Vittoria della battaglia in Aula sul TAV. Pedrale, capogruppo del PDL, visti i 300 emendamenti presentati dal MoVimento 5 >Stelle, chiede alle ore 17.15 di sospendere il disegno di legge sulle ricadute positive dei cantieri del TAV Torino-Lyon e di invertire l'ordine del giorno. Il Partito Democratico ovviamente si oppone dicendo che il PDL non è in grado di mantenere il numero legale e di garantire il perseguimento di quei punti che sono stati dichiarati prioritari nella programmazione quadrimestrale e per questo chiede l'inversione. Sono, ovviamente, entrambi gli schieramenti alla frutta: il PDL sciolto e fratturato in due correnti, il PD, diviso in due correnti, che calpesta le richieste dei cittadini, avendo rifiutato sia di sentire i medici valsusini preoccupati dalle ricadute sulla salute dei cittadini che di censurare le parole del suo parlamentare Esposito, che intende militarizzare la valle, con il placet di Ghiglia. La Giunta dovrebbe riflettere e smetterla di propinarci questo disegno di legge come pezza giustificativa all'Europa per ottenere il finanziamento da 700 milioni, vantandosi di avere il consenso (comperato con la frode) delle popolazioni locali. Il consenso si acquista mese dopo mese, coinvolgendo sin dall'inizio i territori interessati da una grande opera e valutando realmente le opere utili alla collettività e non solo quelle col maggior finanziamento pubblico. Per questo diciamo "via i soldi dalla politica": queste grandi opere servono solo ai partiti e ai loro sostenitori elettorali (coop rosse, aziende del tondino e del cemento, criminalità organizzata...).