Ci
vogliono in media 825 euro solo per mangiare, 240 euro per
l’abbigliamento, 950 per le spese medico-sanitarie. Per vivere dignitosamente
una famiglia composta da due adulti e due bambini ha bisogno di 2.523
euro al mese. Ben 30.276 euro l’anno.
Lo ha
rilevato il rapporto “L’Italia in nero” di Eurispes e Istituto San Pio V
di Roma. L’Eurispes stima che il costo mensile per i beni essenziali di
una famiglia tipo “che risparmia su tutto ma non fa mancare nulla ai figli e
conduce un’esistenza quasi spartana ma dignitosa” supera i 2.500
euro.
Per la spesa
alimentare una famiglia spende in media 748 euro mensili nel Mezzogiorno e 950
euro nelle regioni del nord-ovest. Salate anche le altre voci di spesa: oltre
200 euro ci vogliono per vestirsi, 890 euro vengono impiegati per la casa, oltre
900 per le spese medico-sanitarie.
Secondo
l’Eurispes almeno il 35% dei lavoratori dipendenti è ormai costretto
a ricorrere al doppio lavoro “per far quadrare i conti
e arrivare alla fine del mese”. Si contano ben sei milioni di doppiolavoristi.
L’Eurispes stima come l’economia sommersa in Italia abbia generato nel 2010
almeno 529 miliardi di euro.
“Il 53%
dell’economia non osservata è rappresentato dal lavoro sommerso, il 29,5%
dall’evasione fiscale ad opera di aziende e di imprese e il 17,6% dalla
cosiddetta economia informale”. Per il 2011 il volume stimato del sommerso è di
540 miliardi, pari a circa il 35% del Pil ufficiale. “Il nostro sommerso
equivale ai Pil di Finlandia, Portogallo, Romania e Ungheria messi insieme”.
Il dato è stato
stimato “basandosi sulle operazioni condotte dalla Guardia di Finanza: su oltre
700 mila controlli effettuati presso le imprese sono stati riscontrati 27
miliardi di euro di base imponibile sottratta al Fisco. L’economia sommersa
prodotta dalle imprese arriverebbe almeno a 156 miliardi”. Una terza fetta di
sommerso “si annida nel mercato degli affitti, con 93 miliardi di
euro”.
Soltanto un
terzo delle famiglie italiane non fatica ad arrivare a fine mese. “Almeno 500
mila famiglie hanno difficoltà a onorare i mutui per la casa; aumenta il credito
al consumo (più del 100% tra 2002 e 2011) e cresce la povertà ‘in giacca
e cravatta’, cioè quella dei lavoratori costretti a
usufruire di mense e dormitori per i poveri”.
Quasi la metà
dei contribuenti ha dichiarato nel 2010 un reddito inferiore a 15 mila euro,
1.250 euro su base mensile: ben 20,3 milioni, il 49,1% del totale. Solo lo 0,9%,
si legge nel rapporto elaborato dall’Eurispes su dati del Ministero
dell’Economia e delle Finanze, ha dichiarato più di 100 mila euro