I COLORI DEL CIELO A BIRKENAU Lino Lista Non c’è più luce negli occhi di Sara, giace nelle pupille distese sui vetrini nella baracca trenta a Birkenau, le studiano gli allievi di Mengele. Pietà. Non dite i colori del cielo, è troppo scuro il fumo che s’alza in nembi dalle ciminiere e sporca il blu coi grigi, non ditele mai “manna”, non ditele mai “neve", quella che piove a Birkenau è cenere, polvere bianca che ricopre il campo, che si solleva ad ogni passo d’oca, e Sara sa che cosa la produce, Sara conosce a Birkenau che brucia nella speranza che diventi colla in gola e sulle labbra della Storia. Non dite “Altrove, domani è più bello, l’oriente già s’indora e porterà il mattino l’oro in bocca”, un’alba, Sara sa, sorge e tramonta; non ditele mai “sole”, non ditele mai “raggi”, Sara conosce i runici gioielli, le svastiche vendute nei mercati dei denti, dei capelli e dell’usato. Non c’è più luce negli occhi di Sara, erano gocce azzurre diversamente chiare, nella baracca trenta a Birkenau la specie si degrada con gli studi.
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