Gli
italiani che si rivolgono a Dio nei momenti di difficoltà
sono la maggioranza. Credenti e non. E sono tantissimi quelli
che, invece, si indirizzano ai santi. E di questi virtuosi
si può stabilire una specie di "Hit Parade ". In testa,
Sant'Antonio da Padova. Più di un milione di italiani porta
il suo nome. Un mensile, che a lui si intitola, ha
altrettanti lettori. Quattro milioni e mezzo di pellegrini
visitano il santuario. Oltre mille chiese e cappelle dono
dedicate al suo culto.
Al
secondo posto si piazza San Francesco d'Assisi. Deve
accontentarsi di 500 templi o abbazie, e di 3.800.000
visitatori.
Al
terzo posto, finalmente una donna: santa Rita da Cascia. Un
periodico dal titolo gentile, "Dalle api alle rose" ne
ricorda vita e prodigi.
Segue
San Giovanni Bosco, forte di circa 800 collegi. Quinto san
Gabriele dell'Addolorata, che ha i suoi seguagi soprattutto
tra i giovani. Sesto S. Pio da Pietrelcina assiso da qualche
anno alla gloria degli altari.
Di
lui sono state raccolte più di cento volumi in cui
vengono documentati i suoi meriti sovraumani. Diceva messa
all'alba. Gli autobus scaricavano davanti alla chiesa Santa
Maria delle Grazie centinaia di fedeli assonnati. Il frate si
avviava all'altare camminando con fatica, due novizi lo
sorreggevano, e i grossi sandali strascicavano sul pavimento.
Qualcuno
diceva che al suo passaggio si diffondeva un'inconfondibile
profumo di rosa e di viola; qualcuno ne veniva privato.
Quando
all'elevazione sollevava il calice verso il cielo, si
notavano chiare le mani forate dalle stigmate coperte dai
mezzi guanti di lana. Non tutti riconoscevano in lui una
presenza di Dio, e un suo confratelllo, padre Gemelli, mise
in relazione quelle impronte, che di solito appaiono addosso
ai venerabili, con già documentati fenomeni di isterismo.
Quelle piaghe dovrebbero riprodurre le ferite che soffrì Gesù
avviato alla morte; i segni esterni delle frustate, delle
corde che legavano i polsi, delle spine, delle cadute lungo
il sentiero che dal pretorio conduceva al Calvario, dei
chiodi. Sono considerate impronte del Soprannaturale. Quando
morì, spogliarono padre Pio: sul petto non c'era più traccia
di ferite.
Era
nato a Pietrelcina, in provincia di Benevento, in una famiglia
molto povera, e a 21 anni quando, un mattino, sul far del
giorno, mentre sta pregando nel coro, avviene il prodigio.
Raccontava:
" Vi fu un totale silenzio attorno a me, una specie di
dolce sonno. Vidi apparire un misterioso Personaggio: aveva le
mani , i piedi e il costato che grondavano sangue. Mi
sentivo morire e sarei morto se il Signore non fosse
intervenuto a sostenere il mio cuore che mi balzava nel
petto".
Quando
la visione scomparve, si accorse che anche lui sanguinava
nella stessa maniera, e questo si protrasse nel tempo,
specialmente dal giovedì sera fino al sabato.
Raccontavano
che, come sant'Antonio, che fu visto contemporaneamente a
Padova e Lisbona, possedeva il dono dell'ubiquità; dicevano che
una volta, quando era giovane, il diavolo, travestito da cane
nero, gli si era avventato contro.
Ognuno,
di quei pellegrini aveva da chiedere l'intercessione del padre
presso il Signore per un bisogno urgente o disperato: mali
incurabili, situazioni familiari compromesse, infelicità senza
conforto. I modi di padre Pio erano tutt'altro che cordiali,
ma bruschi e spicciativi: spiegavano gli estimatori che egli
percepiva anche quello che uno pensava durante la preghiera, e
l'insistenza lo infastidiva, e a una donna, che nell'orazione
continuava a invocare il suo intervento, disse risoluto:" Me
lo hai già chiesto cinque volte, mi viene il mal di testa.
Vattene a casa, vedrai che tutto andrà bene".
Una
signora di Carmignano di Brenta, che aveva un Linfogranuloma,
ed era ritenuta spacciata, è ancora viva; un medico condotto
della provincia di Verona, che aveva un cancro al polmone, è
diventato padre per la quarta volta.
Attorno
alla mitica personalità del religioso, non molto colto,
parlatore semplice, ma suggestivo, che diceva agli estimatori:"
Guagliò, i santi stanno in paradiso", era fiorita una vera
industria, tanti alberghi, tanti ristoranti, negozi per
smerciare immagini religiose e ricordini
A
uno scienziato americano che si confidava:" Padre, io non credo
in Dio", rispose: " Ma figlio mio, è LUI che crede in te !".
Si
cibava solo di verdura, di formaggio e di frutta, e
accettava un bicchiere di vino per riscaldare il vecchio cuore.
Trascorreva
le giornate nella penitenza e nell'orazione. Era afflitto
dalle amare storie dell'umanità, ma diceva: "Vorrei soffrire
ancora di più".
In
conclusione l'Italia è anche la terra che ha dato
agli altari il maggior numero di santi e ognuno, direi, con
una specializzazione.