Che questo papa stia simpatico a pochi, è fuor di dubbio. Che molti ce l’abbiano con lui forse perché tedesco, anche questo è fuor di dubbio. Certamente la colpa più grande che certi settori anticattolici gli attribuiscono è quella di aver “protetto” il fenomeno della pedofilia nella Chiesa, quasi che i mali che purtroppo attanagliano l’istituzione siano dipesi tutti da Ratzinger e che Ratzinger sapesse quello che stava accadendo. Quasi che, la pedofilia sia un fenomeno tutto ecclesiastico, dimenticandoci che questa turpe pratica è presente soprattutto nell’ambito familiare.
In ogni caso, non è di questo che voglio parlare, ma della fotografia bufala che oggi viaggia sul web e che pare ritrarre Ratzinger mentre fa il saluto nazista. Un tarocco maligno, creato ad arte dai suoi detrattori e bevuto ad ambundantiam dai polli del web che l’hanno fatto girare fra amici e contatti come fosse una foto autentica.
In verità, Ratzinger non ha mai fatto alcun saluto nazista, e men che meno con i paramenti sacri. La foto reale ritrae Ratzinger mentre impone le mani per la benedizione durante la liturgia. E’ il gesto tipico dei sacerdoti quando danno la benedizione. Evidentemente però agli anticattolici di ogni dove e ogni quando, ha fatto comodo prendere le forbici e tagliare la mano sinistra del papa, dimostrando così che egli stava facendo il saluto nazifascista.
Peraltro, la mistificazione è evidente, perché Ratzinger – nella foto – sta celebrando messa, e chiunque non è digiuno delle cose della Chiesa, sa bene che la messa può celebrarla solo un sacerdote. Ebbene, se questo è vero, Ratzinger nella foto è un sacerdote. Ergo non può aver fatto il saluto romano, perché Ratzinger è diventato sacerdote nel 1951, e cioè sei anni dopo la caduta del nazifascismo. Solo questo dovrebbe bastare per dimostrare la malafede di chi mette in rete certe falsità, e solo per creare confusione e scompiglio.
In questi ultimi tempi la Chiesa sta subendo attacchi concentrici che mirano a destabilizzarla, per renderla meno credibile dinanzi al popolo. Il fenomeno della pedofilia ha contribuito non poco a questi attacchi; e la Chiesa sul punto dovrebbe seriamente riflettere. Aggiungiamoci poi le bufale su Benedetto XV°, e possiamo ben intuire quali difficoltà stia attraverso l’istituzione ecclesiastica, dinanzi a un movimento politico-sociale che mira a instaurare definitivamente il relativismo etico nel nostro sistema sociale come perno sul quale devono ruotare tutti i valori dei rapporti umani.
La Chiesa chiaramente può arginare questo tentativo, ma dovrebbe essere più autorevole e più forte; dovrebbe essere capace di dialogare con la modernità senza rinunziare ai propri valori fondanti. Personalmente ritengo, che ciò sia possibile proponendo meno dogmi e più idee. Solo così i detrattori e i nemici della fede cristiana saranno messi all’angolo. Non è accettabile che la debolezza della Chiesa e parimenti la forza sempre più preponderante del laicismo relativista, costituiscano poi il cavallo di Troia attraverso il quale culture e idee religiose diverse dalla nostra si radichino nella società occidentale, svilendo, cancellando e ghetizzando arte, cultura, storia, valori e sentimenti che ci hanno permesso di diventare una società progredita e democratica. Il rischio, in questi termini, è che si torni indietro nel tempo o che si finisca sull’orlo di uno scontro di civiltà senza precedenti.