i punti principali.

  • È vietata ogni discriminazione per ragioni connesse al sesso, allo stato di gravidanza, di maternità o paternità, anche adottive.
  • Vengono garantiti a tutti l'accesso al lavoro, la parità di trattamento economico a parità di mansione e la mobilità verticale nella carriera.
  • Tra i fattori discriminanti, vengono inclusi i trattamenti di sfavore subiti da chi ha rifiutato comportamenti indesiderati o molestie sessuali (espresse a livello fisico, verbale o non verbale), che violino la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e creino un clima intimidatorio e offensivo.
  • Sono sanzionabili anche le discriminazioni cosiddette "indirette", ossia quelle provocate da disposizioni, prassi e atteggiamenti in apparenza neutri, che però mettono o possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di svantaggio, rispetto ai lavoratori dell'altro sesso.
  • È vietata qualsiasi discriminazione, diretta o indiretta, relativa alle retribuzioni, sanzionando i datori di lavoro che discriminano le lavoratrici con l'ammenda da 250 a 1.500 euro; se il datore di lavoro non ottempera alla sentenza che accerta la discriminazione, viene sansionato con un'ammenda fino a 50.000 euro o l'arresto fino a sei mesi.
  • Riguardo all'età pensionabile, la legge riconosce alle lavoratrici il diritto di proseguire il rapporto di lavoro fino agli stessi limiti di età previsti per gli uomini. Proprio in virtù della Direttiva, l'età per la pensione di vecchiaia delle donne del pubblico impiego è stata portata a 65 anni, dal momento che lo Stato, quando è datore di lavoro, non può attuare una discriminazione di genere.
  • È inoltre prevista la possibilità che associazioni e organizzazioni sindacali rappresentative del diritto o dell'interesse leso possano costituirsi in giudizio, ed è riconosciuta la tutela giudiziaria non solo alle vittime, ma anche a coloro che pagano per aver difeso una persona discriminata. Vengono infine potenziati gli organismi di parità.

Respuesta  Mensaje 4 de 6 en el tema 
De: clicy21 Enviado: 12/01/2011 07:54
Il dramma fondamentale e' che le leggi.........da sempre sono promulgate dagli uomini! Ovunque nel mondo la donna e' sempre stata considerata un oggetto o quantomeno un essere inferiore (ancora da capire perche' benche' mi sia formulata diverse ipotesi )  Prima votavano solo gli uomini, le riunioni tribali erano tenute solo da uomini, le decisioni piu' importanti sono state prese dagli uomini (benche' spesso questi stessi grandi uomini avessero dietro le spalle come consigliere....donne piu' grandi di loro mentalmente) Fino a non molti anni fa le ditte erano create solo dagli uomini e le donne  ritenute scarsamente capaci ed intelligenti! Adesso si stanno rivoltando le frittate.......e gli uomini hanno sempre piu' paura della loro inferiorita' e per la loro supremazia, e' un bene o un male questa rivoluzione/evoluzione femminile? Ely

Respuesta  Mensaje 5 de 6 en el tema 
De: lore luc Enviado: 12/01/2011 08:44
Ciascuna donna della com provi a riflettere serenamente, pensi ai propri rapporti personali col parentado materno e con quello paterno. Dove riscontra il maggior feeling? Con chi se la fa di più? Conoscendo le vostre risposte vi chiedo se la nostra società non possa definirsi matriarcato di sostanza.  Per anni ci si è lamentati del'esiguo numero di donne ministro, adesso sulla Carfagna e colleghe si fanno pesanti allusioni.  Non si può promuovere una donna in nome dell'equilibrio quantitativo con gli uomini.  Un politico per noi è un politico; l'essere uomo o donna o altro è un suo fatto personale.

Respuesta  Mensaje 6 de 6 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 14/01/2011 20:11
Vi sono sempre state donne dalla forte personalità, e uomini deboli. Anche la storia è ricca di personaggi femminili che hanno governato intere nazioni, sia che siano state regine, intriganti, o favorite, che, anche dall'oscurità degli harem, in realtà hanno tenuto il potere con redini rigide.  E' vero che le donne sono state spesso emarginate e punite per colpe inesistenti... tipo la caccia alle streghe così diffusa nell'oscurantismo e il ruolo che hanno tutt'ora nella maggior parte dell'Islam, ma io penso che, laddove si sono coese tra di loro, hanno sempre vinto qualsiasi battaglia. L'uomo è solo più forte fisicamente, ma si può rimediare anche a questo, e soprattutto si dovrebbe rifiutare definitivamente il ruolo di "oggetto" per brillare invece per vere qualità...  è solo questione di carattere, e non di sesso!
 


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