Greenews
17/02/2012 -
M'illumino di meno: diventiamo tutti "badanti dell'impatto ambientale"
Andrea Marchetti
Oggi torna "M'illumino di meno", l'iniziativa per il risparmio energetico lanciata dai microfoni della popolare trasmissione Caterpillar di Radio 2 Rai, condotta da Massimo Cirri e Filippo Solibello. Anche quest’anno gli aderenti dovranno spegnere o abbassare le luci in contemporanea, ad un’ora concordata. Lo scopo è fare massa critica, sensibilizzando e spingendo alla riflessione sulla concreta possibilità di risparmiare risorse ed inquinare meno adottando comportamenti virtuosi.
«Con "M'illumino di meno" - dice Massimo Cirri - abbiamo creato un luogo sociale, un appuntamento fisso nell'agenda di persone, enti, e istituzioni. Quest'anno daremo conto delle buone pratiche per tutta la giornata, dalle 6 di mattina, con Caterpillar AM, fino al consueto spegnimento simbolico delle ore 18. Il successo di questi anni ci ha fatto capire che, più di quanto i media riescano a darne conto, la sensibilità ambientale è molto diffusa tra le persone».
In effetti, la manifestazione, nata ufficialmente nel 2005 (dopo il black out che nel 2004 rovinò la notte bianca di Walter Veltroni a Roma), è arrivata in ottima forma alla ottava edizione e i cittadini aderiscono in maniera spontanea, anche senza avvertire gli organizzatori. Quest’anno si potrà dare conto della propria attività con un post su Facebook, personalizzando anche l’immagine del proprio profilo con il logo di “M’illumino di meno”, scaricabile dal sito dell’evento. I conduttori di Caterpillar inviteranno gli ascoltatori a concentrare in un giorno intero tutte le azioni virtuose di razionalizzazione dei consumi, non solo quelle legate all’illuminazione, sperimentando in prima persona le buone pratiche di riduzione degli sprechi, la produzione di energia pulita, la mobilità sostenibile e la riduzione dei rifiuti. Gli ascoltatori potranno anche diventare ambasciatori del risparmio energetico presso gli amministratori del proprio Comune, mettendosi per tutto il giorno alle loro calcagna, documentandone gli sforzi con foto e video in veste di “badanti dell’impatto ambientale”.
Quest’anno, per altro, l’iniziativa appare quanto mai pertinente, visti i tempi di crisi economica in cui il risparmio di risorse energetiche diventa una necessità e non solo un “vezzo da ecologisti alla moda”. Entro fine anno, è bene ricordarlo, saranno messe al bando le tradizionali lampadine ad incandescenza e, entro il 2016, non saranno più vendute neanche quelle alogene. Entrambe saranno sostituite dalle lampade a Led che garantiscono ottime prestazioni e molta più efficienza. Dall’azienda Megaman, una delle maggiori realtà mondiali nella produzione di lampade a basso consumo energetico, fanno sapere che il modello Led AR111 ha una durata di vita di 40 mila ore, contro le 2-4 mila di un analogo modello alogeno, con un risparmio energetico di circa il 78% (funziona con 11 Watt anziché con i 50 della alogena) corrispondenti alla emissione di soli 271 kg di anidride carbonica rispetto ai 1.232 kg del modello alogeno equivalente.
Ma quanto incide il costo dell’illuminazione nei bilanci di una grande impresa? Lo abbiamo chiesto a un’azienda della grande distribuzione, proprio in un momento in cui si parla di prolungamento e liberalizzazione degli orari di apertura, con possibilità di maggiori entrate ma anche con maggiori costi, tra cui quelli per l’illuminazione. «Per quanto riguarda le luci», dice Fortunato Della Guerra di Inres, società di progettazione del sistema Coop, «molte aspettative future sono legate alla tecnologia Led, per la durata superiore e per la necessità , quindi, di minori costi di manutenzione. Tra l’altro, la luce dei Led si è rivelata molto utile per quella che, in gergo tecnico, viene chiamatailluminazione d’accento, utilizzata per il gioco dei chiaroscuri soprattutto nei reparti del fresco e dell’ortofrutta. Abbiamo fatto interventi anche con il fotovoltaico, che abbiamo installato sui tetti di un centinaio di punti vendita, i primi a Firenze nel 2003. Nel 2009, con 24 mila pannelli e un investimento di 11 milioni di euro, abbiamo reso totalmente indipendente il magazzino di Prato».
Sempre dalla Toscana Maurizio Baldi, responsabile delle risorse ambientali di Unicoop Firenze, fa eco a Della Guerra: «Sono venti i grandi impianti installati su altrettanti punti vendita, con i quali produciamo l'energia elettrica per il nostro consumo, così ci mettiamo al riparo dagli aumenti di prezzo dell'elettricità e, quindi, non graviamo sui bilanci, mantenendo costante la politica sui prezzi di vendita dei nostri prodotti, a vantaggio di soci e clienti, visto che nel 2012 i costi per l’energia elettrica saranno più alti del 10%». «In linea con le regole del protocollo europeo Green Light - spiega ancora Baldi - e con la consulenza di Inres, nei nuovi punti vendita di Unicoop Firenze abbiamo plafoniere con sensori di accensione e spegnimento automatico, lucernai e vetrate laterali che, con la bella stagione, grazie alla luce naturale, ci consentono di risparmiare fino al 25-30% di luce artificiale. Inoltre, usiamo sempre di più faretti e lampade a led in tutti i punti vendita, dalle insegne all’illuminazione dei banchi frigo.» «L'illuminazione – conclude Baldi - incide per circa il 15-20%, sui consumi energetici di un punto vendita. Una porzione rilevante per la cooperativa che nei costi energetici ha la seconda voce di spesa in ordine di grandezza.» Anche Unicoop Firenze aderisce dunque (dal 2008) a “M’illumino di meno”, riducendo di circa un terzo l’intensità dei punti luce dei negozi dalle 18 alle 20. Non è un’iniziativa solo simbolica. Baldi conferma che, soltanto nei sei ipermercati della cooperativa, si avrà un risparmio totale di circa 1.000 kW, pari al consumo giornaliero di 120 famiglie, con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di circa 500 chilogrammi.