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3 ANNI DAL TERREMOTO DELL'AQUILA
L’Aquila tre anni dopo. Una storia che riparte dalle macerie, quelle materiali e quelle del cuore. Nei volti delle persone c’è fierezza, dignità, persino gioia quando il volto è quello di una bambina venuta alla luce in quei giorni terribili e che sta crescendo nella speranza che gli adulti restituiscano in tempi brevi a lei e agli altri suoi coetanei la città e i borghi, più belli di prima. Eppure le immagini spesso sono uguali, tre anni fa e oggi. Quasi tutto quello che il sei aprile del 2009 è crollato non è stato ricostruito. Le persone sono disperse in quegli enormi dormitori che sono i progetti C.a.s.e., altre cercano di ricomporre la comunità nei piccoli spazi dei map, le casette di legno strette una all’altra come a sostenersi. Ci sono paesi come San Gregorio, Tempera e Castelnuovo i cui ex residenti non sanno ancora se potranno tornare nello stesso luogo di prima. Il centro storico dell’Aquila è sempre vuoto e triste con i suoi edifici feriti e i suoi monumenti sventrati.
Eppure negli occhi degli aquilani forza e fierezza non sono mai mancati. La richiesta è sempre più insistente, il grido sempre più alto: fateci tornare nelle nostre case. Al prossimo anno. Con la speranza che al posto di crolli e macerie si possa documentare l’avvio della ricostruzione. Quella vera. Quella che tutti vogliono. Resterà il grande vuoto per chi non c’è più. Quello nessuno lo potrà riempire.
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L'Aquila 3 anni dopo, per non dimenticare...
Sono trascorsi esattamente 3 anni dal terribile terremoto che colpì L'Aquila e l'Abruzzo. Nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009, alle ore 3.32, una fortissima scossa di terremoto devastò L'Aquila e i paesi circostanti causando 309 morti, 1600 feriti e 65.000 sfollati. |
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L'Aquila tre anni dopo. Circa diecimila persone hanno preso parte alla fiaccolata per ricordare le 309 vittime del sisma che il 6 aprile 2009, alle 3:32, distrusse il capoluogo abruzzese e altri 56 paesi vicini. La pioggia, che ha smesso di cadere solo a tarda serata, e il freddo non hanno fermato le fiaccole della speranza. Il corteo è partito intorno alle 0.30 da piazza Battaglione degli Alpini (Fontana Luminosa), i primi ad incontrarsi, i familiari e gli amici delle 309 vittime del terremoto con cartelloni con le immagini dei loro cari sorridenti. Il corteo si è snodato lungo un percorso di tre chilometri e mezzo con alcune soste nei luoghi in cui il terremoto ha mietuto più morti per i crolli.
- Il Sole 24 Ore - |
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Per il 6 aprile il sindaco dell’Aquila Cialente ha proclamato il lutto cittadino, in occasione del terzo anniversario del sisma che costò la vita a 309 persone. Il provvedimento prevede, tra l’altro, l’esposizione delle bandiere negli edifici pubblici listate a lutto, “per non dimenticare – dice il testo dell’ordinanza – e per contrassegnare quanto e’ ancora vivo e presente in ciascuno il dolore per le tante vite cadute sotto le macerie del sisma; il divieto, nelle vie e nelle piazze del luogo di svolgimento delle iniziative programmate dall’Amministrazione comunale, di tutte le attivita’ lavorative dei cantieri edili, delle attivita’ rumorose e che possono intralciare l’afflusso delle persone“. L’ordinanza prevede anche “la chiusura, in segno di lutto e in ricordo delle vittime del sisma, degli uffici comunali, con esclusione dell’Ufficio dello Stato Civile, l’Ufficio elettorale, l’Ufficio di Assistenza alla Popolazione e ai Servizi Sociali e la Polizia Municipale, dalle ore 9.30 alle ore 11.30 e la chiusura degli esercizi commerciali e i locali pubblici dell’intero territorio comunale dalle ore 9.30 alle ore 11.30′.
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Per tutti quelli che hanno sofferto...
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De: Nando1 |
Enviado: 07/04/2012 06:27 |
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