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De: lore luc (Mensaje original) |
Enviado: 21/05/2011 13:38 |
Lo stupro diventa chic se a farlo è la gauche Parola di femminista
di Mario Giordano
Carmen Llera, quella che ha orrore delle veline, difende l’amico francese e la sua "voglia di sesso"
Str
umenti utili
E, all’improvviso, del corpo della donna non gliene importa più a nessuno. Tutti lì a preoccuparsi solo del corpo dell’uomo. Prendete Carmen Llera, la consolabilissima vedova Moravia, la donna del cactus di Gad e Fassino, quella che non riusciva a star più di due giorni senza sfiorare il sesso circonciso al sapor di «mandorle bianche» (parole sue). Ebbene: fino all’altro giorno era in tv dall’amato Lerner a testimoniare impegno civile e indignazione per via di tutti quei glutei femminili offesi dalla foto sul giornale (orrore!) o da un balletto da velina (orrore, orrore!).
E adesso invece che i glutei femminili subiscono ben altra violazione in una suite del Sofitel di Manhattan, lei che fa? Nessun impegno civile, nessuna indignazione. Anzi, di più: si schiera a spada tratta a fianco del presunto violentatore. «Ama il sesso, so what , e allora?». Avrà pur diritto di stuprare una cameriera, per giunta di colore: non sarà mica un delitto quello? O almeno, non è un delitto al pari di trasmettere il Drive in . Strane differenze. Non sarà che il corpo della donna in questione è stato prelevato dai ghetti poveri di Harlem mentre il corpo dell’uomo è cresciuto fra le élite della Rive Gauche? Non sarà che il corpo della donna stonerebbe nel film radical chic della Zanardo mentre il corpo dell’uomo si trova perfettamente a suo agio nei circoli radical chic di Parigi? Non sarà che il corpo della donna magari non è nemmeno un granché mentre il corpo dell’uomo è quello di un vero figo soprannominato il Gran Seduttore?
Sarà quel che sarà, ma è impressionante vedere come le schiere di neo femministe allo champagne rosé che in febbraio riempirono le piazza per difendere la loro dignità, se ne sbattano altamente della dignità di una cameriera che denuncia uno stupro. Figurarsi: sono tutte ammaliate dallo charme di Strauss-Kahn, sbavano per lui, sono indulgenti, gli perdonano ogni cosa. Che ci volete fare? È un «eroe filosofico » (definizione di Libération ), ricco, potente, molto macho. Se uscendo dalla doccia gli viene da saltare addosso alla prima che passa, va capito. Se stupra, comunque lo fa con savoir faire . Magari violenta, ma è sempre chic. Più che condannarlo, quei fetenti di americani, dovrebbero ringraziarlo per come concede loro l’onore della sue prestazioni. Non solo professionali, s’intende. Anche Carmen Llera ha conosciuto le prestazioni d i Dominique. C’è una foto che li ritrae insieme a Parigi, si racconta che la loro relazione durò dal 2003 al 2005. E c’è chi sostiene che il libro in versi «Gaston» pubblicato nel 2005 fosse proprio dedicato all’ex numero uno del Fmi. In esso l’allegra vedova Moravia racconta un amore sadico, con un uomo crudele, che amava con «violenza o avidità ». («sento che ti amerò molto, diceva, spingendol a contro u n muro»... ).
Che ci volete fare? Alle volte la finzione letteraria finisce per assomigliare molto alla realtà, proprio come quando Carmen Llera descriveva nei dettagli il «coso » di un «politico» alto, magrissimo, tormentato e «con gli slip sovietici» e di nome F. (Fassino?). O come quando raccontava le sue imprese erotiche con un «ebreo comunista sposato », nato a Beirut, giornalista televisivo, di nome Gad. «Con nessuna hai scopato come con me», si vantava. Poi raccontava senza ritegno di orge in vasca, compiute ascoltando Mahler e leggendo Anna Frank. Erano lontani allora, i tempi dell’indignazione. M a del resto si sa, per diventare paladine del corpo delle donne, basta u n po’ di feroce antiberlusconismo in tv. Eppure la paladina del corpo delle donne, adesso, s’è di nuovo eclissata. All’improvviso. Quel Gaston violento e cinico può essere Strauss-Kahn? In una lettera al Corriere della Sera , Carmen Llera nega. E ne approfitta per arrivare in un batter d’occhio alla fine del processo, assolvendo con formula piena il suo amico socialista e potente. Nella suite del Sofitel «c’è stato un rapporto consenziente », assicura, «escluderei la violenza sessuale» perché «la violenza non fa parte della sua cultura». Stupro? Aggressione? Sequestro di persona? Palpeggiamenti forzati e palpeggiamenti semplici? Macché: quella non è roba che può fare u n socialista charmant nutrito a foie gras e paté . Lui, al massimo, è le bouc émissaire , il capro espiatorio. Praticamente una vittima. Lo vedete com e va il mondo? Basta avere buoni rapporti con la r ive gauche e tutto ti viene perdonato. Persino lo stupro. Strauss-Kahn non sar à Gaston, dunque. Però sicuramente è Gastone. Cioè, piuttosto fortunato. Metti infatti che, anziché al Quartier Latin, avesse cas a a d Arcore. Metti che, anziché nei circoli socialisti, si fosse fatto le ossa costruendo la tv commerciale. Ecco allora, per molto meno, le vergini alla mandorla bianca lo avrebbero impalato in piazza. Invece niente: lo definiscono addirittura un «amico delle donne » (amico, eccome, fin troppo).
E si sentono i n dovere di difenderlo, anzi di più, di assolverlo. Carmen Llera sostiene di desiderare una sola cosa: che il suo Dominique torni «l’uomo sorridente che ho visto giorn i fa». Perfetto. M a possibile che la grande paladina dei diritti delle donne, la crociata della dignità femminile, la vendicatrice di tutte le angherie maschiliste, colei che non sopporta nemmeno le copertine dei femminili e gli stacchetti i n tv che umiliano le ragazze, ebbene, possibile che non senta il dovere di spendere nemmeno una parola per la cameriera che denuncia non una cena in villa o una foto osé, ma addirittura uno stupro? Finché resta il dubbio, almeno: possibile che la pasdaran dell’indignazione non si preoccupi del sorriso della presunta violentata più che d i quello del presunto violentatore? Si sentirebbe il bisogno di un altro intervento. Urge una seconda lettera. Me lo lasci dire con parole che lei conosce bene, cara signora Llera del cactus: difenda un po’ anche il corpo della donna. Se non ora, quando? |
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Ecco il modo di ragionare di certa gente che si ritiene di classe superiore!!! |
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De: haiku04 |
Enviado: 21/05/2011 23:51 |
Quanta brutta gente c'è in giro.... e che dire anche del prete ligure pedofilo, drogato e pure sieropositivo! brrrrrr..... |
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Questa del prete mi ha davvero sconvolta!!! La fede è in crisi e con questi esempi si annulla quanto di bene fanno in silenzio molti altri |
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da "La Stampa"
Cronache
23/05/2011 - IL CASO
"La pedofilia? Nulla di male"
Bufera sui salesiani olandesi
CHIUDI
Don Spronk: certe relazioni non sono
necessariamente dannose
ANDREA TORNIELLI
CITTA' DEL VATICANO
Singoli casi di preti coinvolti negli abusi sui minori sono stati negli ultimi tempi
alla ribalta della cronaca, ma fino ad oggi non si era mai visto che un
sacerdote diventasse membro attivo di un’associazione per la depenalizzazione
della pedofilia e soprattutto che il suo diretto superiore ne giustificasse i
comportamenti. Accade in Olanda, dove le autorità ecclesiastiche e i superiori
salesiani stanno investigando su un caso rilanciato due giorni fa dal Daily
Mail e, in Italia, dal blog Messainlatino. Don van B. (è nota soltanto
l’iniziale del cognome), salesiano di 73 anni, è infatti un militante impegnato
nel consiglio direttivo di un’associazione che chiede la liberalizzazione della
pedofilia e la depenalizzazione dei rapporti sessuali con minorenni.
Il sacerdote ha avuto problemi giudiziari per atti osceni in luogo pubblico, mentre
al presidente dell’associazione è stata contestata la detenzione di materiale
pedo-pornografico. Ma a far scalpore, più ancora della già di per sé
impressionante partecipazione di un prete all’associazione pro-pedofilia, è
stata l’intervista che il suo diretto superiore, il delegato salesiano per
l’Olanda, don Herman Spronk, ha rilasciato alla rete Rtl Nieuws. Il sacerdote
ha rivelato di essere da tempo a conoscenza della partecipazione del
confratello alla vita dell’associazione e di non aver ritenuto di prendere
provvedimenti nei confronti di padre van B. Alla domanda su che cosa ne
pensasse dei rapporti sessuali tra adulti e bambini, Spronk ha risposto che
«simili relazioni non sono necessariamente dannose» e si è chiesto se le «norme
sociali alle quali tutti dovrebbero attenersi» non siano «troppo strette».
Incalzato dal giornalista, il sacerdote ha continuato la sua apologia dei
rapporti con i minori facendo un esempio concreto: «Sono stato una volta
avvicinato da un ragazzo di 14 anni che aveva una relazione con un religioso
più anziano. La cosa non era più consentita e il ragazzo ne era davvero scosso,
persino ferito. Diceva: “Padre Herman, ma perché volete proibirlo?”. Bene, che
cosa diresti a un ragazzo così?». Sconcertante anche un’altra risposta del
delegato salesiano per l’Olanda: «Non dovremmo considerare l’età così
rigidamente. Non si dovrebbe mai violare la sfera personale di un bambino se il
bambino non lo desidera, ma quello ha a che fare col bambino stesso. Ci sono
anche bambini che, loro stessi, indicano che si può fare. Il contatto sessuale
è allora possibile».
Parole che provocherebbero polemiche se pronunciate da chiunque, ma che sulla
bocca di un prete lasciano interdetti. Il caso olandese sembra confermare
quanto emerso dal documentato studio commissionato dai vescovi americani al
«John Jay College» della City University of New York. Dal rapporto emerge
innanzitutto il fatto che gli abusi sui minori hanno avuto il loro picco
all’inizio degli anni 1980 e da allora sono in costante diminuzione, a
dimostrazione che le nuove e più ferree regole applicate nell’ultimo decennio
stanno funzionando: oggi sono percentualmente inferiori, nonostante il clamore
mediatico, rispetto all’inizio degli anni 1950. Ma emerge anche, come causa
principale del fenomeno - sempre secondo il rapporto - la crisi morale generale
che ha caratterizzato gli Stati Uniti negli anni 1960, e l’Europa dal 1968 in
poi.
Una rivoluzione nel comportamento sessuale che ha portato alcuni alla
giustificazione teorica, o almeno alla ricerca di scusanti, per i rapporti
sessuali con i minori. Della pedofilia e delle linee guida per combatterla
promulgate dalla Santa Sede parlerà questo pomeriggio anche il cardinale Angelo
Bagnasco, aprendo in Vaticano l’assemblea generale della Cei.
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Non so più in che mondo vivo!!! |
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Naturalmente,come in molti altri casi in cui sono coinvolti personaggi d'altissima carica,il reato a sfondo sessuale é un ottimo pretesto-strumento...
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