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Attualità: Corruzione
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Respuesta  Mensaje 1 de 2 en el tema 
De: lore luc  (Mensaje original) Enviado: 01/04/2011 15:30

I Signori Rossi contro la corruzione

Raphaël Rossi

Il 3 aprile, in centro, flash mob per far conoscere la storia di Raphaël Rossi, che ha denunciato di aver ricevuto l'offerta per una tangente

da www.digi.to.it - sara delabella

Domenica pomeriggio, se passerete da Piazza San Carlo, potreste incontrare un gruppo di persone vestite di rosso che, dapprima fermi per qualche secondo, ad un certo punto grideranno "Stop alla corruzione!".
Saranno i partecipanti al flash mob organizzato dal movimento spontaneo "Signori Rossi", nato dalla vicenda del torinese Raphaël Rossi, la cui denuncia di un tentativo di corruzione subito è arrivata in tribunale. Ecco la sua storia.

Innanzitutto... chi è Raphaël Rossi?
«Sono un tecnico in materia di raccolte differenziate, da dieci anni specializzato nelle raccolte porta a porta, ho lavorato sull’avvio di sistemi di raccolta nelle principali città italiane, da Trento a Ragusa, passando per Roma, ma anche Asti, Alessandria, Bari, e Napoli, nel momento più critico dell’emergenza rifiuti. Sono stato anche nominato prima consigliere d’amministrazione all’Amiat e poi vicepresidente della stessa».

Raccontaci brevemente la vicenda di corruzione che ti ha interessato.
«E’ una vicenda di corruzione da manuale. Io bloccai un acquisto inutile da 4,2 milioni di euro che l’azienda voleva compiere. Quello che fino a poche settimane prima era stato Presidente dell’Amiat, per rimuovere questa contrarietà mi propose una tangente di 50.000 euro che poi nel tempo sarebbe andata a crescere fino a 125.000. Io decisi di denunciare e collaborare con gli inquirenti per provare quello che stava succedendo. Tre persone sono state arrestate e sette sono andate a giudizio, l’ex Presidente Amiat ha riconosciuto i fatti e patteggiato una condanna ad un anno con la condizionale; gli altri imputati, tra cui vi sono dirigenti Amiat attualmente in servizio, aspettano la prosecuzione del processo, prevista per gennaio 2012».

Perché non si aspettavano una denuncia?
«Perchè in tanti si trovano di fronte alla corruzione e magari la rifiutano, ma pochissimi la denunciano. Questo avviene proprio perché denunciare è difficilissimo e costosissimo. Io ad esempio sono stato stritolato: pensate che oltre a non essere stato rinnovato nel mio incarico all’Amiat, fino ad ora mi sto pagando da solo le spese legali. Sono cifre ingenti per una persona normale, e purtroppo la prosecuzione del processo mi richiederà cifre ulteriori che io non posseggo».

Se delle persone sono state arrestate è perché siete riusciti a provare i fatti, come mai ci sono delle spese legali da sostenere?
«Quando ho deciso di denunciare sapevo di non avere prove ma solo parole. Questa denuncia poteva ritorcersi contro di me se non fossero riusciti a provare tutto. Potevo essere attaccato io per la diffamazione di quei personaggi potenti. Per questi motivi mi rivolsi ad un legale che riuscì a farmi presentare esposto direttamente tra le mani del procuratore capo di Torino. Poi quando partì l’inchiesta ed io collaborai anche prestandomi a portare addosso dei microfoni, lo feci sempre con la consulenza di un legale. Ora è partito il processo ed io sono individuato come parte offesa e devo essere rappresentato da un legale. Poi alla fine probabilmente gli imputati saranno condannati anche a rimborsare le spese legali ma nel frattempo...».

Una volta denunciati i fatti, ti sei trovato in qualche modo costretto a collaborare con le indagini?
«Costretto... diciamo che oggi gli imputati sono difesi dai migliori avvocati di Torino. Se la magistratura non avesse provato tutto, quei migliori avvocati sarebbero oggi impegnati a chiedermi danni per la diffamazione subita dai loro clienti».

Secondo te perché la corruzione ha preso così piede in Italia?
«Perché non vi é la percezione della pericolosita della stessa. La corruzione mina le fondamenta la democrazia, perché ci rende diseguali davanti allo stato e alla legge. La corruzione ci dà come favore quello che spetterebbe come diritto. Ha preso piede anche perché c’è chi crede che possa essere il lubrificante di uno stato efficiente, mentre è sabbia negli ingranaggi e crea inefficienza. Inoltre gli strumenti per contrastarla sono antiquati e, direi, volutamente deboli. Non è un tema astratto, se all’Aquila crollano prima gli edifici pubblici, addirittura la casa dello studente. In Italia la proprietà privata è difesa bene, quella pubblica malissimo».

Perché e come è nato il movimento anti-corruzione "Signori Rossi"?
«Alla freddezza delle istituzioni, che non mi hanno mai aiutato, ha fatto eco il calore della solidarietà dei cittadini e dei media. Un gruppo di giovani ha promosso spontaneamente una petizione al Comune di Torino per chiedere di pagarmi le spese legali e di costituirsi parte civile, raccogliendo circa 50.000 firme. Dopo questo successo mi sono stati vicini nell’udienza preliminare e poi quando questa è finita rimandando il processo al gennaio 2012, hanno deciso di strutturarsi prendendo il nome "Signori Rossi", cioè il nome più comune in Italia per pomuovere quello che dovrebbe essere l’atteggiamento più diffuso. Su un gruppo Facebook e su uno spazio che il Fatto Quotidiano ci mette a disposizione abbiamo discusso di azioni contro la corruzione ed è nata l’idea del flsh mob, anzi, del "Flash stop"».

Domenica 3 aprile alle 16.00 si svolgerà a Torino, ma anche a Pinerolo, Firenze, Ferrara, Genova e Palermo. In cosa consiste esattamente?
«Si tratta di dire stop alla corruzione, che dovrebbe essere una cosa normalissima e facilissima per tutti niente di eroico. Dovrebbe essere come fermarsi al semaforo quando è rosso. Per questo l’evento avverrà intorno ad un semaforo rosso. A Torino ci saranno anche le telecamere della Rai che con diverse sue trasmissioni di approfondimento sta seguendo il movimento».

Il sito www.signorirossi.it non è ancora accessibile e verrà presentato in occasione del Flash mob. Vuoi svelarci in anteprima che cosa conterrà ?
«L’idea è semplice: fare in modo che la difficoltà estrema che ho trovato io nel mio agire sia utile per altri che si troveranno domani di fronte alla corruzione. Il sito è fatto da volontari ma si propone di studiare il tema e predisporre materiali di approfondimento, raccogliere storie di corruzione e di aiutare chi vuol dire "stop"».

Parteciperete al flash mob? Cosa pensate di questa vicenda?


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Respuesta  Mensaje 2 de 2 en el tema 
De: primaveraestate Enviado: 01/04/2011 16:07
Che brava persona! Addirittura sarei disposta a partecipare ad una colletta per aiutarlo a pagare le spese legali!


 
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