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Respuesta  Mensaje 1 de 31 en el tema 
De: Lelina  (Mensaje original) Enviado: 15/07/2013 19:52



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Respuesta  Mensaje 2 de 31 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 04:22
“Sono stata alle porte del Cielo e dell’inferno”

DALL’ILLUSIONE ALLA VERITA’

 

Testimonianza dal vivo di Gloria Polo, medico dentista,

in una Chiesa di Caracas, Venezuela, il giorno 5 maggio 2005

 

dichiarazione

Dopo l’abrogazione dei canoni 1399 e 2318 del Codice di Diritto Canonico, ad opera di Paolo VI in AAS 58 (1966), gli scritti riguardanti nuove apparizioni, manifestazioni, miracoli, ecc., possono essere divulgati e letti dai fedeli anche senza autorizzazione esplicita da parte dell’autorità ecclesiastica, purché i contenuti osservino in tutto la morale cristiana .

In accordo con il decreto di Urbano VIII, dichiariamo che, ai fatti narrati o presentati, non si dà ufficialmente alcun valore soprannaturale, fino a quando l’Autorità Ecclesiastica non abbia espresso il suo giudizio.

Con la pubblicazione di questa testimonianza, non si vuole in alcun modo anticipare il giudizio definitivo della Chiesa, pertanto ci si sottometterà pienamente allle sue decisioni ufficiali.

 

dalla prefazione all’edizione portoghese

 

Questa testimonianza di Gloria Polo capitò nelle mie mani attraverso una persona, di cui sono molto amico. Quando lessi questa storia, sentii il dovere di metterla per iscritto: le realtà di fede che  vi si trovano qui raccontate, facevano già parte della mia conoscenza. Ma non volevo lasciar cadere tanta verità, per questo decisi di chiedere alla protagonista della storia l’autorizzazione di mettere per iscritto questa sua esperienza.

Il libro che stai per leggere non contiene niente di più, niente di meno, di quello che si trova nella Sacra Scrittura: eppure, dal momento che tanti non riescono a vedere la verità del post-morte, Dio fece sperimentare e vivere a qualcuno questo “di più”, di cui parla la Bibbia. Questo qualcuno si chiama Gloria Polo, che ritornando in questa vita divenne come il faro di una realtà che riguarda tutti.

Spero che questa testimonianza di Gloria Polo possa aiutarti nella tua ricerca della Verità.

Questo libro vuole semplicemente mostrarti una realtà viva che ignori, nonostante tu possa conoscerla, almeno in parte, se in qualche modo metti in pratica la Parola di Verità chiamata BIBBIA. (…)

                                                                                  Padre Macedo SCJ

 

INTRODUZIONE

 

Se qualcuno ha dubbi, o pensa che Dio non esiste, che l’Aldilà sia cosa da film, o che con la morte tutto finisce, faccia il favore di leggere questa testimonianza! Ma legga dall’inizio alla fine! Sicuramente la sua opinione, fosse anche la più scettica, cambierà! Si tratta di un fatto realmente accaduto! Gloria Polo è una donna che “morì”, passò all’altro mondo e ritornò proprio per dare la sua testimonianza agli increduli. Dio ci dà molte prove, ma noi neghiamo sempre la sua esistenza.

Gloria Polo vive attualmente in Colombia, continua ad esercitare la stessa professione che aveva prima dell’accaduto. E’ rimasta con enormi cicatrici, ma ha una vita normale; la differenza è che adesso è una donna con molta fede! Viaggia molto, per dare la sua testimonianza a migliaia di persone, compiendo la missione che Dio le ha affidato (ha l’autorizzazione da parte della Chiesa per questo).

Questa è la trascrizione di una sua testimonianza, data in una chiesa di Caracas (Venezuela), il 5 maggio del 2005, e che traduciamo dallo spagnolo. E’ autentico! NON E’ FINZIONE.

 

TESTIMONIANZA DI GLORIA POLO

 

Buon giorno, fratelli. E’ meraviglioso per me essere qui, per condividere con voi questo regalo così bello che il Signore mi fece.

Quello che sto per raccontarvi, accadde il 5 Maggio 1995, all’Università Nazionale di Bogotà, a partire dalle ore 16.30.

Sono dentista. Io e mio cugino di 23 anni, anch’egli dentista, stavamo studiando per prendere la specializzazione. In quel giorno, che era di venerdì, intorno alle 16.30 h, camminavamo insieme con mio marito verso la Facoltà di Odontoiatria, per cercare alcuni libri di cui avevamo bisogno. Con mio cugino camminavo sotto un piccolo ombrello, mentre mio marito indossava un impermeabile e per ripararsi meglio camminava lungo la parete della Biblioteca Generale. Noi due saltavamo da una parte all’altra per evitare le pozzanghere, avvicinandoci così agli alberi: mentre ne saltavamo una piuttosto grande, ci cadde addosso un fulmine, che ci lasciò carbonizzati.

Mio cugino morì sul colpo. Il fulmine entrò da dietro, bruciandolo dentro completamente, e uscì dal piede, lasciandolo intatto all’esterno. Nonostante la sua giovane età, era un ragazzo molto religioso. Aveva una gran devozione per Gesù Bambino e ne portava sempre al collo una Sua immagine: si trattava di un cristallo di quarzo tipo medaglia. Le autorità dissero che fu il quarzo ad attirare il fulmine su mio cugino, perché entrò nel cuore bruciandolo tutto…

Rimanendo intatto esternamente, ebbe subito un arresto cardiaco che non rispose ai tentativi rianimazione fatti dai medici, e morì sul posto.

Quanto a me, il fulmine mi entrò dal braccio, bruciando spaventosamente tutto il corpo, sia fuori che dentro: in pratica sparì la mia carne; così anche i seni, specialmente il sinistro, al posto del quale rimase un buco. Fece sparire la carne del mio ventre, delle gambe, delle costole, carbonizzò il fegato, bruciò gravemente i reni, i polmoni, le ovaie… e uscì dal piede destro.

Per la mia contraccezione, facevo uso della spirale, (un dispositivo intra-uterino a forma di T), e poiché il materiale di cui è fatto (il rame) è un buon conduttore elettrico, il fulmine carbonizzò e polverizzò anche le ovaie, che diventarono come due acini d’uva passa.

Rimasi in arresto cardiaco, praticamente senza vita, con il corpo che saltava a causa dell’elettricità ancora presente in quel luogo.

Questo corpo che voi vedete qui, adesso, questo corpo ricostruito, è frutto della misericordia di Nostro Signore.

Respuesta  Mensaje 3 de 31 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 04:28
L’ALTRO MONDO

 

Ma questa è solo la parte fisica… Il bello è che, mentre il mio corpo rimaneva lì carbonizzato, in quello stesso istante io mi ritrovai dentro un bellissimo tunnel bianco di luce, una luce meravigliosa, che mi faceva sentire una gioia, una pace, una felicità che non ho parole per descrivere la grandezza di quel momento. Fu una vera estasi. Guardai, e nel fondo di questo tunnel vidi una luce bianca, come un sole, una luce bellissima…Dico bianca per dirvi un colore, ma si tratta di colori che non si possono paragonare a quelli che esistono sulla terra. Era una luce stupenda: sentii attraverso di essa come una fonte di pace, di amore, di luce…

Quando salii per questo tunnel verso la luce, mi dissi: “Caramba, sono morta !”

Allora pensai ai miei figli e sospirai: “Ahimé, mio Dio, i miei figliolini! Che cosa diranno i miei figli? Questa madre così occupata, che mai aveva tempo per loro…”. Infatti, uscivo al mattino presto tutti i giorni, e non rientravo prima delle 11 di notte.

Allora vidi la realtà della mia vita, e sentii molta tristezza. Ero uscita di casa decisa a conquistare il mondo, ma a che prezzo! ...Mettendo al secondo posto la mia casa e i miei figli! ...In quell’istante di vuoto per l’assenza dei miei figli, senza sentire più il mio corpo, né la dimensione del tempo e dello spazio, guardai, e vidi qualcosa di molto bello: vidi tutte le persone della mia vita… In un unico istante, nel medesimo momento, tutte le persone, quelle vive e quelle defunte. Potei abbracciare i miei bisnonni, i nonni, i genitori (che erano morti)…tutti! Fu un momento di pienezza, meraviglioso. Compresi allora di essermi ingannata con la storia della reincarnazione: mi avevano detto che mia nonna si era reincarnata, ma senza dirmi dove. Poiché l’informazione mi costava troppi soldi, lasciai stare e non approfondii le ricerche per sapere in chi si fosse reincarnata. Sapete, io difendevo la teoria della reincarnazione… E adesso, lì, avevo appena abbracciato la mia nonna, la bisnonna…

Le abbracciai bene, come potei fare con tutte le persone che conoscevo, vivi e defunti. E tutto in un unico istante. Mia figlia, quando l’abbracciai, si spaventò: aveva 9 anni, e sentì il mio abbraccio, perché io potevo abbracciare anche i vivi (solo che, normalmente, non sentiamo quest’abbraccio).

Quasi non mi resi conto del passare del tempo, durante quel momento così bello. E poi, ora che non avevo più il corpo, era stupendo vedere le persone in un modo del tutto nuovo. Prima, infatti, sapevo solo criticare: se uno era grasso, magro, brutto, elegante, non elegante, ecc.

Quando parlavo degli altri, dovevo sempre fare qualche critica. Adesso no: adesso vedevo le persone dal di dentro, e com’era bello… Mentre li abbracciavo, vedevo i loro pensieri, i loro sentimenti…

Così continuavo ad avanzare, piena di pace, felice; e quanto più salivo, tanto più sentivo che stavo per vedere qualcosa di molto bello. Infatti, verso il fondo, avvistai un lago bellissimo…si! Vedo un lago stupendo, alberi così belli, ma così belli, meravigliosi… E fiori bellissimi, di tutti i colori, con un profumo delizioso, così diverso da quelli dei nostri fiori… Tutto era talmente bello in quel giardino stupendo, così meraviglioso… Non esistono parole per descriverlo, tutto era amore.

C’erano due alberi, ai lati di qualcosa che sembrava essere un’entrata. E’ tutto così diverso da quello che noi conosciamo quaggiù: non si trovano al mondo colori simili, lassù è tutto talmente bello! ...Fu in quel momento che mio cugino entrò in quel meraviglioso giardino.

…Io sapevo! Sentivo che non dovevo, non potevo entrare lì…


Respuesta  Mensaje 4 de 31 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 04:32
IL PRIMO RITORNO

 

In quello stesso istante sento la voce di mio marito. Si lamenta e piange con un sentimento profondo, e grida: “Gloria!!! Gloria! Per favore, non lasciarmi! Guarda i tuoi bambini, i tuoi figli hanno bisogno di te! Gloria, torna indietro! Torna indietro! Non essere vigliacca! Ritorna!”

Io sentii tutto, e lo vidi piangere con tanto dolore… Ahimé, in quel momento Nostro Signore mi concede il ritorno… Ma io non volevo tornare! Quella pace, quella gioia di cui ero avvolta, mi affascinavano! Ma, poco a poco, cominciai a ridiscendere verso il mio corpo, che trovai senza vita. Lo vidi esanime in una barella dell’Università Nazionale di Infermeria. Vidi i medici che davano scosse elettriche al mio cuore, per togliermi dall’arresto cardiaco. Io e mio cugino eravamo rimasti più di 2 ore stesi per terra, perché i nostri corpi emanavano scariche elettriche, e non potevano essere toccati. Solo quando l’elettricità si scaricò completamente, poterono soccorrerci. Allora cominciarono i tentativi di rianimazione su di me.

Guardai, e poggiai i piedi della mia anima (anche l’anima ha forma umana), la mia testa fece una scintilla e con violenza entrai, perché il corpo sembrava risucchiarmi dentro. Fu un dolore immenso entrare: uscivano scintille da tutte le parti ed io mi sentivo incastrare dentro qualcosa di molto piccolo (il mio corpo). Era come se il mio corpo, con questo peso e questa statura, entrasse improvvisamente in un vestito da bambino, ma di ferro. Era una sofferenza terribile, sentivo il dolore intenso della mia carne bruciata, il corpo tutto ustionato mi procurava un dolore indescrivibile, ardeva terribilmente e sprigionava fumo e vapore… Udii i medici gridare: “Torna in sé! Torna in sé!”

Loro erano felicissimi, ma la mia sofferenza era indescrivibile! Le gambe erano spaventosamente nere, il corpo e le braccia erano rimaste con la carne viva! Il problema delle gambe si complicò quando si considerò la possibilità di amputarle!

…Ma per me c’era un altro dolore terribile: la vanità di una donna mondana, la donna intraprendente, intellettuale, la studentessa… Schiava del corpo, della bellezza, della moda, dedicavo 4 ore ogni giorno all’aerobica; schiavizzata per avere un bel corpo, mi sottoponevo a massaggi, diete, iniezioni… Insomma, tutto quello che potete immaginare. Questa era la mia vita, una routine di schiavitù per avere un bel corpo.

Dicevo sempre: se ho un bel seno, è per mostrarlo; perché nasconderlo?

Lo stesso dicevo delle mie gambe, perché sapevo di avere delle gambe spettacolari, e buoni addominali… Ma in un istante, vidi con orrore come tutta la mia vita era stata solo una continua e inutile cura del corpo… Perché questo era il centro della mia vita: l’amore al mio corpo. E adesso, non avevo più un corpo! Al posto del seno avevo due buchi impressionanti, soprattutto il sinistro, che era praticamente sparito. Le gambe erano terribili a vedersi, come a brandelli, senza carne, nere come il carbone. Notate: le parti del corpo che più curavo e stimavo, furono quelle che rimasero completamente bruciate e letteralmente senza carne.


Respuesta  Mensaje 5 de 31 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 04:36
ALL’OSPEDALE

 

In seguito mi portarono all’Ospedale del “Seguro Social”, dove mi operarono immediatamente, e cominciarono ad asportare tutti i tessuti bruciati. Mentre mi anestetizzavano, uscii nuovamente dal corpo, preoccupata per le mie gambe, quando all’improvviso, in quello stesso momento, terribile e orribile…

Ma prima devo dirvi una cosa, fratelli: io ero una “cattolica dietetica”, lo fui per tutta la vita, perché la mia relazione con Dio si risolveva in una Messa di 25 minuti alla Domenica, e basta. Andavo alla Messa dove il sacerdote parlava meno, perché mi stancavo! Che angoscia sentivo, con quei sacerdoti che parlavano molto! Questa era la mia relazione con Dio! Per questo tutte le correnti del mondo mi trascinavano: mi mancò la protezione della preghiera fatta con fede, anche nella Messa! Un giorno, quando stavo studiando per la specializzazione, udii un sacerdote affermare che non esiste l’inferno, e nemmeno i demoni! Era proprio quello che volevo sentirmi dire! Subito pensai fra me: se non esistono i demoni, e l’inferno non c’è, allora andiamo tutti in Cielo! E perciò, cos’ho da temere?!

Ciò che più mi rattrista ora, e che vi confesso con grande vergogna, è che l’unico legame che ancora mi manteneva nella Chiesa, era la paura del diavolo. Quando sentii che l’inferno non esiste, dissi immediatamente: benissimo, se tutti andiamo in Cielo, non importa quello che siamo o quello che facciamo!

Questo determinò il mio allontanamento totale dal Signore. Mi allontanai dalla Chiesa e cominciai a parlare male, con parolacce, ecc. Non avevo più paura del peccato, e cominciai a  guastare la mia relazione con Dio. Iniziai a dire a tutti che i demoni non esistono, che sono invenzioni dei preti, che sono manipolazioni da parte della Chiesa, e infine… Arrivai a dire ai miei colleghi dell’Università che Dio non esisteva, che eravamo un prodotto dell’evoluzione, ecc. ecc., riuscendo a influenzare molta gente!

Torniamo adesso nella sala operatoria: quando mi vedo in quella situazione, che spavento terribile! Vedevo finalmente che i demoni esistono eccome, e venivano a cercare proprio me! Venivano a presentarmi il conto, per così dire, poiché avevo accettato le loro offerte di peccato! E queste offerte non sono gratis! Si pagano!! I miei peccati avevano le loro conseguenze…

In quel momento, dunque, cominciai a veder uscire, dalla parete della sala operatoria, tantissime persone, apparentemente comuni, normali, ma con uno sguardo pieno d’odio, diabolico, spaventoso, che fece tremare la mia anima: percepii immediatamente che si trattava di demoni. Avevo in me come una consapevolezza speciale: comprendevo infatti che a ciascuno di essi dovevo qualcosa, che il peccato non è gratuito, e che la principale menzogna del demonio è quella di dire che non esiste: questa è la sua migliore strategia per poter lavorare a piacere con noi. Mi resi conto che sì, esiste, e che veniva per accerchiarmi, per cercarmi! Immaginatevi lo spavento, il terrore!!

La mia mente scientifica e intellettuale, adesso non mi serviva a niente. Giravo qua e là nella stanza, cercavo di rientrare nel mio corpo, ma questa mia carne non mi riceveva, e lo spavento era terribile! Finii col fuggire di corsa, attraversai non so come la parete della sala operatoria, sperando di potermi  nascondere tra le corsie dell’ospedale, ma  quando passai il muro… Giù! Feci un salto nel vuoto...! Mi diressi dentro una quantità di tunnel che scendevano verso il basso. Al principio c’era ancora un po’ di luce, ed erano come alveari in cui si trovava tantissima gente: giovani, vecchi, uomini, donne, che piangevano, e con urla spaventose stridevano i denti… Ed io, sempre più atterrita, continuavo a scendere, cercando di uscire da lì, mentre la luce andava via via  perdendosi… Rimasi a vagare per quei tunnel in un buio spaventoso, finché arrivai ad un’oscurità che non si può paragonare a niente altro… Posso solo dire che, in confronto, l’oscurità più buia della terra non è neppure paragonabile al pieno sole di mezzogiorno. Laggiù, quella stessa oscurità genera dolore, orrore, vergogna, e puzza terribilmente. E’ un’oscurità vivente, sì, è viva: là niente è morto o inerte. Alla fine della mia discesa, correndo lungo tutti questi tunnel, arrivai ad un luogo pianeggiante. Ero disperata, con una volontà di ferro di uscire da lì: la stessa volontà che avevo di salire nella vita, ma che ora non mi serviva a niente, perché lì stavo e lì rimanevo. Ad un certo punto vidi il suolo aprirsi, come una grande bocca, enorme! Era viva! Viva! Sentii il mio corpo vuoto, vuoto in un modo impressionante, e sotto di me un abisso incredibilmente spaventoso, orribile; ciò che più agghiacciava era che, da lì in giù, non si sentiva nemmeno un po’ d’Amor di Dio, neanche una gocciolina di speranza. Quella voragine aveva come qualcosa che mi risucchiava dentro. Io gridavo come una pazza, terrorizzata, sentendo l’orrore di non poter evitare quella discesa, perché avvertivo di scivolare irrimediabilmente dentro… Sapevo che, se fossi entrata, non sarei affatto rimasta là, ma avrei continuato a scendere, senza poter mai più risalire. Era, questa, la morte spirituale per la mia anima.

La morte spirituale dell’anima: ero irrimediabilmente perduta per sempre. Ma in quest’orrore così grande, proprio mentre sto per entrare, S. Michele Arcangelo mi afferra per i piedi… Il mio corpo entrò in quell’ abisso, ma i piedi rimanevano presi in alto. Fu un momento terribile e veramente doloroso. Quando arrivai lì, la luce che ancora restava nel mio spirito infastidì quei demoni; tutti gli orripilanti esseri immondi che abitano là, immediatamente si attaccarono a me. Quelli esseri orribili erano come larve, come sanguisughe che cercavano di tappare la luce. Immaginatevi l’orrore nel vedermi coperta da tali creature… Io gridavo, gridavo come una pazza! Quelle cose bruciavano! Fratelli, sono tenebre vive, è un odio che brucia, che ci divora, ci mette a nudo. Non ci sono parole per descrivere quell’orrore!

Respuesta  Mensaje 6 de 31 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 04:42
LE ANIME DEL PURGATORIO

 

Notate che io ero atea, ma lì cominciai a gridare: “Anime del Purgatorio! Per favore, tiratemi fuori di qui! Vi supplico, aiutatemi!”

Mentre gridavo, cominciai a sentir piangere migliaia e migliaia di persone, giovani… Sì, soprattutto giovani, con tanta, tanta sofferenza! Percepii che lì, in quel luogo terribile, in quel pantano d’odio e di sofferenza, stridevano i denti, con urla e lamenti che mi riempivano di compassione e che mai più potrò dimenticare… (Sono già passati 10 anni, ma ancora piango e soffro, quando ricordo la sofferenza di tutte quelle persone)… Dicevo, compresi che lì si trovavano tutte quelle persone che, in un attimo di disperazione, si erano suicidate… Adesso stavano in quei tormenti, con quegli esseri orribili vicino a loro, circondate da demoni che le tormentavano. Ma il più crudele di questi tormenti era l’assenza di Dio, perché là non si sente Dio. Compresi che, coloro che in un momento di disperazione si erano tolti la vita, dovevano rimanere lì, fra quei tormenti, fino a che sulla terra non fossero trascorsi tutti gli anni che avrebbero avuto ancora da vivere: perché tutti quelli che si suicidano, escono dall’Ordine Divino.

Quelle povere persone, soprattutto tanti giovani, tanti, tanti… Piangono e soffrono molto… Se l’uomo sapesse la sofferenza che lo aspetta, mai nessuno prenderebbe la decisione di togliersi la vita!

Sapete qual è il maggior tormento, là?

è vedere come i propri genitori, o i familiari, che sono vivi, stanno piangendo e soffrendo con tremendi sensi di colpa: se io l’avessi castigato, o se non l’avessi castigato, se io gli avessi detto, o non glielo avessi detto, se avessi fatto questo o quello… Alla fine, questi rimorsi così terribili, -un vero inferno per quelli che li amano e restano in questa vita-, sono ciò che più li fa soffrire. E’ il tormento maggiore per loro, ed è qui che i demoni infieriscono, mostrando queste scene:

“Guarda come piange tua madre, guarda come soffre, guarda come soffre tuo padre, guarda come sono disperati, come sono angosciati, come s’incolpano e discutono, accusandosi a vicenda, guarda tutta la sofferenza che hai procurato loro. Guarda come si ribellano contro Dio. Guarda la tua famiglia… Tutto questo per colpa tua!”

Ciò di cui queste povere anime hanno bisogno, è che quanti restano quaggiù comincino un cammino di conversione, che cambino vita, che facciano opere di carità, che visitino i malati… E che offrano Messe in suffragio dell’anima del defunto. Queste anime beneficiano enormemente di tutto ciò. Infatti, le anime che si trovano in Purgatorio non possono più fare niente per se stesse. Niente! Ma Dio sì, attraverso la Messa. Anche noi dobbiamo aiutarle in questo modo.

Compresi dunque che quelle povere anime non potevano aiutarmi, e in questa sofferenza, in questa angoscia, cominciai nuovamente a gridare: “Ma qui c’è un errore! Guardate che io sono una santa! Io non ho mai rubato! Non ho mai ucciso! Non facevo male a nessuno! Anzi, prima di andare in fallimento, importavo i migliori prodotti dalla Svizzera, toglievo e aggiustavo i denti, e molte volte non facevo pagare se i clienti non potevano permetterselo! Io facevo la spesa e la donavo ai poveri! Che ci faccio qui?!...”

Rivendicavo i miei diritti! Io, che ero così buona, che sarei dovuta andare dritta in Cielo, che cosa ci facevo lì?!

Andavo tutte le Domeniche a Messa, nonostante mi considerassi atea e non dessi attenzione a ciò che il sacerdote diceva; non mancavo mai. Se mancai alla Messa della Domenica 5 volte in tutta la mia vita, era tanto! Cos’è che ci facevo lì?!

 “Ma che ci faccio io, qui? Tiratemi fuori di qui! Tiratemi fuori di qui!”. Continuai a gridare atterrita, con quegli esseri orribili appiccicati a me!

“Io sono cattolica! Io sono cattolica, per favore, tiratemi fuori da qui!”


Respuesta  Mensaje 7 de 31 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 04:46
VIDI I MIEI GENITORI

 

Quando gridavo che ero cattolica, vidi una piccola luce: e guardate che una lucina pur piccola, in quelle tenebre, è il massimo, è il più gran regalo che si possa ricevere. Vedo dei gradini in cima a questa voragine, e vedo mio padre (che era morto 5 anni prima) quasi all’entrata dell’abisso. Aveva un pochino più di luce; e quattro gradini più su vidi mia madre, con moltissima più luce e in una posizione così, come in preghiera. Appena li vidi, ebbi una gioia così grande che cominciai a gridare: “Papà! Mamma! Che gioia! Venite a prendermi! Venite a togliermi da qui! Papà, mamma, per favore, tiratemi fuori di qui! Vi supplico, portatemi via da qui! Portatemi via!!”

Mentre succedeva tutto questo, il mio corpo si trovava in coma profondo: ero intubata, collegata alle macchine, e agonizzante. L’aria non entrava più nei polmoni, i reni non funzionavano… Se rimanevo collegata ai macchinari, era soltanto perché mia sorella, che è medico, aveva insistito con i suoi colleghi, adducendo il motivo che loro non erano Dio. Infatti, pensavano che non valesse la pena tenermi in vita, e parlarono in questi termini ai miei familiari: dissero che non era il caso di accanirsi, che era meglio lasciarmi morire tranquilla, perché ormai mi trovavo in agonia. Ma mia sorella insistette così tanto, che essi…

Sapete l’incoerenza? Io difendevo l’eutanasia, il diritto a morire dignitosamente!

I medici non lasciavano entrare nessuno dove stavo io, se non questa mia sorella medico, che rimaneva continuamente accanto a me.

Quando la mia anima, che si trovava nell’aldilà, vide i miei genitori, mia sorella, che stava vicino al mio corpo in coma, mi udì chiaramente  gridare a loro, tutta contenta, che mi venissero a prendere.

Forse a qualcuno di voi sarà capitato di sentire una persona in stato d’incoscienza gridare, o pronunciare delle parole: è quello che successe con me. Feci quasi morire di spavento mia sorella! Infatti, cominciai a gridare di gioia quando li vidi, chiedendo loro di venire a prendermi; allora mia sorella, che udì tutto, urlò: “Adesso sì che è morta, mia sorella! Mia madre e mio padre sono venuti a prendersela! Andate via, non prendetela! Và via, mamma, per favore; và via, papà, per favore: non prendetela! Guardate che ha i figli piccolini! Non portatevela via! Non portatevela via!”

I medici dovettero tirarla fuori di là, pensando che la mia povera sorella stesse delirando, che fosse in stato di shock; il che sarebbe stato normale, perché non era cosa da poco quello che stava passando: la morte di mio cugino, andare a prendere il cadavere all’obitorio, la sorella che muore, non muore, ma non supererà le 24 ore, secondo il parere dei medici… Era ormai da tre giorni che andava avanti con quest’angoscia, e per giunta senza dormire. Non meraviglia che la credessero esaurita e in preda alle allucinazioni…

Quanto a me, immaginatevi che gioia quando vedo i miei genitori! In quel luogo, in quella situazione così orribile nella quale mi trovavo, vedo i miei genitori!

Quando guardarono verso di me e mi videro lì, non potete immaginare che dolore immenso rivelarono i loro volti. Poiché là percepiamo e vediamo i sentimenti degli altri, io vidi il dolore che essi sentirono, quella loro sofferenza così grande. Mio padre cominciò a piangere tanto, tanto, e gridò: “Mia figlia! Oh, no! Mio Dio, mia figlia no! Mio Dio, la mia fogliolina no!”

Mia madre pregava, e quando guardò verso di me io vidi il dolore nei suoi occhi, ma nello stesso tempo niente le toglieva la pace e la dolcezza del volto, nemmeno una lacrima! Invece di piangere, alzò gli occhi, poi tornò a guardare verso di me. Compresi con orrore che essi non potevano tirarmi fuori di lì! Questo aumentò la mia sofferenza, vedendoli lì a condividere il mio dolore ma senza poter fare niente per me! Compresi pure che erano lì per rendere conto al Signore dell’educazione che mi avevano dato. Essi erano i tutori, ai quali era stato affidato il compito di custodire i talenti che Dio mi aveva dato. Con la loro vita e la loro testimonianza, dovevano proteggermi dagli attacchi di satana. E dovevano alimentare le grazie, che Dio aveva posto in me attraverso il Battesimo. Tutti i genitori sono i custodi dei talenti che Dio dà ai figli.

Quando vidi la loro sofferenza, soprattutto quella di mio padre, gridai nuovamente, disperata: “Toglietemi da qui! Toglietemi da qui! Io non ho colpa di stare qui, perché sono cattolica! Io sono cattolica! Tiratemi fuori di qui!”

 

Respuesta  Mensaje 8 de 31 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 04:52
IL MIO GIUDIZIO

 

Quando urlai di nuovo che ero cattolica, fratelli, udii una Voce, così dolce, ma così dolce… Così bella, che riempì tutto di pace e d’amore, e fece sussultare la mia anima. Quelle orribili creature che mi stavano appiccicate, all’udirla, si prostrarono immediatamente in adorazione, e chiesero licenza di ritirarsi, perché non resistevano alla dolcezza di quella Voce: allora si aprì qualcosa, come una bocca verso il basso, ed essi fuggirono impauriti. Immaginatevi! Quando vedo quegli esseri, quei demoni orripilanti, prostrati lì… Al solo udire la Voce del Signore, (nonostante l’orgoglio di satana, per cui sentono la cosa come molto spiacevole), si buttarono in ginocchio!

Quindi, vidi la Vergine Santissima prostrata, quando il sacerdote elevò Nostro Signore nell’Ostia, durante la Messa che veniva celebrata per l’anima di mio cugino. La Vergine Maria intercedeva per me! Prostrata ai piedi di Nostro Signore, raccoglieva tutte le preghiere che il popolo della mia terra faceva per me, e le Gliele consegnava.

Sapete, al momento dell’elevazione, quando il sacerdote alza l’Ostia, la presenza di Gesù si sente, tutti si prostrano in ginocchio, perfino i demoni! ...E io, che andavo a Messa senza un minimo di rispetto, senza dare alcuna attenzione, con la gomma da masticare in bocca, a volte sonnecchiando, guardando da una parte, persa in mille pensieri banali…! E poi avevo anche la faccia tosta di lamentarmi, piena di superbia, che Dio non mi ascoltava quando Gli chiedevo qualcosa!

Credetemi, era sconvolgente vedere come, al passare di Nostro Signore, tutte quelle creature, tutti quegli esseri spaventosi, si gettavano per terra, in un’adorazione impressionante.

Vidi la Vergine Maria, graziosamente prostrata ai piedi del Signore, pregare per me, in adorazione davanti a Lui. …E io, peccatrice, con la mia immondizia, a trattarLo senza alcun rispetto, e dicendo che ero stata buona… Sì, buona miserabile! Rinnegando e maledicendo il Signore!

Immaginate che peccatrice ero, quando perfino i demoni si prostravano a terra, al passaggio del Signore Gesù Cristo…!

 

* * *

 

Quella Voce così bella mi dice: “Molto bene, se tu sei cattolica, dimmi quali  sono i comandamenti della Legge di Dio!”

…Pensate lo spavento! ...Quella domanda proprio non me l’aspettavo! Io sapevo solo che erano 10! E poi… niente più!

“E adesso, come me la cavo?”, pensavo afflitta. Mi ricordai allora che mia madre diceva che il primo comandamento era l’amore, ne parlava sempre… L’amore a Dio e l’amore al prossimo. Alla fine, i discorsi di mia madre erano serviti a qualche cosa, mi dissi. Così scelsi questa risposta, sperando che bastasse e che non si notasse il resto…! Pensavo di cavarmela così, come sempre facevo quand’ero in vita: infatti, avevo sempre la risposta pronta, la risposta perfetta, riuscivo sempre a giustificarmi e a difendermi in modo tale, che nessuno scopriva quello che non sapevo. Adesso pensavo di cavarmela nello stesso modo. E cominciai a dire: “Il primo comandamento è: amare Dio sopra ogni cosa, e… il prossimo come me stesso.”

“Molto bene: – mi disse – e tu l’hai fatto? Hai amato?

Tutta confusa, risposi: “Io…sì! Sì, io sì. Sì!”

Ma quella Voce meravigliosa disse: “No!!!”

Vi assicuro che quando mi disse: “No!”, allora sì che sentii il colpo del fulmine! Infatti, ancora non avevo sentito da che parte mi avesse colpito…Ma quando udii quel “No!”, il dolore del fulmine lo sentii tutto!... Mi sentii nuda, caddero tutte le mie maschere, e rimasi allo scoperto.

Quella Voce soave continuò a dirmi: “No!!! Tu non hai amato il tuo Signore sopra ogni cosa, e tanto meno hai amato il tuo prossimo come te stessa! Tu ti sei fatta un Dio che hai modellato su di te, sulla tua vita1 Solo nei momenti d’estrema necessità, o di sofferenza, ti ricordavi del tuo Signore. Allora sì, t’inginocchiavi, piangevi, chiedevi, offrivi novene, ti proponevi d’andare a Messa, ai gruppi di preghiera, domandando qualche grazia o miracolo… Quand’eri povera, quando la tua famiglia era umile, quando ancora desideravi diventare una professionista, allora sì, tutti i giorni pregavi in ginocchio, ore intere, supplicando il tuo Signore! Pregavi, chiedendomi che ti tirassi fuori da quella povertà, ti permettessi di diventare una professionista e di essere qualcuno! Quando ti trovavi nella necessità e avevi bisogno di denaro, allora sì, promettevi: Prego il Rosario, ma Tu, Signore, concedimi un po’ di soldi!.

 Questa era la relazione che avevi con il tuo Signore! Mai, hai mantenuto una promessa fatta, neanche una! E oltre a non mantenere le promesse, non mi hai mai ringraziato!”

E il Signore insistette su questo: “Tu davi la tua parola, facevi una promessa al tuo Signore, ma mai la mantenevi!”

Il Signore mi mostrò una delle tante mie preghiere: quando Gli chiesi la grazia di avere la mia prima auto, pregavo, e molto umilmente chiedevo che per favore, mi concedesse anche solo una macchinina, perfino vecchia, non importava…purché funzionasse. Ma appena ottenni quello che desideravo, non dissi nemmeno un “grazie” al Signore; e 8 giorni più tardi, oltre a non averLo ringraziato, già Lo rinnegavo e Lo maledicevo. Egli mi mostrò come, in tutte le grazie che mi concedeva, non solo mancavo alle promesse fatte, ma nemmeno rendevo grazie.

Vedevo il Signore in un modo veramente triste. Sapete, la mia relazione con Dio era tipo “BANCOMAT”: mettevo un Rosario, e Lui doveva darmi denaro…e se non me lo dava, mi ribellavo. Il Signore mi mostrò tutto questo. Non appena mi permise di avere la mia professione, -e di conseguenza, iniziare ad avere un certo prestigio e anche il denaro-, il nome di Dio già mi stava stretto… Cominciai a sentirmi grande, senza avere mai per Lui una minima espressione di amore, o di gratitudine.

Essere riconoscente? Mai! Neppure un grazie per il nuovo giorno che mi donava, o per la mia salute, o per avere un tetto dove abitare…Oppure una preghiera di compassione per quei poveretti che non hanno casa, né di che mangiare…Niente!!! Ingrata al massimo! Oltre tutto, diventavo sempre più incredula nei confronti del mio Signore, mentre credevo in venere e mercurio per la fortuna, andavo ciecamente dietro all’astrologia, dicendo che gli astri dirigono la nostra vita. Cominciai a credere in tutte le dottrine che il mondo mi offriva. Credevo, per esempio, nella reincarnazione: mi convinsi che, semplicemente, si moriva e si ricominciava daccapo…e dimenticai di essere costata un prezzo di Sangue al mio Signore Gesù.

Il Signore continuò: “Tutto quello che avevi, non ti era stato dato perché lo avevi chiesto, ma era una benedizione che ricevevi dal Cielo: tu, invece, dicevi di aver ottenuto tutto da te, perché eri lavoratrice, lottatrice… Che ogni cosa l’avevi conquistata con le tue mani, e a forza di studiare. No! Guarda: quanti professionisti ci sono, più qualificati di te, che lavorano quanto o più di te?”

Il Signore mi fece l’esame dei 10 Comandamenti, mostrandomi quella che ero: che cioè a parole dicevo di adorare e amare Dio, ma al contrario adoravo satana. Nel mio ambulatorio, era solita venire una signora che leggeva le carte, e faceva delle magie per liberare da cattivi influssi, e io dicevo: “Non credo a queste cose… Ma faccia pure, perché non si sa mai…”. E lei faceva le sue diavolerie. In un angolo dove nessuno vedeva, mise un ferro di cavallo e una pianta di aloe, per allontanare la sfortuna, e altre cose del genere. Sapete cosa feci, permettendo questo? Aprii le porte ai demoni, perché entrassero a piacimento, e circolassero liberamente, allegramente, nel mio ambulatorio e nella mia vita. Guardate che tutto questo è vergognoso. Dio mi fece l’analisi di tutta la mia vita, alla luce dei 10 Comandamenti, mi mostrò quella che ero nei miei rapporti col prossimo, e con Lui. Criticavo tutto e tutti… E tutti puntava con l’indice, la “santa Gloria”...! Mi mostrò quando dicevo di amare Dio e il prossimo, ma al contrario ero molto invidiosa. Adesso vedevo che, quando ingannavo qualcuno o mentivo, era come spergiurare, perché nel momento in cui dicevo: “Sono cattolica”, dichiaravo che Gesù Cristo era il mio Signore e allo stesso tempo davo testimonianza di menzogna e inganno! Quanto male feci a tanta gente! Come del resto non fui mai riconoscente ai miei genitori, per tutto il loro sacrificio e l’impegno affinché potessi avere una professione e trionfare nella vita; per tutti i sacrifici e gli sforzi che fecero… Ma io non lo vidi, lo ignorai, e appena ebbi il mio lavoro, perfino loro diminuirono ai miei occhi: al punto di vergognarmi di mia madre, per la sua umiltà e povertà.

Gesù continuò, mostrandomi che sposa ero: passavo tutto il giorno a brontolare, fin dal risveglio. Mio marito mi diceva: “Buona giornata!”. E io: “forse lo sarà per te!! Guarda che pioggia!”. Sempre brontolavo e contraddicevo tutto.

…Quanto a santificare i giorni di festa? Che spavento! Che dolore sentii! Gesù mi fece vedere come dedicassi 4 e anche 5 ore al mio corpo con la ginnastica, e neanche 10 minuti al giorno per il mio Signore, né un ringraziamento, o una bella preghiera…no, niente! Anzi, a volte addirittura recitavo il Rosario cominciandolo a tutta velocità, durante l’intervallo della telenovela. Pensavo di riuscire a pregarlo mentre andava in onda la pubblicità. Iniziavo rapidamente, senza prestare attenzione a quello che dicevo, preoccupata piuttosto se la telenovela fosse già cominciata o no, e a che punto era arrivata. Insomma, senza elevare il cuore a Dio.

Gesù continuava a mostrarmi come non fossi per niente riconoscente nei Suoi confronti, e la pigrizia che avevo nell’andare a Messa. Quando ancora vivevo con i miei genitori, e mia madre mi obbligava ad andarci, le dicevo: “Ma, mamma, se Dio è dappertutto, che bisogno ho di andare in chiesa per la Messa?”. Chiaro, per me era molto comodo dire così… E Gesù me lo mostrò. Avevo il Signore 24 ore al giorno per me, tutta la mia vita Dio si prese cura di me, e io così pigra a dedicarGli un po’ di tempo la Domenica, a mostrarGli la mia gratitudine, il mio amore per Lui… Ma la cosa peggiore fu sapere che, frequentare la chiesa, significava andare a nutrire la mia anima. Io, invece, mi dedicai totalmente alla cura del mio corpo, divenni schiava della mia carne, e mi dimenticai di questo particolare: che avevo un’anima! E mai mi curai di essa.

Della Parola di Dio, dicevo perfino, sfacciatamente, che chi leggeva molto la Bibbia, diventava pazzo. Arrivai al punto d’essere blasfema, e l’incoerenza della mia vita mi portò a dire: “Ma quale Santissimo? E Dio sarebbe presente lì? Nella pisside e nel calice? ...I preti ci dovrebbero aggiungere acquavite, per dargli un buon sapore!”.

Fino a che punto arrivò il degrado della mia relazione con Dio! Lasciai la mia anima senza nutrimento, e come se non bastasse, non facevo altro che criticare i sacerdoti. Se voi sapeste, fratelli, come rimasi male riguardo a questo, davanti a Gesù! Il Signore mi mostrò come si ridusse la mia anima a causa di tutte queste critiche. Oltre tutto, pensate che dichiarai omosessuale un sacerdote, e l’intera Comunità lo venne a sapere… Non immaginate il male che feci a quel prete! No, non potete immaginarlo! Non posso raccontarvelo, perché sarebbe troppo lungo. Vi dico soltanto che, una sola parola, ha il potere di uccidere e distruggere le anime. Adesso vedevo tutto il male che avevo fatto! La mia vergogna era così grande, che non ci sono parole per descriverla! Posso solo supplicarvi di non fare lo stesso: non criticate! Pregate! Vidi che le mancanze più gravi di cui si macchiò la mia anima, e che attirarono più maledizioni nella mia vita, furono il parlar male dei sacerdoti!


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De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 04:53
PREGARE PER I SACERDOTI

 

La mia famiglia ha sempre criticato i sacerdoti. Da quando eravamo piccoli, mio padre, e tutti in casa, criticavano e dicevano: “Questi preti sono dei donnaioli, e hanno più soldi di noi… E sono questo, e sono quello…”, e noi ripetevamo.

Nostro Signore mi diceva quasi gridando: “Chi pensavi d’essere, per farti dio e giudicare i miei consacrati?! Essi sono di carne, e la santità è loro data a beneficio delle comunità in cui li ho posti come dono. E le comunità hanno il dovere di pregare per lui, d’amarlo e sostenerlo”. Sappiate, fratelli, che, quando un sacerdote cade, sarà la comunità a rispondere della sua santità. Il demonio odia i cattolici, immensamente di più i sacerdoti. Odia la nostra Chiesa, perché dove c’è un sacerdote che consacra…

Apro una parentesi: dovete tutti sapere che il sacerdote, pur rimanendo un uomo, è un consacrato del Signore, riconosciuto dall’Eterno Padre, così che in un pezzo di pane avviene un miracolo, una transustanziazione: per le mani del sacerdote, esso diventa il Corpo e il sangue di Nostro Signore Gesù Cristo... E queste mani, il demonio le odia intensamente, terribilmente. Il demonio detesta noi cattolici a causa dell’Eucaristia, perché l’Eucaristia è una porta aperta per il Cielo, ed è l’unica porta! Senza l’Eucaristia, nessuno entra in Cielo. Quando una persona sta agonizzando, Dio le si pone accanto, indipendentemente dalla religione a cui appartiene o dalle sue credenze; il Signore si rivela e le dice affettuosamente, con tanto Amore e Misericordia: “Io sono il tuo Signore!”. E se la persona chiede perdono e accetta questo Signore, accade qualcosa che è difficile da spiegare: Gesù porta immediatamente quest’anima dove si sta celebrando la Messa in quel momento, e la persona riceve il Viatico, che è una comunione mistica. Perché solo chi riceve il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, può entrare in Cielo. E’ qualcosa di mistico, è una grazia immensa che abbiamo nella Chiesa cattolica, una grazia che Dio ha dato alla nostra Chiesa; e molta gente parla male di questa Chiesa,eppure attraverso di Essa riceve la salvezza e va in Purgatorio, e lì continua a beneficiare della grazia dell’Eucaristia. Si salvano. Vanno in Purgatorio, ma si salvano! Per questo il demonio odia tanto i sacerdoti: perché dove c’è un sacerdote, ci sono delle mani che consacrano il pane e il vino, facendoli diventare per noi il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo. Perciò dobbiamo pregare tanto per i sacerdoti, perché il demonio li attacca costantemente.

Nostro Signore mi fece vedere tutto questo.

 

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De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 15:03
I SACRAMENTI

 

Solo attraverso il sacerdote abbiamo il sacramento della riconciliazione, per esempio! Solo tramite lui otteniamo il perdono delle nostre colpe. Sapete cos’è il confessionale? E’ un “lavacro d’anime”! Non con acqua e sapone, ma con il Sangue di Cristo! Quando la mia anima si trovava sudicia, nera a causa del peccato, se mi fossi confessata, essa sarebbe stata lavata con il Sangue di Cristo, inoltre avrei rotto i lacci che mi tenevano legata al maligno. Non avrebbe dunque ragione, il demonio, di detestare i sacerdoti?! Anche quelli che fossero grandi peccatori, hanno il potere di assolvere i peccati. E il Signore mi mostrò come: nella Ferita del Suo Cuore… Si!

Sapete, ci sono cose che sorpassano l’intelligenza dell’uomo perché sono realtà spirituali, eppure si tratta di verità ancora più reali delle nostre… Attraverso questa Ferita, dicevo, un’anima sale al livello Divino, al livello della Misericordia Divina, alla porta della Misericordia, sale fino nel Cuore di Gesù, eterno Sacerdote; e lì, Gesù pone la Sua Croce, sanguinando nel Suo Eterno Presente… E quell’anima torna pulita. Adesso vedevo come la mia anima tornò pulita nella confessione, e in ogni peccato che confessai, Nostro Signore ruppe il laccio che mi univa a satana. (E io, purtroppo, mi allontanai dalla confessione!)

...Ma tutto questo avviene solo attraverso il sacerdote. Perciò abbiamo l’obbligo e il dovere di pregare per loro, perché Dio li protegga, li illumini, e li guidi.

Per tutti questi motivi il demonio odia terribilmente la Chiesa Cattolica e i sacerdoti.


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De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 15:04
IL MATRIMONIO

 

Mi piacerebbe parlarvi della grande grazia che è il sacramento del matrimonio. Quando entriamo in chiesa il giorno delle nostre nozze, al momento in cui diciamo il nostro “sì”, promettendo di essere fedeli sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, ecc., sapete a Chi promettiamo? Niente più, niente meno che a Dio Padre! Il nostro Dio è affascinato dal matrimonio! E’ l’unico Testimone, quando diciamo queste parole. Ognuno di noi, quando morirà, vedrà questo momento nel proprio Libro della Vita. Allora scorgerà una luce dorata indescrivibile, un intenso splendore: Dio Padre scrive queste parole nel Libro con lettere d’oro, bellissime.

Nel momento in cui riceviamo il Corpo e il Sangue di Gesù, stringiamo un patto con Dio, e con la persona che abbiamo scelto per condividere insieme una vita. Quando pronunciamo queste parole, le diciamo alla Santissima Trinità.

Vidi che nel giorno del mio matrimonio, quando io e mio marito ricevemmo la S. Eucaristia, non eravamo più due, ma tre! Noi due, e Gesù! Infatti, appena ci comunichiamo con Gesù, Egli ci unisce come una cosa sola! Ci pone nel Suo Cuore e diventiamo UNO, formando con Gesù una trinità santa! “L’uomo non separi ciò che Dio ha unito”.

Ora io domando: chi separa quest’UNO? Nessuno! Nessuno, fratelli, può separarlo! Nessuno, dopo che il matrimonio è stato consumato! E se i due sposi arrivano vergini al matrimonio, non immaginate le benedizioni che si riversano su questo matrimonio!

Vidi anche il matrimonio dei miei genitori. Quando mio padre infilò l’anello al dito di mia madre, e il sacerdote li dichiarò marito e moglie, Nostro Signore consegnò a mio padre un bastone di legno, splendente di Luce, che sembrava un po’ curvo. Si tratta di una grazia che Dio dà all’uomo: è un dono d’autorità di Dio Padre, affinché quest’uomo possa guidare il piccolo gregge che sono i figli, nati nel matrimonio, e anche per difendere il matrimonio e i figli da tanti mali che attaccano le famiglie.

A mia madre, Dio Padre depose nel cuore qualcosa che pareva una sfera di Fuoco, bellissima: essa sta a significare l’Amore di Dio, lo Spirito Santo. Conobbi che mia madre era una donna molto pura. Dio era felice, gioioso. Non immaginate quanti spiriti immondi s’impadronirono di mio padre in quel momento. Questi spiriti sembrano larve, sanguisuga. Sapete, quando qualcuno ha delle relazioni fuori dal matrimonio, immediatamente gli spiriti maligni si attaccano a tutte le parti della persona; cominciano dai suoi organi sessuali, s’impossessano della carne, degli ormoni; occupano il cervello, prendono l’ipofisi e tutta la parte neurologica dell’organismo della persona, e cominciano a produrre una quantità di ormoni che portano agli istinti più bassi. Trasformano un figlio di Dio in uno schiavo della carne, dei propri istinti, del suo appetito sessuale, ciò che porta la persona ad essere di quelle che, come si dice, “si godono la vita”.

Quando una coppia è vergine, dà gloria a Dio. Avviene un patto sacro con Lui, che santifica questa sessualità. Infatti la sessualità non è peccato! Dio l’ha data come benedizione, perché la sessualità è Dio e la coppia. Dove c'è il sacramento del matrimonio, (anche se gli sposi non vi sono arrivati vergini), Dio è presente in questo letto sacramentale! Perché nel letto nuziale, benedetto dal sacramento del matrimonio, c’è lo Spirito Santo; perfino nei pasti di questa coppia c’è la presenza del Signore Dio, che benedice il cibo. Dio rimane incantato davanti al matrimonio, è felice di accompagnare gli sposi nella loro nuova vita, in quest’inizio di una nuova vita insieme. La coppia e il Signore formano una Trinità. Purtroppo molti sposi non lo sanno, non hanno questa nozione… E nemmeno pensano a Dio: si sposano unicamente per tradizione, e non per fede… Pensano solo ad uscire dalla chiesa per andare a festeggiare, a mangiare, bere, partire in luna di miele… Badate che in questo non c’è alcun male: il male sta nel lasciare il Signore fuori da tutto ciò. Come feci io, che lasciai il Signore sulla strada; non mi passò neanche per la testa d’invitarLo nella mia nuova vita, nella nostra nuova casa. Egli, infatti, ha piacere che Lo invitiamo ad entrare e a stare con noi sempre, nelle gioie e nei momenti meno buoni; desidera che sentiamo la Sua presenza… Certo, nel sacramento del matrimonio il Signore è presente anche senza essere invitato… Ma quanto più bello sarebbe se di questa Presenza fossimo coscienti…

Nel matrimonio dei miei genitori, la cosa più bella fu che Dio restituì a mio padre i doni e la Grazia che aveva perduto: questo perché sposava mia madre, che era una donna molto pura di sentimenti, e vergine. Guarì mio padre, la sua sessualità disordinata e sudicia. Ma poiché era molto “macho”, e avendo i suoi amici cominciato a mettergli veleno, dicendogli che non permettesse alla moglie d’incantarlo e di dominarlo, e che doveva continuare la vita di prima, ecco che due settimane dopo il matrimonio finì in un bordello, per dimostrare agli amici che continuava ad essere lo stesso, che non si lasciava dominare dalla moglie…

Sapete che fine fece il suo bastone d’autorità e protezione, che Dio gli aveva dato? Il demonio glielo portò via! E tutti quegli spiriti maligni, quegli esseri immondi, tornarono a prenderselo. Da pastore del suo gregge, mio padre si trasformò in lupo della propria famiglia e della sua casa!

Quando qualcuno è infedele alle sue nozze, è infedele a Dio. Manca alla sua parola, al giuramento che fece, a Dio e alla persona che sposò, nel giorno del suo matrimonio. Non compie ciò che ha promesso. Se qualcuno ha intenzione di non essere fedele al proprio matrimonio, è meglio che non si sposi. Il Signore ci dice: se sei infedele, ti condannerai! Se non sarai fedele, non sposarti! Figlio, figlia, chiedimi la grazia di essere fedele alla tua sposa, al tuo sposo, e a Dio.

Quanti mali vengono in un matrimonio, a causa dell’infedeltà?! Un marito, per esempio, va in un bordello, o è infedele con la segretaria. Nonostante le precauzioni, contrae un virus; e pur lavandosi dopo, quel virus non muore… Così, quando più tardi ha relazioni con la moglie, il virus entra nella vagina della donna e vi rimane nel fondo, o arriva all’utero. Col tempo forma un’ulcera, di cui spesso la donna non s’accorge. E quando, anni dopo, la moglie va  molto sofferente dal medico, le viene diagnosticato un cancro. Sì! Cancro! E allora, chi dice che l’adulterio non uccide? Inoltre, quanti aborti si fanno a causa dell’adulterio? Per esempio, quante donne, che sono state infedeli e sono rimaste incinte, ricorrono all’aborto perché il marito non lo scopra? Uccidono un innocente che non può parlare, né difendersi! E questi sono solo alcuni esempi. L’adulterio uccide in tante e diverse forme! Poi, abbiamo ancora il coraggio di protestare contro Dio, quando le cose non vanno bene, quando abbiamo problemi, quando arrivano le malattie: mentre siamo noi che ce le procuriamo con i nostri peccati, attirando il male sulla nostra vita. Dietro al peccato, c’è sempre il maligno! Apriamo le porte a lui, quando pecchiamo così gravemente! E poi ancora ci lamentiamo che Dio non ci ama. Dov’è Dio, che permette questo o quello?! Una bella faccia tosta, la nostra! Sappiate che Dio è la roccia che protegge il matrimonio. Guai a chi tenta di distruggere un matrimonio! Quando qualcuno ci prova, si scontra con questa Roccia che è Gesù. Dio difende il matrimonio, non dubitatelo mai!

Desidero anche avvisarvi di stare molto attenti a quelle suocere che s’intromettono nel matrimonio dei figli, per turbarli, causando problemi nella loro relazione. Anche se il genero o la nuora, a torto o a ragione, non fossero di suo gradimento, ormai sono sposati, e non c’è più niente da fare. L’unica cosa è pregare per loro: preghino per quel matrimonio, e si mettano da parte! Molte donne si sono condannate per essersi intromesse nel matrimonio dei figli! Questo è un peccato grave! Se vedete che qualcosa non va, che uno di loro o entrambi stanno peccando, supplicate Dio per loro, chiedete aiuto a Dio. Potete anche chiamare la coppia e parlare ai due, invitandoli a salvare il matrimonio, a pensare ai figli, e ricordando loro che il matrimonio è per amare, donare e perdonarsi reciprocamente. Si deve combattere in favore del matrimonio, questo sì: ma mai interferire in altro modo, tanto meno prendere posizione a favore di uno o dell’altro.


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De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 15:05
ONORA IL PADRE E LA MADRE

 

Gesù continuava a mostrarmi tutto…Vi ho già raccontato come fui ingrata verso i miei genitori, come mi vergognavo di loro, li maledicevo e li rinnegavo perché erano poveri e non potevano darmi tutto quello che le mie amiche ricche avevano. Fui una figlia ingrata, al punto di dire che quella non era mia madre, perché mi sembrava inferiore a me. Fu spaventoso vedere il riassunto di una donna senza Dio. Distrugge tutto ciò che le si avvicina. Oltretutto, e questa è la cosa più grave, mi sentivo e mi credevo una brava persona!

Pensavo che al 4° comandamento sarei passata bene, perché i miei genitori mi erano costati cari: spesi molto denaro per essi, a causa delle loro malattie, (tutte le analisi, infatti, si facevano a pagamento), perché entrambi ebbero gravi malattie prima di morire. Fu mio marito ad accollarsi le spese, e io dicevo: “Guarda un po’ questi due svergognati, non lasciano un centesimo in eredità e in più bisogna spendere una fortuna per loro. I genitori delle mie amiche, invece, lasciano beni e…”. E il Signore mi mostrò come analizzavo tutto attraverso il denaro, perché manipolai perfino i miei genitori quando avevo denaro e potere, perfino di loro mi approfittai.

Con i soldi mi feci dio, e calpestai persino i miei genitori. Sapete ciò che più mi addolorò? Vederli lì… Mio padre piangeva, vedendo che era stato un buon padre, che aveva insegnato alla figlia ad essere lavoratrice, lottatrice, imprenditrice, a farsi rispettare, perché solo chi lavora va avanti… Ma dimenticò un particolare: che io avevo un’anima, e che lui era il mio evangelizzatore, con la sua testimonianza. La mia vita cominciò ad affondare, con l’esempio che egli mi diede. Vedeva ora, con profondo dolore, la responsabilità che aveva davanti a Dio, poiché era un donnaiolo, e si diceva felice, vantandosi con mia madre e con tutti, d’essere molto “macho”, perché aveva molte donne e poteva conquistarle tutte. Inoltre beveva troppo e fumava. Era anche una brava persona, ma aveva questi vizi, che secondo lui non erano tali, anzi li credeva virtù. Era molto orgoglioso. Io, che ero appena una bambina e vedevo come mia madre piangeva quando lui parlava delle altre donne, cominciavo a riempirmi di collera, di risentimento e di rabbia. Il risentimento comincia con la morte spirituale: io sentivo una rabbia spaventosa nel vedere come mio padre umiliava mia madre davanti alla gente, e come le causava tante lacrime… E lei, non diceva niente. Lì cominciò la mia ribellione.

Quand’ero adolescente, dicevo a mia madre: “Io non farò mai come te. Tu getti la dignità delle donne sotto i piedi. Per questo noi donne non valiamo niente: tutta la colpa è delle donne come te, senza dignità, senza orgoglio, che si lasciano calpestare e umiliare dagli uomini!”. E a mio padre, dicevo: “Papà, fa’ bene attenzione: io mai permetterò a un uomo di farmi ciò che tu fai alla mamma! Mai! Se un giorno un uomo mi fosse infedele, io mi vendico! Faccio la stessa cosa, perché lui impari!”. Mio padre mi picchiò sgridandomi: “Come ti permetti, ragazzina?!”. Non so perché mio padre fosse tanto maschilista. Gli dissi: “Va bene, puoi anche picchiarmi… Ma se un giorno mi sposerò, e mio marito mi tradisse, io mi vendicherò, lo ripagherò con la sua stessa moneta, perché gli uomini capiscano e provino come soffre una donna, quando un uomo la calpesta e la umilia in tal modo!”. Mi riempii di tutto quest’odio e risentimento. Sapete, sentivo tanta rabbia, che questo fece della mia vita una ribellione: cominciai a vivere con il desiderio di difendere la donna. Cominciai a sostenere l’aborto, l’eutanasia, il divorzio, e consigliavo a tutte le donne che conoscevo, di vendicarsi qualora il marito le avesse tradite! Io non sono mai stata infedele fisicamente, ma feci male a tanta gente con questi consigli.

Quando ormai stavo bene economicamente, cominciai a dire a mia madre: “Mamma, separati da papà, , perché è impossibile  sopportare un uomo così! Abbi un po’ di dignità, fatti valere, mamma!”. Anche se era così, mio padre mi piaceva: sapete perché lo amavo, nonostante tutto? Perché mia madre era una donna veramente buona, che mai, mai, c’insegnò a odiare, né mio padre, né alcun altro! …E io, immaginatevi un po’! Volevo far divorziare i miei genitori! Ma mia madre diceva: “No, figlia mia, non posso; soffro, è vero, ma mi sacrifico per voi, miei figli. Voi siete 7 e io sono una sola. Mi sacrifico perché il tuo è un buon padre: sarei incapace di separarmi da lui e lasciare voi senza padre. E poi, se mi separassi, chi pregherebbe perché tuo padre si salvi? Sono io che posso supplicare il Signore per lui, perché trovi salvezza: infatti, il dolore e la sofferenza che mi procura, li unisco ai dolori che Gesù soffrì sulla Croce. Ogni giorno vado in chiesa, e davanti al tabernacolo dico: “Signore, questa sofferenza non è niente, la unisco a quella della Tua Croce, perché si salvino mio marito e i miei figli.”. Affido tuo padre a Gesù, unitamente al Rosario. Il demonio lo spinge verso il basso facendolo peccare, ma io lo spingo in alto con il Rosario, lo porto davanti al Santissimo nel tabernacolo e dico a Gesù: “ Signore, è qui: confido che non mi lascerai morire senza vederlo convertito. Signore, non ti prego solo per mio marito, ma anche per tutte le donne che sono nella mia stessa situazione; specialmente per quelle che, invece di stare in ginocchio a supplicarti per il proprio marito e per i figli, si mettono nelle mani dei maghi e degli indovini, oppure anche loro tradiscono, consegnando la propria anima e la famiglia nelle grinfie del maligno. Signore, ti prego per queste donne, per queste famiglie.”

Sapete: 8 anni prima di morire, mio padre si convertì! Si pentì, chiese perdono a Dio, e il Signore lo perdonò. Stava in Purgatorio, nella parte più in basso, in grandi sofferenze, perché non riparò il suo peccato. Riparare il peccato è qualcosa che prendiamo molto poco sul serio, non ci pensiamo. Certo, spesso non è possibile, ma proprio per questo il Signore ci concede la grazia di riparare i nostri errori attraverso l’Eucaristia. Ogni volta che partecipiamo ad una Messa, il Signore ci dà la grazia di riparare il male che abbiamo commesso. Dio ci mostra, nell’aldilà, la conseguenza dei nostri peccati, del male che abbiamo fatto al prossimo. Perfino di uno sguardo cattivo, di una brutta parola… Se vedeste com’è terribile! E come piangiamo, là , tutti questi errori!

Nel caso di mio padre: mia madre gli diceva di consigliare ai miei fratelli che abbandonassero la vita di peccato che conducevano. Infatti, seguivano le orme del padre, nell’infedeltà, nel bere… Erano la sua copia. Se avesse fatto quanto gli diceva la moglie, questa sarebbe stata riparazione. Ma lui sempre le rispondeva di lasciare che i ragazzi si divertissero, che erano solo fidanzati, e che poi avrebbero avuto tempo per cambiare! Diede un cattivo esempio ai miei fratelli, e non riparò il suo peccato. Piangeva, là in Purgatorio, e diceva: “Mi sono salvato grazie ai 38 anni di preghiera di questa santa donna, che Dio mi diede come sposa!”. Mia madre passò 38 anni della sua vita a pregare per lui!


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De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 15:06
SATANA E LA SUA STRATEGIA

 

Chi ha visto il film della Passione di Cristo, si ricorderà che mentre flagellano Gesù, si vede un demonio con un bambino piccolino, (anch’esso un demonio), che guarda Gesù e sorride. Ebbene, sappiate che oggi non è più un bebé, ma un genio malefico, enorme e perverso, che tiene schiava molta gente, con i piaceri della carne, con la magia, con teologie errate, come per esempio quelle che affermano che il demonio non esiste. Immaginate l’astuzia del demonio, che nega se stesso! Ci fa credere che non esiste, per poter agire indisturbato! Sì, guida l’istruzione degli uomini per farci credere di non esistere, e così portarci alla distruzione. Trova modo di confondere perfino coloro che credono in Dio; quando ci sono apparizioni vere, per esempio, fa credere che siano false. Confonde il popolo in mille e una maniera, approfittando del lato debole di ciascuno. Molti cattolici, credenti e praticanti, vanno a Messa e dal mago allo stesso tempo. Perché il maligno ci fa credere che non c’è niente di male, e che in Cielo ci andiamo lo stesso, perché la magia non la usiamo mica per fare del male a qualcuno! Il demonio guida, usa e dirige tutto ciò con una strategia molto ben preparata. Sappiate dunque che, quando ci rivolgiamo alla magia, non importa per fare cosa, la bestia c’imprime il suo sigillo. Quando andiamo da qualche mago, o cartomante, o indovino, o astrologo, o da chi evoca gli spiriti, in tutti questi luoghi il demonio ci pone il suo sigillo, il suo timbro.

Io mi trovai in uno di questi posti quando andai con un’amica, che mi portò da una maga per consultarla, per indovinare il mio futuro: lì fui marcata dalla bestia. Il maligno mi pose il suo sigillo. La cosa peggiore fu che, a partire da quel giorno, in cui attraverso quella signora ricevetti il timbro del male, cominciai ad avere disturbi: agitazione notturna, incubi, angosce, paure, e persino un profondo desiderio di suicidio! Non capivo il perché di questi desideri! Piangevo, mi sentivo infelice, e mai più mi sentii in pace. Pregavo, ma sentivo il Signore lontano da me: mai più avvertii quella vicinanza con Lui, che invece avevo quand'ero piccola. Pregare mi costava sempre di più, mi era ogni volta più difficile. Per forza! Avevo aperto le porte alla bestia, e il maligno era entrato con forza nella mia vita.


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De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 15:07
LE MENZOGNE E LA PRIMA CONFESSIONE MAL FATTA

 

Quand’ ero ancora piccolina, imparai purtroppo che, per evitare i castighi di mia madre, piuttosto severi, le bugie erano perfette: così cominciai ad andare con “il padre della menzogna”, mi alleai con lui, e diventai tanto bugiarda che, nella misura in cui crescevano i miei peccati, aumentava anche la grandezza delle bugie… Sapevo, per esempio, che mia madre aveva un grande rispetto per il Signore. Per lei, il nome del Signore era sacro, era santissimo, perciò pensai d’avere l’arma perfetta! Le dicevo: “Mamma, per Cristo bello, giuro che non ho fatto questo!”. In questo modo riuscii finalmente ad evitare i castighi. Con le mie bugie, mettevo il Nome Santissimo di Cristo nella mia spazzatura, nelle mie cattiverie, nella mia immondizia, riempiendomi di tanto sudiciume e di tanti peccati… Imparai che le parole se le porta via il vento, e quando mia madre insisteva molto, dicevo: “Mamma, ascolta! Mi colpisca un fulmine se quello che dico è una bugia!”. Queste parole le usai molte volte… E vedete! Trascorse parecchio tempo, ma davvero finì per cadermi un fulmine addosso! E se ora sono qui, è solo per la Misericordia di Dio.

Un giorno, la mia amica Estela mi disse: “Ma guarda un po’, tu hai già 13 anni e ancora non hai perso la verginità?!”. Io la guardai spaventata! Come sarebbe…? Cosa vuol dire con quella frase?!

Mia madre mi parlava sempre sull’importanza della verginità, diceva che si trattava dell’anello del Matrimonio con il Signore. Ma la mia amica, con aria di superiorità, mi disse: “Mia madre, appena mi sono comparse le mestruazioni, mi ha portato dal ginecologo, e ora prendo la pillola!”. Io nemmeno sapevo cosa fosse, a quel tempo! Allora lei mi spiegò che si trattava di pillole contraccettive per non avere gravidanze, e aggiunse che già aveva dormito col cugino, con l’amico, con questo e con quello… Una lista enorme! Affermava che era una cosa bellissima! Le mie amiche mi dicevano: “Davvero non sai niente?”. Poiché rispondevo di no, mi promisero di portarmi in un posto dove tutte avevano imparato. Io rimasi preoccupata: sapevo dove mi avrebbero portato! Cominciò ad affacciarsi un mondo nuovo per me; nuovo e completamente sconosciuto.

Mi portarono in un cinema, piuttosto brutto, che stava in centro, a vedere un film pornografico. Immaginate voi lo spavento?! Una bambina di 13 anni, che al tempo non aveva nemmeno la televisione in casa! Figuratevi cosa fu vedere un tale film! Quasi morii di spavento! Mi sembrava d’essere all’inferno! Avrei voluto fuggire di corsa, da lì… Non lo feci, per vergogna  delle mie amiche… Ma avrei tanto voluto uscire da lì, ero spaventatissima!

In quello stesso giorno andai a Messa con mia madre. Ero così spaventata, che volli confessarmi. Lei restò davanti al tabernacolo a pregare. Nel confessarmi, dissi i miei soliti peccati: che non avevo fatto i miei doveri a casa, a scuola, che ero stata disobbediente… Questi erano più o meno i miei peccati abituali. Mi confessavo sempre dallo stesso sacerdote, perciò conosceva più o meno già le mie mancanze; ma quel giorno, dissi anche che ero andata al cinema di nascosto da mia madre. Il sacerdote, sorpreso, quasi gridò: “Di nascosto da chi?! Dove sei andata?!”. Avvilita, guardai verso mia madre e vidi che era tranquilla, al suo posto… Per fortuna non si era accorta di niente! Figuratevi se avesse sentito…! Mi alzai dal confessionale, arrabbiata con il sacerdote, e naturalmente non dissi che genere di film avevo visto! Se solo per aver detto di essere andata al cinema di nascosto, il prete si scandalizzò tanto, figuriamoci se gli avessi detto quello che avevo visto, cosa mi avrebbe fatto…! ...Mi avrebbe picchiata?!

Fu allora che iniziò l’astuzia di satana! Infatti, da quella volta, cominciarono le mie confessioni mal fatte. Da lì in poi, selezionavo ciò che avrei detto in confessione: “Questo lo confesso, ma questo no; questo peccato lo dico al prete, quest’altro no!”…Cominciarono le mie confessioni sacrileghe! Andavo a ricevere il Signore sapendo di non aver confessato tutto! Lo ricevevo indegnamente! Il Signore mi mostrò come nella mia vita fu terribile il degrado della mia anima, come questo processo di morte spirituale fu grave… Al punto che, alla fine della vita, non credevo più al demonio, né a niente. Mi mostrò come, nell’infanzia, camminavo mano nella Mano con Dio; avevo con Lui una relazione profonda, e il peccato fece sì che io lasciassi, a poco a poco, la Sua mano. Ora il Signore mi diceva che, chi mangia e beve il Suo Corpo e il Suo Sangue, mangia e beve la sua condanna: io mangiai e bevvi la mia condanna! Vidi, nel Libro della Vita, come il demonio era disperato perché a 12 anni credevo ancora in Dio, ancora andavo all’adorazione Eucaristica con mia madre… Era terribilmente disperato, nel vedere ciò.

Quando cominciò la mia vita di peccato, il Signore mi fece sentire che stavo perdendo la pace del cuore. Iniziò una lotta con la mia coscienza, e cosa mi dicevano le mie amiche? Mi dicevano: “Che cosa?! Confessarsi?! Tu sei scema, sei fuori moda! E con chi, poi? Con questi preti, più peccatori di noi?!”. Nessuna di loro si confessava, io ero l’unica che ancora lo faceva. Cominciò una guerra tra quello che mi dicevano le amiche e quello che mi dicevano mia madre e la mia coscienza… Poco a poco, la bilancia cominciò a inclinarsi, e le mie amiche vinsero. Così decisi di non confessarmi più: non mi sarei più confessata da quei vecchi, che rimanevano scandalizzati solo per essere andata al cinema!

Vedete l’astuzia di satana! Mi allontanò dalla confessione a 13 anni. E’ un esperto, sapete? Mette idee sbagliate nella nostra mente! A 13 anni, Gloria Polo era già un cadavere vivente, nello spirito. Ma per me era importante, era motivo di orgoglio, appartenere a quel gruppetto di amiche, di bambine raffinate ed esperte… Quando abbiamo 13 anni pensiamo di sapere tutto, e che tutto quello che ha a che fare con Dio sia fuori moda, o sia idiozia. Quello che va di moda, invece, è sfruttare…

Non vi ho ancora raccontato che, quando si udì la Voce di Gesù, e i demoni uscirono da lì perché non sopportavano quella Voce, uno di loro restò. Aveva l’autorizzazione dal Signore per rimanere. Questo demonio, enorme, gridava con urla orribili: “E’ mia! E’ mia! E’ mia!”. Rimase solo lui, perché fu quello che condusse, manipolò, e con la sua strategia guidò, le mie debolezze affinché io peccassi! Fu lui che mi allontanò dalla confessione! Per questo, il Signore gli permise di rimanere accanto a me, ed ecco perché quell’orribile demonio gridava che io gli appartenevo, e mi accusava. Aveva il permesso di rimanere, perché io morii in peccato mortale! Dai 13 anni che non mi confessavo, fino allora, molte volte mi ero confessata male. Appartenevo dunque a quel demonio, e lui poteva rimanere durante il mio giudizio! Immaginate la mia vergogna, nel vedere con orrore i miei peccati così numerosi, e per di più con quella cosa orribile ad accusarmi e a dire che io ero sua! Era orribile!

Il demonio mi tirò via dalla confessione, così come mi tolse la cura e la pulizia dell’anima, perché ogni volta che peccavo, non era gratuito il peccato che commettevo.  Sul candore della mia anima, il maligno pose il suo marchio, un marchio di oscurità… E quest’anima bianca cominciò a riempirsi di tenebra. Mai ricevetti bene la Comunione: solo per la Prima Comunione feci una buona confessione. Da allora in poi, mai più: e ricevevo il mio Signore Gesù Cristo indegnamente. Quando andiamo a confessarci, dobbiamo sempre, sempre, chiedere allo Spirito Santo che c’illumini e mandi la Sua santa Luce sulle tenebre della nostra mente: perché una cosa che fa il maligno, è oscurare la nostra mente, affinché pensiamo che nulla è peccato, che tutto è bene, che non c’è bisogno di andare dal sacerdote a confessarsi, -oltretutto, loro sono più peccatori di noi-, che la confessione è fuori moda. Chiaro, era più comodo per me non confessarmi.


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De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 15:08
ABORTO DELL’AMICA

 

A 13 anni, la mia amica Estela rimase incinta. Quando me lo disse, le chiesi: “Ma tu non prendevi la pillola?”. “Sì -mi rispose- ma non ha funzionato!”. “ E adesso...? Come farai? Chi è il padre?”. Mi disse che non lo sapeva. Non sapeva se fosse successo in quella festa, o in quella passeggiata, o con il fidanzato!

Nel mese di giugno andò in ferie con la madre. Era già al 5° mese di gravidanza. Quando ritornò, rimasi sorpresa: non aveva un minimo di pancia, e sembrava un cadavere! Era pallidissima, e di quella bambina estroversa che si divertiva con tutto, non era rimasto niente. Ormai non era più la stessa.

Sapete, a nessuna di noi piaceva andare a Messa. Ma, essendo la nostra scuola tenuta da religiose, dovevamo andarci con loro. C’era un sacerdote anziano, che si tratteneva molto nella celebrazione, e a noi queste Messe sembravano eterne, non finivano più. Per tutta la durata della Messa, rimanevamo a giocare, a ridere, senza prestare la minima attenzione alla celebrazione… Ma un giorno arrivò un nuovo sacerdote, molto giovane e di bell’aspetto. I nostri commenti furono che un giovane così attraente era sprecato a fare il sacerdote… Ci mettemmo d’accordo per vedere chi di noi l’avrebbe conquistato! Immaginatevi un po’!

Le suore erano le prime a fare la Comunione, e subito dopo c’eravamo noi,  tutte senza esserci confessate! Ci andammo come scommessa, per vedere chi avrebbe conquistato il prete! Dovevamo sbottonarci la camicia davanti a lui, al momento in cui ci avrebbe dato la Comunione, e quella che fosse riuscita a fargli tremare la mano, sarebbe stata colei che aveva il miglior seno. Era quello il segno per capire che aveva attirato l’attenzione del sacerdote.

…Le cose diaboliche che ci faceva fare il maligno! …E noi a credere che fossero scherzi! A che punto eravamo…!

Ebbene, quando la mia amica Estela ritornò da quelle ferie, non era più la  scherzosa, giocherellona e allegra di sempre. Adesso aveva lo sguardo spento, triste, molto triste. Non voleva raccontarmi nulla; ma un giorno che mi trovavo a casa sua, mi disse, abbassandosi la gonna: “Quando mia madre seppe che ero incinta, s’infuriò tanto, ma così tanto, che mi afferrò immediatamente per mano, mi mise in macchina, e mi portò dal ginecologo. Arrivate là, disse al medico: …E’ incinta! Mi faccia il favore, mi chieda pure il prezzo che vuole, ma ho bisogno che la operi subito e mi risolva questo problema!”. La mia amica aprì l’armadio di camera sua, e vidi un fiasco di vetro, col tappo rosso, pieno di liquido… Lì dentro c’era un bambino completamente formato! Non lo dimenticherò mai! Sopra il tappo del fiasco, la scatola delle pillole anticoncezionali! Immaginatevi…

Vedete come il peccato acceca una persona malata, e una madre inferma spiritualmente, al punto da portare la figlia ad abortire, e per di più a mettere il feto in un fiasco perché mai più si dimentichi di prendere la pillola… E lasciarlo nell’armadio, così che, appena apre l’anta, veda subito quel macabro contenitore, e sopra il tappo, la scatola con le pillole! Semplicemente macabro e assurdo! E’ciò che fa il demonio, quando gli apriamo le porte con il peccato, e non ci laviamo nella confessione! Quando chiesi alla mia amica se non ne aveva sofferto, e se non fosse triste, lei mi rispose ironicamente: “E perché dovrei essere triste? Anzi, meno male che mi hanno liberato da questo problema!”.

Ma era una bugia, perché mai più tornò la stessa! Poco tempo dopo, entrò in depressione! Una depressione terribile! ...Poi cominciò a fare uso di LSD, e naturalmente, essendo io la sua migliore amica, me ne offrì, ma mi spaventai. Da una parte, mi sarebbe piaciuto provare, perché lei diceva che la droga ti fa sentire molto bene, che ti sembra di volare, di stare sulle nuvole, e tante altre meraviglie che m’invogliavano a provare… Ma non potevo! Rimasi spaventata e le dissi di no, perché certamente mi sarebbe rimasto addosso l’odore della droga; così mia madre, che aveva un odorato finissimo, mi avrebbe scoperto…e mi avrebbe ammazzata!

Fatto sta che non ci provai! Il Signore mi mostrava, ora, che non fu per paura di mia madre che non feci la prova, ma per la Grazia di Dio, perché avevo una madre che pregava, e la sua preghiera col Rosario mi sosteneva, e m’impediva di scendere tanto in basso.

Ma le mie amiche non gradirono, si misero a discutere con me, strillarono, e rimasero disgustate per il mio rifiuto… Però io non potevo, non potevo! Questa fu una delle tante grazie che ricevetti per merito di una madre piena di Dio, che pregava per me, che viveva unita al Signore.

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De: Nando1 Enviado: 16/07/2013 15:09
PERDITA DELLA VERGINITA’. COS’E’ L’ABORTO

 

Passarono i 13 anni, i 14, 15, e arrivai ai 16. Purtroppo, a quest’età conosco il mio primo fidanzato e mi metto con lui! Cominciò la pressione delle mie amiche. Ero considerata la pecora nera, per il fatto di essere ancora vergine. Adesso che avevo il fidanzato, iniziava la pressione psicologica! Avevo loro promesso che, quando avessi avuto il ragazzo, allora sì, avrei avuto rapporti; ma prima, no! ...Adesso, non avevo più scuse! Dissi alla mia amica Estela: “Ma… E se rimanessi incinta come te?”. Mi rispose che no, non andassi a raccontarle questo, perché ormai c’erano altri metodi, come per esempio i preservativi. All’epoca sua esisteva solo la pillola, ma adesso non avrei avuto problemi. Mi disse che mi avrebbe dato 5 pillole da prendere tutte lo stesso giorno, e di usare il preservativo… E non mi sarebbe successo niente.

Io mi sentivo male al pensiero di dover mantenere questa promessa, ma non volevo fare brutta figura con loro.

Quando avvenne… Mi resi conto che mia madre aveva ragione, quando diceva che una bambina che perde la verginità si spegne. Io sentii proprio questo, che qualcosa si spegneva in me… Come se avessi perso qualcosa, che non potevo più recuperare. Questa fu la sensazione che mi rimase, insieme ad un’enorme tristezza. Non so perché dicano che il sesso è bello! Non so perché i giovani dicano di provarne piacere! Io penso che non sia così buono! Nel mio Paese, la Colombia, si vede alla TV tanta pubblicità che parla del sesso sicuro, con il preservativo, e ne incoraggia l’uso. C’è tanto sfruttamento della sessualità… Sento tanta tristezza nel vedere questo! Se sapessero! Se sapessero…

Nel mio caso, vi assicuro che mi sentii molto triste, e avevo una paura tremenda di tornare a casa, e che mia madre si accorgesse di ciò ch’era successo! Mai più la potei guardare negli occhi, con il timore che lei vedesse, nei miei, quello che avevo fatto! Sentivo rabbia e ribellione, nei miei confronti e verso le mie amiche, per essere stata debole, per aver fatto qualcosa che non desideravo, e che feci solo per far loro piacere… 

Dovete poi sapere che, nonostante i consigli della mia amica, e malgrado tutte le precauzioni,  nel mio primo rapporto rimasi incinta!

Provate a immaginare lo spavento di una ragazzina di 16 anni incinta! (Piange). Cominciai a notare molti cambiamenti nel mio corpo… Pur in mezzo alla paura, iniziai tuttavia a sentire tenerezza per questa creatura che portavo in grembo!

Parlai col mio fidanzato e gli raccontai la cosa. Si meravigliò. Io speravo mi dicesse che ci saremmo sposati! Avevo 16 anni e lui 17. Ma mi disse che non potevamo stravolgere la nostra vita, e che dovevo abortire! Preoccupatissima, triste, molto triste, andai dalla mia amica Estela, che mi disse: “Non ti preoccupare! Non è niente! Ricordati che io ci sono già passata varie volte! Rimasi un po’ triste la prima volta, la seconda è stata già più facile, e la terza ormai non si sente più niente!”. “Ma t’immagini quando arrivo a casa, e mia madre mi vede una ferita del genere? Mi ammazza!”. “Non preoccuparti, adesso non fanno ferite così grandi. Il taglio che vedesti a me era enorme perché anche il bambino era già molto grande, ma nel tuo caso è ancora piccolino, sta’ tranquilla! Non ti succederà niente, tua madre neanche se ne accorgerà!”. 

Oh, fratelli, che tristezza! Che dolore grande! Come il demonio ci fa vedere le cose! ...Come se non fosse nulla, come se fosse qualcosa senza importanza! ...Come se un aborto provocato fosse la cosa più naturale del mondo! Anzi, è da stupidi sentirsi male! Che il sesso è per essere consumato, senza rimorsi, senza colpa! Ma sapete perché il maligno fa questo? Perché porta le persone a questo? Perché, fra le altre ragioni, ha bisogno di sacrifici umani! Infatti, ad ogni aborto provocato, satana acquista sempre più potere.

Nessuno può immaginare lo sgomento, la paura e il senso di colpa quando arrivai in quell’ospedale, (ben lontano da casa mia), per abortire! Il medico mi fece l’anestesia. Ma quando mi risvegliai, non ero più la stessa! Ammazzarono quella creatura, e io morii con lei! (Piange).

Sapete, il Signore mi mostrò nel Libro della Vita quello che non vediamo con gli occhi del corpo, e che avvenne quando il medico mi praticò l’aborto. Vidi il medico che, con delle specie di tenaglie, afferra il bambino e lo fa a pezzi. Questo bambino grida, con tanta, tanta forza! Sebbene non sia trascorso neanche un minuto dalla fecondazione, è già un’anima adulta. Possiamo usare la pillola del giorno dopo, o qualunque altro mezzo, ma si tratta sempre di uccidere un bambino con un’anima adulta, completamente formata: perché essa non cresce come il corpo, ma è creata da Dio nel medesimo istante in cui l’ovulo e lo spermatozoo s’incontrano, in quel preciso momento! Vidi infatti, nel Libro della Vita, come la nostra anima, appena le due cellule si sono toccate, forma una scintilla di luce bellissima, e questa luce sembra essere un sole, che proviene dal Sole di Dio Padre. In un istante, l’anima creata da Dio è adulta, matura, a immagine e somiglianza di Lui! Quel bebé è immerso nello spirito Santo, che esce dal Cuore di Dio! 

Il grembo d’una madre, subito dopo la fecondazione, s’illumina improvvisamente dello splendore di quest’anima, e della sua comunione con Dio. Quando Gli strappano questo bebé, questa vita… Vidi come il Signore sussulta, quando Gli strappano dalle mani quest’anima. Quando lo uccidono, il bimbo grida tanto, che tutto il Cielo trema! Nel mio caso, quando uccisi il mio bambino, lo sentii gridare tanto, ma tanto forte! Vidi anche Gesù sulla Croce che gridava e soffriva per quest’anima, e per tutte le anime che vengono abortite! Il signore grida sulla Croce, con tanto dolore, tanto dolore…!!! Se voi aveste visto, nessuno avrebbe il coraggio…di provocare un aborto… (Piange)

Ora vi chiedo: quanti aborti si fanno nel mondo? Quanti in un giorno? In un mese? ...Capite le dimensioni del nostro peccato? Il dolore, la sofferenza, che procuriamo al nostro Dio? ...E quanto Egli è misericordioso, quanto ci ama, nonostante la mostruosità dei nostri peccati? Capite la sofferenza che procuriamo a noi stessi, e come il male s’impossessa della nostra vita?

 


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