Ma tu stai alla mia porta
Ma se io, Signore,
tendo l’orecchio
e imparo a discernere i segni dei tempi,
distintamente odo i segnali
della tua rassicurante presenza
alla mia porta.
E quando ti apro e ti accolgo
come ospite gradito nella mia casa,
il tempo che passiamo insieme mi rinfranca.
Alla tua mensa condivido con te
il pane della tenerezza e della forza,
il vino della letizia e del sacrificio,
la parola della sapienza e della promessa,
la preghiera del ringraziamento
e dell’abbandono nelle mani del Padre.
E ritorno alla fatica del vivere
con indistruttibile pace.
Il tempo che è passato con te
sia che mangiamo sia che beviamo
è sottratto alla morte.
Adesso, anche se è lei a bussare,
io so che sarai tu a entrare;
il tempo della morte è finito.
Abbiamo tutto il tempo che vogliamo
Per esplorare danzando
le iridescenti tracce
della Sapienza dei mondi.
E infiniti sguardi d’intesa
per assaporarne la Bellezza.
C.M. Martini
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