Io sono un maestro nel
parlare tacendo.
Ho parlato tacendo per tutta la mia vita
e ho vissuto
delle vere tragedie dentro me
stesso tacendo.
Fëdor Dostoevskij
Yo soy un maestro en hablar
callando.
He hablado callando por toda mi vida
y he vivido dentro mí mismo verdaderas tragedias
callando.
Scuoti le foglie gialle dal ramo del
tuo cuore,
in modo che le foglie fresche e verdi
possano crescere al
loro posto.
Tira su le radici marce dell’anima,
cosi che le nuove radici
nascoste sotto ...
abbiano spazio
per crescere.
Qualunque sia il dolore che trema dentro
te.
Jalāl al-Dīn Rumi
Sacudes
las hojas amarillas de la rama de tu corazón,
de modo
que las hojas frescas y verdes
puedan
crecer a su sitio.
desarraiga
las raíces podridas del alma,
así que
las nuevas raíces escondidos abajo ...
tengan espacio para crecer.
Cualquiera sea el dolor que tiembla dentro
ti.
Jalāl al-Dīn Rumi
La
parola io
è un'idea che si fa strada a poco a poco
nel bambino suona
dolce come un'eco
è una spinta per tentare i primi passi
verso un'intima
certezza di se stessi.
La
parola io
con il tempo assume
un tono più preciso
qualche volta
rischia
di esser fastidioso
ma è anche il segno
di una logica
infantile
è un peccato ricorrente ma veniale.
Io, io, io
ancora
io.
Ma il vizio
dell'adolescente
non si cancella con l'età
e negli adulti stranamente
diventa più allarmante e cresce.
La parola io
è
uno strano grido
che nasconde invano
la paura di non essere nessuno
è un bisogno esagerato
e un po' morboso
è l'immagine struggente del
Narciso.
Io, io, io
e
ancora io.
Io che non sono nato
per restare per sempre
confuso nell'anonimato
io mi faccio avanti
non sopporto l'idea di sentirmi
un numero fra tanti
ogni giorno mi
espando
io posso essere il centro del mondo.
Io sono sempre
presente
son disposto a qualsiasi bassezza
per sentirmi importante
devo fare presto
esaltato da questa mania
di affermarmi ad ogni
costo
mi inflaziono, mi svendo
io voglio essere il centro del mondo.
Io non rispetto
nessuno
se mi serve posso anche far finta
di essere buono
devo
dominare
sono un essere senza ideali
assetato di potere
sono io che
comando
io devo essere il centro del mondo.
Io vanitoso,
presuntuoso
esibizionista, borioso, tronfio
io superbo, megalomane,
sbruffone
avido e invadente
disgustoso, arrogante, prepotente
io,
soltanto io
ovunque io.
La parola io
questo dolce monosillabo innocente
è fatale che diventi dilagante
nella logica del mondo occidentale
forse è l'ultimo peccato originale.
Io.
(Giorgio
Gaber)
La palabra yo
La palabra yo
es una idea que se abre camino poco a
poco;
en el niño suena dulce como un eco;
es un impulso para intentar los primeros
pasos
hacia una certidumbre íntima de sí
mismos.
La palabra
yo
con el tiempo
asume
un tono más
preciso
a veces se
expone
a ser
fastidiosa
pero también es el
signo
de una lógica
infantil;
es un pecado
recurrente pero venial.
Yo, yo,
yo
de nuevo
yo.
Pero el vicio del
adolescente
no se cancela con la
edad
y en los adultos
extrañamente
se hace más alarmante
y crece.
La palabra
yo
es un grito
extraño
que esconde, en
vano,
el temor de no ser
nadie;
es una necesidad
exagerada
y un poco
morbosa;
es la imagen
conmovedora de Narciso.
Yo, yo,
yo
y de nuevo
yo.
Yo que no
nací
para permanecer
siempre
confundido en el
anonimato;
yo sigo
adelante;
no soporto la idea de
sentirme
un número entre
tantos;
cada día me
amplío;
yo puedo ser el
centro del mundo.
Yo siempre estoy
presente;
estoy dispuesto a
cualquier bajeza
para sentirme
importante
debo darme
prisa
exaltado por esta
manía
de tener éxito a
cualquier precio;
me infravaloro, me
vendo barato;
yo quiero ser el
centro del mundo.
Yo no respeto a
nadie.
Si me conviene, puedo
hasta fingir
ser
bueno.
Debo
dominar.
Soy un ser sin
ideales,
sediento de
poder
Soy yo quien
manda.
Yo debo ser el centro
del mundo.
Yo vanidoso,
presuntuoso
exhibicionista,
engreído, creído
yo soberbio,
megalómano, fanfarrón
codicioso y
entremetido
repugnante,
arrogante, prepotente;
yo, sólo
yo
dondequiera
yo.
La palabra
yo
esta dulce monosílaba
inocente
es inevitable que se
haga desbordante
en la lógica del
mundo occidental
tal vez es el último
pecado original.
Yo.
giorgio gaber autor /cantante
italiano