da "intrage"
Pensioni: non è vero che la metà è al di sotto dei 500 euro
26/05/2011
Molti quotidiani e siti web titolano oggi che metà dei pensionati italiani non arriva a 500 euro al mese di pensione, citando il bilancio 2010 dell'Inps,
appena presentato. Le cose, però, stanno un po' diversamente, come
emerge da una lettura non superficiale del documento reso disponibile
dall'Istituto previdenziale sul suo sito, e come messo in evidenza, tra
gli altri, dalla testata on line The Daily Week (italianissima, a
dispetto del nome).
Quando si parla di pensione, si tende a fare riferimento in automatico alla cifra percepita dagli ex lavoratori dipendenti. Ma tra le pensioni erogate dall'Inps, giova ricordarlo, esistono non solo quelle di anzianità e di vecchiaia.
Ci sono anche quelle ai superstiti, di invalidità e inabilità, e quelle
della "gestione separata", la pensione dei precari para-subordinati.
Inoltre ci sono le casse previdenziali di categoria, tipo Inpgi
(giornalisti), Inarcassa (ingegneri e architetti) o Inpadap (dipendenti
pubblici).
A ben guardare (sui dati presentati dall'Inps), solo il 23 per cento del totale dei pensionati ha un reddito al di sotto dei 500 euro.
E la percentuale di coloro che hanno un reddito oltre i 1500 euro
mensili è del 21,7 per cento. Di questi ultimi, oltre il 50 per cento
prende oltre 2000 euro. Sempre dallo stesso documento, emerge che la
quota di beneficiari che cumulano due o più pensioni Inps è del 26,1 per
cento (il 21,2 per cento ne cumula due e il 4,9 per cento è titolare di
almeno tre pensioni). Inoltre, la metà dei pensionati maschi prende
mediamente oltre 1.500 euro alò mese. Un altro dato per fugare eventuali
dubbi è che l'importo medio mensile per le pensioni di anzianità è di
quasi 1.500 euro per gli uomini e oltre i 1.100 in totale.
Emergono anche le sperequazioni generazionali, messe
proprio in evidenza da The Daily Week. Ad esempio, ci sono uomini tra i
55 e i 59 anni, già in pensione, che prendono, mediamente, oltre 1.600
euro, mentre i nati dopo il 1 gennaio 1970 dovranno lavorare almeno 10
anni in più per percepire molto meno.
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