CARATTERISTICHE DEL MESE
1 luglio, al via il logo per il cibo biologico d'Europa
Il primo luglio è data fondamentale per l'alimentazione nel Vecchio Mondo. Oggi infatti scatta l'obbligo di apporre il marchio comunitario agli alimenti biologici prodotti nell'Unione Europea, per distinguerli dal biologico provenienti da paesi non comunitari.
La notizia viene ripresa da Coldiretti, che ne sottolinea l'importanza e chiede al consumatore di attuare diverse misure di verifica.
La prima è, ovviamente, controllare la presenza del logo biologico UE: la "foglia europea", con le sue 12 stelle bianche, con uno sfondo verde brillante, con al centro una cometa.
Il logo deve essere poi completo: con il numero di codice dell'organismo di controllo ed un logo che identifica le materie prime agricole.
Il logo, detto "Logo di produzione biologica dell'Unione europea" (Reg. CE n. 271/2010) dà visibilità ai cibi ed alle bevande biologiche e garanzie ai consumatori. Il logo viene apposto in presenza di una serie di condizioni. In primis, almeno il 95% degli ingredienti deve essere prodotto in maniera biologica. Poi, l'alimento deve essere conforme anche alle regole del sistema di controllo e certificazione, approvato da ogni singolo Stato membro; il prodotto proviene direttamente dal produttore (se sfuso) o è preparato in una confezione sigillata.
Il biologico italiano presenta poi indicazioni aggiuntive. Tra tutte, il codice di controllo deve essere preceduto dalla dicitura 'Organismo di controllo autorizzato dal Mipaaf'; deve essere inoltre indicato il numero di codice attribuito dall'OdC all'operatore 'Operatore controllato n. Xxxx".
Purtroppo, ricorda Coldiretti, il logo UE rimane facoltativo per i prodotti biologici non confezionati e per quelli extra-europei, mentre continueranno ad essere distintivi nazionali.
Coldiretti prende l'occasione per fare il punto sul biologico italiano. La situazione è duplice: se da un lato aumenta la superficie coltivata e le aziende impiegate, aumentano anche le frodi, soprattutto con l'importazione di prodotti non italiani e non biologici.
Ecco la soluzione dell'associazione: "E' necessario introdurre al più presto un marchio per il biologico italiano che possa rendere facilmente riconoscibile la produzione ottenuta con materia prima e standard nazionali, per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato".
Nel mentre, il consumatore accorto può scegliere cibo biologico nelle strutture di Campagna Amica: aziende, botteghe e mercati, che garantiscono il Made in Italy della merce.