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Respuesta  Mensaje 1 de 7 en el tema 
De: clicy21  (Mensaje original) Enviado: 03/04/2011 09:56
Germania, libro choc sul «futuro islamico».
Leghista
Leghista
07/09/2010 - 22:07

Ed è buferaNel 1974 Houari Boumédienne in un discorso che tenne alle Nazioni Unite disse: « Un giorno milioni di uomini dell'emisfero meridionale andranno nell'emisfero settentrionale. E non ci andranno come amici. Perché ci andranno per conquistarlo

 

Ed è bufera Nel 1974 Houari Boumédienne in un discorso che tenne alle Nazioni Unite disse:
« Un giorno milioni di uomini dell'emisfero meridionale andranno nell'emisfero settentrionale. E non ci andranno come amici. Perché ci andranno per conquistarlo. E lo conquisteranno con i loro figli. I ventri delle nostre donne ci daranno la vittoria »


Germania, libro choc sul «futuro islamico». Ed è bufera L'autore è Thilo Sarrazin, 65 anni, ex ministro delle Finanze socialdemocratico della città-Stato di Berlino ed attuale componente del direttorio della Bundesbank. 
«Lo Stato e la società tedesca nel giro di poche generazioni verranno presi in mano dai migranti»
«La forte presenza della comunità turca e l'immigrazione dai paesi musulmani rischiano in un paio di generazioni di cambiare il volto della Germania, trasformandola in un Paese islamico». 
Lo sostiene in un suo libro in uscita il 30 agosto Thilo Sarrazin, 65 anni, ex ministro delle Finanze socialdemocratico della città-Stato di Berlino ed attuale componente del direttorio della Bundesbank.
Il settimanale «Der Spiegel» ha pubblicato un ampio estratto del libro di Sarrazin, dal titolo «La Germania si distrugge da sola - Come mettiamo a rischio il nostro Paese», pubblicato dalla casa editrice «Deutsche Verlags-Anstalt» (Dva), appartenente al colosso mediatico Bertelsmann.
«Non desidero che il Paese dei miei nipoti e pronipoti diventi in gran parte musulmano, nel quale si parli prevalentemente turco e arabo, dove le donne portano il velo ed il ritmo della giornata è scandito dai muezzin. 
Se voglio questo, posso prenotare una vacanza in Oriente», scrive Sarrazin. 

«Ogni società ha il diritto di decidere chi vuole accogliere ed ogni Paese ha il diritto di salvaguardare la propria cultura e le sue tradizioni. Queste riflessioni sono legittime anche in Germania ed in Europa». 
«Non vorrei che noi diventassimo stranieri in patria», scrive ancora il manager della Buba, secondo il quale «il confine geografico e culturale dell'Europa va chiaramente tirato sul Bosforo e non al confine della Turchia con l'Iraq e l'Iran». 

Sarrazin sottolinea che attualmente in Germania vivono 3 milioni di turchi e se il tasso di fertilità dei migranti in generale rimarrà più elevato di quello della popolazione autoctona, «lo Stato e la società (tedesca, ndr) nel giro di poche generazioni verranno presi in mano dai migranti». 

Nel suo libro Sarrazin cita l'intervista concessa nel 2004 dall'uomo d'affari tedesco di origine turca, Vural Oger, al quotidiano «Hurriyet», in cui affermava che «nel 2100 ci saranno in Germania 35 milioni di turchi e 20 milioni di tedeschi.
Ciò che il sultano Solimano iniziò nel 1529 con l'assedio di Vienna, lo realizzeremo noi con la popolazione, con i nostri potenti uomini e le nostre sane donne». 

Sarrazin aggiunge che «sul piano culturale e di civiltà, la visione della società ed i valori propri ai migranti costituiscono un regresso». 

Il manager sottolinea che solo il 33,9% dei migranti sul suolo tedesco guadagna la propria esistenza lavorando, con il rimanente che vive a spese dello Stato, mentre grazie a questi sussidi «una famiglia con diversi figli porta a casa oltre 3mila euro al mese». 

Sarrazin scrive che qualunque migrante riesce a mettere piede in Germania ed a rimanerci, grazie ai sussidi dello Stato «si assicura un reddito che non otterrebbe mai lavorando nel suo Paese d'origine.
Questa prassi non esiste nei Paesi tradizionalmente aperti all'immigrazione come Stati Uniti, Canada ed Australia, poiché «negli Usa i migranti non ricevono un centesimo, per questo non vanno là, ma stanno in Germania».

La tesi di fondo del libro è che «ci vorranno poche generazioni per farci diventare una minoranza nel nostro Paese. Questo non è solo un problema della Germania, ma di tutti i popoli europei». 

Intanto nell'imminenza dell'uscita del libro, il presidente del «Vereinigte Migrantenpartei» (il partito unificato dei migranti), Vlad Georgescu, ha lanciato un invito a boicottare le pubblicazioni del gruppo Bertelsmann, poiché a suo avviso «non è accettabile che la presidente Liz Mohn non abbia esercitato la sua influenza per negare questa piattaforma a Sarrazin».





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Respuesta  Mensaje 2 de 7 en el tema 
De: haiku04 Enviado: 03/04/2011 23:13
E' una tematica che abbiamo già trattato molte volte ma che inesorabilmente è sempre più attuale.  La nostra posizione geografica ci espone all'invasione, e anche laddove la maggior parte dei migranti preferirebbe raggiungere altre mete, tipo Francia o Germania, niente da fare, alla frontiera ce li rimandano perchè è legale restituire gli indesiderati al paese dal quale provengono, cioè l'Italia. Ma noi, a nostra volta, non possiamo fare la stessa cosa, cioè rispedire per es. i tunisini a casa loro, perchè la Tunisia "non collabora", e secondo l'Ue per procedere al rimpatrio dei clandestini è necessario l'accordo con i Paesi d'origine....  eppure abbiamo pagato bei soldi affinchè determinate nazioni bloccassero e controllassero le loro coste, e non so perchè ma ho la sensazione che quelli eternamente fregati siamo noi, che non chiudiamo la porta a nessuno e dobbiamo anche sopportare gente non invitata! che danneggia le strutture di ricovero perchè reputate carenti di confort, minacciando altre violenze e lo sciopero della fame, ah ah ah!
Tutto quello che sta accadendo è solo l'inizio, e temo proprio che se non si troverà quanto prima una "soluzione" finiremo per scannarci fra noi, ma comunque ce n'è per tutti, e  tra un tot numero di anni gli europei saranno solo un ricordo.... meditiamo gente, meditiamo....
 

Respuesta  Mensaje 3 de 7 en el tema 
De: lore luc Enviado: 04/04/2011 03:08
Vengono a fare lavori che gli italiani non gradiscono; si accontentano di remunerazioni  inferiori; possono conservare le loro abitudini: e chi li può fermare?
Ho sentito di una scuola dove i bambini italiani studiavano il cinese.

Respuesta  Mensaje 4 de 7 en el tema 
De: clicy21 Enviado: 04/04/2011 09:35
Non ti credere tanto Enzo buongiorno!! aggiungo qui un documento non recentissimo ma che dipinge la situazione che sicuramente non e' migliorata anzi ...........
 

Cosa accadrà in Europa se non si ferma l’invasione islamica

Posted by Adriana Bolchini on nov 10th, 2009 and filed under immigrazione, integralismo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

Questi prenderanno il posto degli europei

Questi vogliono prendere il posto degli europei

I costi sociali dell’immigrazione in Europa.

Che l’immigrazione musulmana in Europa sia un vantaggio economico è un mito, una leggenda, gli studi seri e non quelli “politicamente corretti e falsati” effettuati sull’argomento dimostrano che ha un costo decisamente molto alto.
Fra le nazioni su cui sono stati fatti studi approfonditi è stata scelta a campione la Danimarca nella quale, (come in ogni altro Paese europeo) si evidenzia che l’immigrazione non nativa, in particolare quella musulmana, che rappresenta la gran maggioranza degli immigrati,  costa in termini economici per prestazioni sociali dieci volte più di quella dei nativi .

Su questo argomento uno studio ha appurato che con l’attuale sviluppo la pressione che si sta esercitando sul welfare norvegese, potrebbe esplodere.  Il metodo messo in atto dagli immigrati di origine islamica li porta a scegliere di propria volontà di  vivere in società parallele, dove si parla solo la loro lingua madre, si guardano  i canali televisivi stranieri, e nella società in cui vivono disprezzano i rapporti con la popolazione nativa. L’unico contatto che invece mantengono è quello attraverso il servizio sociale dal quale prendono e basta.  Questo metodo è ben normalizzato e premia gli immigrati ai danni della popolazione autoctona.

Nei negozi pakistani molto del lavoro non è ufficiale, non pagano le tasse come gli altri cittadini alle autorità norvegesi, ma riescono ad ottenere il 100% di pensione di invalidità e di assistenza sociale. Ik moet gehaaid zijn om zoveel mogelijk geld bij elkaar te schrapen, want dat is de enige reden waarom ik in Noorwegen ben.” Stanno molto meglio dei nativi  per tutti i soldi che riescono ad ottener, in quanto è la sola ragione per cui gran parte di loro è in Norvegia.

Quello che la gente non conosce è che nell’islam vi è una prassi consolidata che dura ormai da 1.400 anni di dominazione sui territori occupati. Nel Corano, i non-musulmani, in genere sono messi  in cattiva luce, definiti “infedeli” (è il solito sistema di protesta messo in pratica da anti-occidentali esperti in discriminazione), su di loro (sugli infedeli) viene messa una tassa pro capite – jizya – che i musulmani ritengono sia dovuta a loro in pagamento, come rispetto e segno della condizione di inferiorità degli infedeli nei confronti degli islamici, e debbono accettare di dare un segno di sottomissione all’Islam.  Condizione questa non negoziabile in alcun modo, secondo gli islamici in quanto ritengono gli infedeli di religione pagana che possono mantenere solo nella sfera privata a condizione del pagamento di questa tassa  per poter sopravvivere in una società musulmana e poco importa se non ci si trova in un Paese islamico, ma si è al contrario “ospiti” in un Paese occidentale.
 
I denari e i benefici sociali, che gli islamici riescono a sottrarre agli stati degli infedeli europei, vengono visti semplicemente come jizya, e come una prova che l’Islam è l’unica vera religione. Il metodo è normalizzato e non viene cambiato, anzi agli occhi di molti musulmani questo dimostra che Allah nella sua infinita saggezza, ha assicurato che l’islam si svilupperà grazie ai finanziamenti generosi dei “kafir” (non musulmani) e perciò proprio come nel versetto 29 della sura 9 del Corano, gli “infedeli” sono obbligati a pagare.
 
Lo scrittore americano Bruce Bawer, che vive in Norvegia, nel suo libro documenta l’auto-distruzione dell’Europa a causa dell’Islam, descrive come gli imam di Oslo incitano i fedeli a pretendere tutte le prestazioni sociali che sono possibili inventando scuse, per aumentare il loro reddito, anche se commettono taccheggio, facendo diventare questo sistema una forma inferiore di jizya che paga la “società di accoglienza” alla popolazione musulmana.
 (Bruce Bawer:While Europe slept: How Radical Islam is Destroying the West from Within”, 2006). (Bruce Bawer: Mentre l’Europa dormiva: Come l’Islam radicale sta distruggendo l’Occidente dall’interno “, 2006).

Questo ed altri modi producono un’erosione del sistema economico norvegese, come  descrive chiaramente anche il rapporto NHO associazione che si occupa di ricerca, per cui le entrate maggiori derivate dal petrolio norvegese, sono state spese per aumentare i benefici sociali per i gruppi di musulmani immigrati che sono in forte espansione. Secondo il rapporto l’unica politica di immigrazione corretta sarebbe quella di immigrazione temporanea, con lavoratori che si dedicano a lavori altamente qualificati ed anche secondo lo studio del prof. Kjetil Store presso l’Università di Oslo, il contributo netto degli immigrati per l’economia norvegese risulta negativo. 

 Il  problema è che nonostante la quantità di studi e di rapporti che vanno in questo senso, la stampa prevalentemente di sinistra, si rifiuta di prendere atto dei risultati e di divulgarli, per impedire alla popolazione norvegese di conoscerli.

In realtà i problemi sono molti di più, ma io ho tradotto questa parte dell’articolo, che vi consiglio di leggere per intero, lo trovate su Het vrije volk   anche perché la tragedia che si preannuncia in tutta Europa non è lontana a venire, in quanto tutti noi europei, ormai viviamo nella “terra della guerra”  cioè del Dar al-Harb che rappresenta quei paesi non ancora conquistati dall’islam, per cui bisognerà aspettarsi che vengano messe in atto tutte le strategie che da sempre l’islam usa quando passa attraverso le varie fasi della conquista. 

Europa sei finita noi ti demoliremo

Europa sei finita noi ti demoliremo

Infatti le prime fasi in cui sono una minoranza esigua gli islamici sono abbastanza tranquilli, poi man mano aumentano di numero aumentano anche le pressioni e le tensioni, fino a quando diventano assolutamente aggressivi e questo accade già quando raggiungono una quota considerevole, come per esempio il 20%, e questo ci dovrebbe mettere tutti in guardia, mentre queli che ancora militano nella sinistra europea, pensano di avere nell’islam degli alleati, soltanto perché sono antiamericani, antioccidentali ed antiisraeliani, invece sono per loro soltanto gli “utili idioti” e saranno trattati, non come amici e alleati, ma come ciò che sono: traditori.

A.B.G.




Respuesta  Mensaje 5 de 7 en el tema 
De: primaveraestate Enviado: 04/04/2011 10:37
Caro Immigrato, non ti piace l'Italia ? Torna a casa tua
Se sei scontento del capannone dove dormi, se il materasso vecchio è scomodo, se non ti piace raccogliere pomodori...NON C'è PROBLEMA...prendi su i tuoi 4 stracci e torni da dove sei venuto !
 
Da facebook e sottoscrivo!

Respuesta  Mensaje 6 de 7 en el tema 
De: lore luc Enviado: 04/04/2011 10:43
Dal momento che non è un esercito che ci invade; visto che si tratta di uomini che approdano in territorio italiano e di donne che magari vengono a partorire in ospedali italiani, che fare? C'è l'eterna legge dell'ospitalità. Ricordate "la volpe e la cicogna"?  Son ben felice di ospitarti, ma ti devi adattare alle mie abitudini ed alla mia cucina, come farei io se fossi tu ad ospitarmi.  Penso di averlo già detto. Mio nonno emigrò negli USA agli inizi del novecento.  Probabilmente appena sceso dal bastimento venne spidocchiato come ho visto in una scena di non ricordo quale film. Ovviamente partì con passaporto di emigrante. Dalla prima moglie italiana ebbe un solo figlio, mio padre, dalla seconda italoamerica non ricordo più quanti. Tutti brillantemente affermati ed una docente universitaria. Nessuno dei miei cugini americani conosce l'italiano. Una, Becky, è tra i miei amici in face book. Ecco il punto: negli USA si può ma soprattutto si deve. In Italia si può e basta.  Lo stesso Obama non ha radici statunitensi.  Inutile dilungarmi sul concetto di legalità che vige in Italia: tutti abbiamo occhi per vedere ed orecchie per sentire. Mi è di conforto l'essere prossimo ai 68 anni.

Respuesta  Mensaje 7 de 7 en el tema 
De: clicy21 Enviado: 04/04/2011 13:45
Il mio conforto caro Enzo e' non avere figli.......mi e' dispiaciuto, adesso ne sono contenta, mi sarei sentita in colpa per averli trascinati in un mondo che non e' il mio e che non sarebbe stato neppure il loro! immigrazione non vuole dire prepotenza ed arroganza, immigrazione vuole dire cercare lavoro per vivere e questa gente non cerca lavoro ma solo di conquistare l'europa! e sottoscrivo in pieno cio' che ha postato Francesca! Inserisco nel contempo un articolo ove si mostra come sono e cosa sono i mussulmani
 

Padova. I musulmani "cacciano" i bimbi
dal parco giochi: «Dobbiamo pregare»

I genitori denunciano l'episodio: «è un luogo pubblico, non
possono rimproverare i bambini perché fanno chiasso»

 

di Cesare Arcolini

PADOVA (11 agosto 2010) - «Il giardino è comunale, ma qui ognuno fa quello che vuole. Ci siamo stancati». A parlare è stato ieri mattina un gruppo di genitori italiani di Noventa Padovana (Padova) che hanno segnalato un episodio che potrebbe dare il via a non poche polemiche: «Ci sono alcuni giorni in cui i genitori del Bangladesh e dell'India si mettono a pregare all’interno del giardino "Gli Aceri" e pretendono che i nostri bambini stiano zitti o meglio ancora abbandonino lo spazio verde. Questo è inaccettabile».

Emergono poi una serie di problematiche parallele da non trascurare: «Premesso che la parola razzismo non rientra nel nostro vocabolario, non è possibile che le famiglie straniere fruiscano del parco e poi lo lascino in condizioni pietose. Bottiglie vuote, lattine, pezzi di carta, avanzi di cibo. Tutto rigorosamente per terra. Ci siamo stancati di dover pulire le loro immondizie. Occorre una regolamentazione del parco più severa, in modo tale che il rispetto e l'educazione emergano. Così proprio non può andare avanti».

Tornando all'episodio cardine della polemica proseguono: «Questo non è un luogo di preghiera. Ci sono giostre, spazi per correre e giocare con la palla. I posti dove pregare sono altri. La nostra libertà non ha prezzo. Non accetteremo più di sentirci rimproverare perché i nostri bambini fanno chiasso durante i loro momenti spirituali». Ieri pomeriggio, in concomitanza col mese del Ramadan nel parco c'erano alcune famiglie musulmane. Nessuno, però, ha voluto fornire spiegazioni sulla vicenda.



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