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Respuesta  Mensaje 1 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca  (Mensaje original) Enviado: 28/06/2011 06:37
Oltre la verità ufficiale!!!!
 
Intanto è urgente inviare questa mail
 
 
ufficiocomunicazione@interno.it
 
Al Ministero del'Interno
 
In qualità di cittadina italiana Vi chiedo di fermare l'attacco militare ai civili in Val Susa
Vostra firma
 
Presidio No-Tav La Maddalena
La ruspa sta spaccando tutto, gli idranti hanno cominciato a sparare dalla galleria per proteggere l'operato della ruspa.
 
LA SITUAZIONE SI FA PERICOLOSA... IL GROSSO DEL LAVORO LO STA FACENDO IL MEZZO MECCANICO le FORZE DELL'ORDINE SONO FERME I NO TAV NON ARRETRANO
 
L'A32 è bloccata in direzione Frejus, non per un manifestazione ma per il blitz delle forze dell'ordine alla Maddalena di Chiomonte. Chi blocca la valle di Susa non sono manifestanti ma è la polizia. Non ascoltate le balle che raccontano alla radio e alla televisione. - no tav
 
questa sera ore 21 assemblea popolare a Bussoleno . le strade statali continuano a essere bloccate . la autostrada è chiusa per lavori dalla polizia e tutti gli accessi sono presidiate dalla stradale.
 

MESSAGGIO ALLA VALLE da Firenze

pubblicata da Idra Firenze il giorno domenica 26 giugno 2011 alle ore 23.04
 

 

 

 

Siamo a veglia con voi.

Anche stanotte vi siamo accanto, ragazzi: mantenete i nervi saldi e i cuori sereni.

La nonviolenza è la più sicura e fruttuosa delle strade.

 

Dalla Toscana, non smetteremo di sostenere la Valle.

Non cesseremo di coltivare e di diffondere la memoria e la coscienza di quello che state difendendo a beneficio di tutti noi mettendo in gioco la vostra vita quotidiana, il vostro tempo libero, le vostre ferie, le vostre vacanze. Vi siamo grati: sentiteci parte del vostro popolo mentre mangiate, mentre giocate, mentre cantate, mentre dormite!

Noi, faremo il possibile, da qui, perché l'eco sinistra delle menzogne, delle minacce e dei soprusi che attentano alla sostanza della democrazia non cessi di risvegliare negli animi, costante, implacabile, l'urgenza del diritto.

È bizzarro e offensivo che tanta parte della classe politica rivendichi piuttosto il diritto a far torto con la forza pubblica al popolo e all’erario, a contrapporre cittadini agenti a cittadini residenti, lavoratori a lavoratori: a ridurre un tema di grande rilievo civile a una trita questione di ordine pubblico!

Davanti a noi si stagliano purtroppo istituzioni che hanno maturato e consolidato una tale estraneità ai processi di informazione, partecipazione e condivisione democratica di cui dovrebbero essere garanti, da arrivare a ritenere legale e naturale la pretesa di imporre, coi manganelli e i lacrimogeni, opere di fortissimo impatto, di assai dubbia efficacia trasportistica, sgradite alla cittadinanza e connotate da un’architettura finanziaria conclamatamente improvvida.

Da oltre tre lustri la stragrande maggioranza della popolazione della Val di Susa manifesta del resto la propria contrarietà fondata e documentata, nell’interesse pubblico nazionale, in ogni possibile modo, in ogni possibile sede, con una partecipazione plurale, nonviolenta e trasversale di componenti civili e sociali, fino alle massime rappresentanze locali (Sindaci e Presidenti di Comunità montana).

 

Ne sapremo qualcosa, noi, della TAV, qui in Toscana?

 

 

Qualcuno di coloro che, col sindaco di Torino Piero Fassino, "credono nello sviluppo e nella crescita del Piemonte", è venuto mai a chiederci come è andata - come sta ancora irreversibilmente andando - sotto e sopra l'Appennino?

Una cantierizzazione che ha fatto fuori gigantesche risorse idriche nelle valli, colpendo preziose economie locali e scavando una voragine finanziaria pubblica che non è ancora giunta al capolinea.

 

 

La nostra Associazione è parte civile nel processo penale arrivato a sentenza di primo grado il 3 marzo 2009: pene severe sono state comminate, per le condotte criminose accertate in materia di inquinamento ambientale, ai vertici del Consorzio costruttore Alta Velocità Emilia Toscana (CAVET).

Idra è parte civile nel processo di appello, che va a sentenza in questi giorni a Firenze, là dove si richiede che ai responsabili della cantierizzazione si imputino per dolo, seppure eventuale, anche i danni alle falde idriche, peraltro certificati dalla sentenza di primo grado.

Se non bastasse, è in corso un procedimento per danno erariale a carico di quei responsabili delle istituzioni pubbliche (Regione Toscana, Ministero dell’Ambiente) che, ipotizza la Corte dei conti, avrebbero avallato, a dispetto di autorevoli pareri tecnici prodotti nel corso dell’iter autorizzativo, l’approvazione di un’opera realizzata poi con gravi danni alle casse dello Stato.

 

Cosa manca allora per fermarsi e ragionare? Vogliamo arrestare questa patologica coazione a ripetere tragici errori? Ammesso che di semplici errori si possa parlare...

 

Alla Val di Susa siamo riconoscenti, da tutta Italia! Il vostro è un popolo che la sa mille volte più lunga dei Signori dei Palazzi!

 

 

 

 

 



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Respuesta  Mensaje 2 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca Enviado: 28/06/2011 06:39

 di Luca Mercalli

 

Oltre settanta chilometri di gallerie, dieci anni di cantiere, materiali di scavo da smaltire e decine di migliaia di camion in viaggio. Tutto questo sta dietro all'opera che viene lanciata dal governo come uno strumento contro l'inquinamento. Senza contare che un tunnel ferroviario c'è già ed è quello del Frejus e che soprattutto da qui ai prossimi anni il traffico è annunciato in calo

 

Le grandi opere non le vuole più nessuno, salvo chi le costruisce e la politica bipartisan che le sponsorizza con pubblico denaro. Dell’inutilità del Ponte sullo Stretto non vale più la pena di parlare, e dell’affaruccio miliardario delle centrali nucleari ci siamo forse sbarazzati con il referendum. Prendiamo invece il caso Tav Val di Susa.

 

Per i promotori si tratterebbe di un progetto “strategico”, del quale l’Italia non può fare a meno, sembra che senza quel supertunnel ferroviario di oltre 50 km di lunghezza sotto le Alpi, l’Italia sia destinata a un declino epocale, tagliata fuori dall’Europa. Chiacchiere senza un solo numero a supporto, è da vent’anni che le ripetono e mai abbiamo visto supermercati vuoti perché mancava quel buco. I numeri invece li hanno ben chiari i cittadini della Valsusa che costituiscono un modello di democrazia partecipata operante da decenni, decine di migliaia di persone, lavoratori, pubblici amministratori, imprenditori, docenti, studenti e pensionati, in una parola il movimento “No Tav”, spesso dipinto come minoranza facinorosa, retrograda e nemica del progresso. Numeri che l’Osservatorio tecnico sul Tav presieduto dall’architetto Mario Virano si rifiuta tenacemente di discutere. Proviamo qui a metterne in luce qualcuno.

 

Il primo assunto secondo il quale le merci dovrebbero spostarsi dalla gomma alla rotaia è di natura ambientale: il trasporto ferroviario, pur meno versatile di quello stradale, inquina meno. Il che è vero solo allorché si utilizza e si migliora una rete esistente. Se invece si progetta un’opera colossale, con oltre 70 chilometri di gallerie, dieci anni di cantiere, decine di migliaia di viaggi di camion, materiali di scavo da smaltire, talpe perforatrici, migliaia di tonnellate di ferro e calcestruzzo, oltre all’energia necessaria per farla poi funzionare, si scopre che il consumo di materie prime ed energia, nonché relative emissioni, è così elevato da vanificare l’ipotetico guadagno del parziale trasferimento merci da gomma a rotaia. I calcoli sono stati fatti dall’Università di Siena e dall’Università della California. In sostanza la cura è peggio del male.

 

Veniamo ora all’essere tagliati fuori dall’Europa: detto così sembra che la Val di Susa sia un’insuperabile barriera orografica, invece è già percorsa dalla linea ferroviaria internazionale a doppio binario che utilizza il tunnel del Frejus, ancora perfettamente operativo dopo 140 anni, affiancato peraltro al tunnel autostradale. Questa ferrovia è attualmente molto sottoutilizzata rispetto alle sue capacità di trasporto merci e passeggeri, sarebbe dunque logico prima di progettare opere faraoniche, utilizzare al meglio l’infrastruttura esistente. Lyon-Turin Ferroviarie a sostegno della proposta di nuova linea ipotizza che il volume dell’interscambio di merci e persone attraverso la frontiera cresca senza limiti nei prossimi decenni. Angelo Tartaglia del Politecnico di Torino dimostra che “assunzioni e conclusioni di questo tipo sono del tutto infondate”. I dati degli ultimi anni lungo l’asse Francia-Italia smentiscono infatti questo scenario: il transito merci è in calo e non ha ragione di esplodere in futuro.

 

Un rapporto della Direction des Ponts et Chaussées francese predisposto per un audit all’Assemblea Nazionale nel 2003 afferma che riguardo al trasferimento modale tra gomma e rotaia, la Lione-Torino sarà ininfluente. E ora i costi di realizzazione a carico del governo italiano: 12-13 miliardi di euro, che considerando gli interessi sul decennio di cantiere portano il costo totale prima dell’entrata in servizio dell’opera a 16-17 miliardi di euro. Ma il bello è che anche quando funzionerà, la linea non sarà assolutamente in grado di ripagarsi e diventerà fonte di continua passività, trasformandosi per i cittadini in un cappio fiscale.

 

Ecco, allora, sintetizzata solo una minima parte dei dati che riempiono decine di studi rigorosi, incluse le recenti 140 pagine di osservazioni della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone, dati sui quali si rifiuta sempre il confronto, adducendo banalità da comizio tipo “i cantieri porteranno lavoro”. Eppure il lavoro potrebbe arrivare anche da quelle piccole opere capillari di manutenzione delle infrastrutture italiane esistenti, ferrovie, acquedotti, ospedali, protezione idrogeologica, riqualificazione energetica degli edifici, energie rinnovabili.

 

Seguendo lo stesso criterio, anche l’Expo 2015 di Milano sarebbe semplicemente da non fare, chiuso il discorso. Sono eventi che andavano bene cent’anni fa. Se oggi in Italia tanti comitati si stanno organizzando per dire “no” alle grandi opere e per difendere i beni comuni e gli interessi del Paese, non è per sindrome Nimby (non nel mio cortile), bensì perché, come ho scritto nel mio “Prepariamoci” (Chiarelettere), per troppo tempo si sono detti dei “sì” che hanno devastato il paesaggio e minato la nostra salute fisica e mentale.


Respuesta  Mensaje 3 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca Enviado: 28/06/2011 06:41

Respuesta  Mensaje 4 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca Enviado: 28/06/2011 06:44

Respuesta  Mensaje 5 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca Enviado: 28/06/2011 06:45


Respuesta  Mensaje 6 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca Enviado: 28/06/2011 06:47
l'assemblea tenutasi a Bussoleno è appena terminata. notizie appena giunte parlano di varie mobilitazioni a Torino MA QUELLA che chiama l'ITALIA intera a schiena dritta a partecipare si terrà DOMENICA 3 LUGLIO A CHIOMONTE,appena ci saranno comunicati ufficiali verranno postati sulla pagina dell'evento.
CHI NON PUO' VENIRE NON PERDA NEANCHE TEMPO A SCRIVERLO MA AIUTI I RESISTENTI DIFFONDENDO L'EVENTO.
la TAV è voluta da TUTTA cric...ca politica , la greppia fà gola a GOVERNO e finta-OPPOSIZIONE mobilitiamoci e solidarizziamo con chi non CEDE alla prepotenza della CASTA partitica.
i responsabili di ciò che sta succedendo in questi minuti alla Maddalena li conosciamo TUTTI e si chiamano LEGA-PD-PDL non hanno scusanti se non quello di volere abbuffarsi a spese dell'eroico popolo della VAL SUSA.
IMPEDIAMOLO !
questa pagina sarà costantemente aggiornata e divulgherà le iniziative prossime venture. NO PASARAN
QUI' LA DIRETTA DAI LUOGHI DELLA RESISTENZA ;
http://radioblackout.org/streaming/
QUI LE INFO PER RAGGIUNGERE CHIOMONTE ; http://www.comune.chiomonte.to.it/chiomonte_dove.asp

DOMENICA 3 LUGLIO TUTTI A CHIOMONTE MANIFESTAZIONE NAZIONALE NO TAV


Respuesta  Mensaje 7 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca Enviado: 28/06/2011 06:48
italy.indymedia.org
LA ROKSOIL E' UNA SOCIETA' DEL MINISTRO PIETRO LUNARDI - E' QUELLA A CUI SONO STATI AFFIDATI I LAVORI DELLA TAV - LA LINEA AD ALTA VELOCITA' CHE DOVREBBE DISTRUGGERE LA VAL DI SUSA.

Respuesta  Mensaje 8 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca Enviado: 28/06/2011 06:48
OCCUPAZIONE MILITARE VIOLA CONVENZIONE DI AARHUS -

Respuesta  Mensaje 9 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca Enviado: 28/06/2011 06:49


Respuesta  Mensaje 10 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca Enviado: 28/06/2011 06:50
tv.repubblica.it
La testimonianza di Alberto Perino, leader dei No Tav (intervista di Valentina Vecellio - Radio Capital)

Respuesta  Mensaje 11 de 26 en el tema 
De: Amico Web di Francesca Enviado: 28/06/2011 06:50


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