Attentato a Papa Francesco
Una cellula terroristica affiliata ad Al Qaeda progettava
di uccidere Papa Francesco nel corso della sua visita nelle Filippine.
A rivelarlo è stato l’ex capo della polizia Getulio Napenas.
Nel corso di un’audizione al senato, Napenas,
che a fine gennaio è stato deposto dal suo incarico, ha riferito
che il gruppo terroristico Jemaah Islamiyah
il 18 gennaio 2015 intendeva piazzare una bomba a Manila.
L’ordigno sarebbe dovuto esplodere al passaggio del convoglio pontificio,
diretto verso il parco Rizal, dove ad attendere Papa Francesco
per la Santa Messa in programma si era radunata una folla
di 7 milioni di persone.
L’attentato sarebbe stato sventato dalla polizia filippina.
Il terrorista che avrebbe progettato l’attentato, il malesiano Zulkilfi bin Hir,
conosciuto come Marwan, è stato ucciso dalle forze speciali filippine
il 25 gennaio 2015, durante un blitz a Mamasapan
che ha provocato decine di morti, tra cui 44 agenti.
Le dichiarazioni di Napenas non hanno trovato piena conferma
dal governo di Manila.
Il portavoce presidenziale Edwin Lacierda avrebbe infatti dichiarato
di non aver ricevuto alcun rapporto dall’antiterrorismo in relazione
alla progettazione di un attentato ai danni del Papa.
Lacierda afferma che se il rischio fosse stato concreto,
il Governo sarebbe stato certamente informato.