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◄ ATTUALITA´: PAPA FRANCESCO A SAN GIOVANNI LATERANO
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: Ver@  (Mensaje original) Enviado: 08/04/2013 03:14
  • PAPA FRANCESCO PRENDE POSSESSO DELLA CATTEDRA DI ROMA NELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI IN LATERANO
    "Dio non è impaziente come noi che  vogliamo tutto e subito, anche con le persone", scandisce Francesco nell'omelia. E aggiunge:"Dio è paziente con noi perché ci ama, e chi ama comprende, spera, dà fiducia, non abbandona, non taglia i ponti, sa perdonare, ci aspetta sempre, anche quando ci siamo allontanati".
 
Francesco prende possesso della cattedra di vescovo di Roma impugnando il pastorale di Paolo VI, una croce astile d'argento con raffigurato Cristo, invece della ferula d'oro di Pio IX che ha utilizzato in questi primi giorni del Pontificato. Giovanni Paolo II ha sempre usato il pastorale di Papa Montini nei 27 anni del suo Pontificato. Benedetto XVI dopo un paio d'anni era invece tornato alla ferula che è il simbolo del ministero petrino, mentre il pastorale (anche se in realtà è una croce astile) avvicina il vescovo di Roma agli altri vescovi."Dio non è mai lontano e se torniamo a Lui, è pronto ad abbracciarci", spiega Bergoglio. Infatti, "la pazienza di Dio deve trovare in noi il coraggio di ritornare a Lui, qualunque errore, qualunque peccato ci sia nella nostra vita: nel sentire il mio peccato, nel guardare il mio peccato io posso vedere e incontrare la misericordia di Dio, il suo amore e andare da Lui per ricevere il perdono".
 
Racconta Bergoglio:"Nella mia vita personale ho visto tante volte il volto misericordioso di Dio, la sua pazienza, ho visto anche in tante persone il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù dicendogli: Signore sono qui, accetta la mia povertà, nascondi nelle tue piaghe il mio peccato, lavalo col tuo sangue. E ho sempre visto che Dio l’ha fatto, ha accolto, consolato, lavato, amato". Quindi"lasciamoci avvolgere dalla misericordia di Dio; confidiamo nella sua pazienza che sempre ci dà tempo; abbiamo il coraggio di tornare nella sua casa, di dimorare nelle ferite del suo amore, lasciandoci amare da Lui, di incontrare la sua misericordia nei Sacramenti". Così "sentiremo la sua tenerezza, sentiremo il suo abbraccio".
 
Un lungo applauso dei fedeli, che gremiscono la chiesa di San Giovanni in Laterano, sottolinea il momento in cui papa Francesco si siede sulla cattedra della Basilica Lateranense, insediandosi ufficialmente come Vescovo di Roma nella sua cattedrale. Al suo fianco, il cardinale vicario di Roma Agostino Vallini e il vicario emerito Camillo Ruini, i due porporati che con il pontefice concelebrano la messa, nella "Domenica della Misericordia".
 
Nell'atrio della Basilica di San Giovanni in Laterano,  Francesco ha baciato la croce, come è prassi nella presa di possesso di una basilica da parte di un vescovo. Poi ha fatto un piccolo segno di croce sulla propria fronte e su quella del cardinale Agostino Vallini, suo vicario per Roma. Un gesto, quest'ultimo non previsto dal protocollo della cerimonia. Si tratta quasi di una implicita conferma del porporato nel suo ruolo di principale collaboratore pastorale del nuovo Pontefice per la città eterna. Appena entrato in basilica ha salutato uno ad uno i disabili che si trovano tra le prime file. Molto commovente l'abbraccio con una ragazzina sulla sedia a rotelle. Poco prima aveva attraversato in auto scoperta il grande sagrato della cattedrale di Roma. Nel chinarsi a salutare i fedeli Bergoglio ha perso la papalina bianca e ha continuato il suo giro a capo scoperto. Sul piazzale da oggi intitolato a Karol Wojtyla ha benedetto la nuova targa toponomastica con la scritta: "Largo Beato Giovanni Paolo II - Pontefice dal 1978 al 2005".
 
In precedenza questo spazio faceva parte di piazza San Giovanni in Laterano. È stato il sindaco Alemanno a scoprire la targa fino ad allora coperta da un drappo con i colori della città di Roma. Il Papa non vuole sottrarsi a nessun incontro con le persone che desiderano avvicinarlo, anche se questo mette a dura prova sia gli uomini che debbono garantire la sua sicurezza che i cerimonieri, i quali lo vedono dare maggior tempo a questi saluti che ai rituali.  Il cardinale vicario Vallini ha fatto il suo saluto a nome della Chiesa di Roma. Il Papa (con addosso i pramenti e il pastorale) ha ricevuto l'omaggio in piedi e si è seduto sulla Cattedra solo dopo. Proprio ieri il cardinale Vallini ha svelato il suo primo dialogo con il nuovo Papa in Conclave dove Vallini ha imparato che Bergoglio non usa mai frasi di circostanza già qualche istante dopo l'elezione, prima di uscire entrambi dal Conclave, quando il nuovo Pontefice gli ha chiesto di stargli vicino essendo lui il vicario generale della diocesi di Roma della quale Bergoglio era appena stato nominato vescovo.
 
Ma Vallini, come ha confidato all'Osservatore Romano, non aveva capito che il Papa eletto lo voleva con lui sulla Loggia delle Benedizioni, quando di lì a pochissimo si sarebbe affacciato davanti a un mare di gente. "Dopo l'elezione - ha raccontato il porporato - i cardinali sfilano davanti all'eletto per manifestargli obbedienza. In quel momento mi ha detto: "Lei è il cardinale vicario: accetta di starmi vicino?". Naturalmente gli ho risposto subito di sì. E pensavo fosse finita lì. Poi mi ha fatto chiamare di nuovo e mi ha detto: "Venga, stia vicino a me". Ed eccoli il 13 marzo insieme sulla Loggia ed oggi fare ingresso insieme nella Cattedrale Lateranense, chiesa madre di tutte le chiese.

Preso possesso della sua Cattedra di vescovo di Roma, Francesco ha ricevuto l'atto di obbedienza di vallini, dal vicegerente Filippo Iannone, e dai rappresentanti del clero e dei diaconi. A nome dei fedeli della sua diocesi a rendere l'obbedienza al nuovo Pontefice è stata una famiglia con quattro figli. Con i coniugi Marco e Monica Curzi e i loro figli, hanno poi raggiunto la Cattedra per rendere l'obbedienza al Papa anche due giovani, Sofia Presciutti e Massimo Presti, del servizio diocesano per la pastorale giovanile.

    "Dio non è impaziente come noi che vogliamo tutto e subito, anche con le persone", scandisce Francesco nell'omelia. E aggiunge:"Dio è paziente con noi perché c...i ama, e chi ama comprende, spera, dà fiducia, non abbandona, non taglia i ponti, sa perdonare, ci aspetta sempre, anche quando ci siamo allontanati".

    • Francesco prende possesso della cattedra di vescovo di Roma impugnando il pastorale di Paolo VI, una croce astile d'argento con raffigurato Cristo, invece della ferula d'oro di Pio IX che ha utilizzato in questi primi giorni del Pontificato. Giovanni Paolo II ha sempre usato il pastorale di Papa Montini nei 27 anni del suo Pontificato. Benedetto XVI dopo un paio d'anni era invece tornato alla ferula che è il simbolo del ministero petrino, mentre il pastorale (anche se in realtà è una croce astile) avvicina il vescovo di Roma agli altri vescovi."Dio non è mai lontano e se torniamo a Lui, è pronto ad abbracciarci", spiega Bergoglio. Infatti, "la pazienza di Dio deve trovare in noi il coraggio di ritornare a Lui, qualunque errore, qualunque peccato ci sia nella nostra vita: nel sentire il mio peccato, nel guardare il mio peccato io posso vedere e incontrare la misericordia di Dio, il suo amore e andare da Lui per ricevere il perdono".

      Racconta Bergoglio:"Nella mia vita personale ho visto tante volte il volto misericordioso di Dio, la sua pazienza, ho visto anche in tante persone il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù dicendogli: Signore sono qui, accetta la mia povertà, nascondi nelle tue piaghe il mio peccato, lavalo col tuo sangue. E ho sempre visto che Dio l’ha fatto, ha accolto, consolato, lavato, amato". Quindi"lasciamoci avvolgere dalla misericordia di Dio; confidiamo nella sua pazienza che sempre ci dà tempo; abbiamo il coraggio di tornare nella sua casa, di dimorare nelle ferite del suo amore, lasciandoci amare da Lui, di incontrare la sua misericordia nei Sacramenti". Così "sentiremo la sua tenerezza, sentiremo il suo abbraccio".

      Un lungo applauso dei fedeli, che gremiscono la chiesa di San Giovanni in Laterano, sottolinea il momento in cui papa Francesco si siede sulla cattedra della Basilica Lateranense, insediandosi ufficialmente come Vescovo di Roma nella sua cattedrale. Al suo fianco, il cardinale vicario di Roma Agostino Vallini e il vicario emerito Camillo Ruini, i due porporati che con il pontefice concelebrano la messa, nella "Domenica della Misericordia".

      Nell'atrio della Basilica di San Giovanni in Laterano, Francesco ha baciato la croce, come è prassi nella presa di possesso di una basilica da parte di un vescovo. Poi ha fatto un piccolo segno di croce sulla propria fronte e su quella del cardinale Agostino Vallini, suo vicario per Roma. Un gesto, quest'ultimo non previsto dal protocollo della cerimonia. Si tratta quasi di una implicita conferma del porporato nel suo ruolo di principale collaboratore pastorale del nuovo Pontefice per la città eterna. Appena entrato in basilica ha salutato uno ad uno i disabili che si trovano tra le prime file. Molto commovente l'abbraccio con una ragazzina sulla sedia a rotelle. Poco prima aveva attraversato in auto scoperta il grande sagrato della cattedrale di Roma. Nel chinarsi a salutare i fedeli Bergoglio ha perso la papalina bianca e ha continuato il suo giro a capo scoperto. Sul piazzale da oggi intitolato a Karol Wojtyla ha benedetto la nuova targa toponomastica con la scritta: "Largo Beato Giovanni Paolo II - Pontefice dal 1978 al 2005".

      In precedenza questo spazio faceva parte di piazza San Giovanni in Laterano. è stato il sindaco Alemanno a scoprire la targa fino ad allora coperta da un drappo con i colori della città di Roma. Il Papa non vuole sottrarsi a nessun incontro con le persone che desiderano avvicinarlo, anche se questo mette a dura prova sia gli uomini che debbono garantire la sua sicurezza che i cerimonieri, i quali lo vedono dare maggior tempo a questi saluti che ai rituali. Il cardinale vicario Vallini ha fatto il suo saluto a nome della Chiesa di Roma. Il Papa (con addosso i pramenti e il pastorale) ha ricevuto l'omaggio in piedi e si è seduto sulla Cattedra solo dopo. Proprio ieri il cardinale Vallini ha svelato il suo primo dialogo con il nuovo Papa in Conclave dove Vallini ha imparato che Bergoglio non usa mai frasi di circostanza già qualche istante dopo l'elezione, prima di uscire entrambi dal Conclave, quando il nuovo Pontefice gli ha chiesto di stargli vicino essendo lui il vicario generale della diocesi di Roma della quale Bergoglio era appena stato nominato vescovo.

      Ma Vallini, come ha confidato all'Osservatore Romano, non aveva capito che il Papa eletto lo voleva con lui sulla Loggia delle Benedizioni, quando di lì a pochissimo si sarebbe affacciato davanti a un mare di gente. "Dopo l'elezione - ha raccontato il porporato - i cardinali sfilano davanti all'eletto per manifestargli obbedienza. In quel momento mi ha detto: "Lei è il cardinale vicario: accetta di starmi vicino?". Naturalmente gli ho risposto subito di sì. E pensavo fosse finita lì. Poi mi ha fatto chiamare di nuovo e mi ha detto: "Venga, stia vicino a me". Ed eccoli il 13 marzo insieme sulla Loggia ed oggi fare ingresso insieme nella Cattedrale Lateranense, chiesa madre di tutte le chiese.

      Preso possesso della sua Cattedra di vescovo di Roma, Francesco ha ricevuto l'atto di obbedienza di vallini, dal vicegerente Filippo Iannone, e dai rappresentanti del clero e dei diaconi. A nome dei fedeli della sua diocesi a rendere l'obbedienza al nuovo Pontefice è stata una famiglia con quattro figli. Con i coniugi Marco e Monica Curzi e i loro figli, hanno poi raggiunto la Cattedra per rendere l'obbedienza al Papa anche due giovani, Sofia Presciutti e Massimo Presti, del servizio diocesano per la pastorale giovanile.


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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 08/04/2013 05:52
Papa Francesco bacia i bimbi e perde la papalina
Papa Francesco bacia i bimbi in piazza San Pietro (Olycom)

Papa Francesco bacia i bimbi in piazza San Pietro 

Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 08/04/2013 05:59
Roma, 7 aprile 2013 - Papa Francesco prende possesso della Cattedra di vescovo di Roma. Nell’atrio della Basilica di San Giovanni in Laterano, il Pontefice ha baciato la croce e ha fatto un piccolo segno di croce sulla propria fronte e su quella del cardinale Agostino Vallini, suo vicario per Roma. Un gesto, quest’ultimo non previsto dal protocollo della cerimonia. Si tratta quasi di una implicita conferma del porporato nel suo ruolo di principale collaboratore pastorale del nuovo Pontefice. Bagno di folla per Francesco, che ha attraversato in jeep scoperta il grande sagrato della Basilica. Durante il viaggio la vettura si è fermata per consentire al Papa di abbracciare un non vedente. Nel chinarsi a salutare i fedeli Bergoglio ha perso la papalina bianca e ha continuato il suo giro a capo scoperto. Entrato in basilica ha salutato uno ad uno i disabili che si trovano tra le prime file della basilica. Molto commovente l’abbraccio con una ragazzina sulla sedia a rotelle.


L'OMELIA - Dio ha sempre pazienza, "non è impaziente come noi che spesso vogliamo tutto e subito, anche con le persone". Lo ha sottolineato papa Francesco nella sua omelia, aggiungendo: "Questo è lo stile di Dio". Commentando il Vangelo, che ha protagonista Tommaso che per credere deve vedere, il Papa ha detto: "Gesù non abbandona il testardo Tommaso nella sua incredulità: gli dona una settimana di tempo, non chiude la porta, attende". E ancora: "Quante proposte mondane sentiamo attorno a noi, ma lasciamoci afferrare dalla proposta di Dio, la sua è una carezza di amore". E spiega: "Per Dio noi non siamo numeri, siamo importanti, anzi siamo quanto di più importante Egli abbia anche se peccatori".


 
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