ELOGIO DELLA MALINCONIA
E... L'ARTE...
II
La malinconia è la felicità d'esser triste.
Victor Hugo
Marie Constance Charpentier, La melanconia, 1801
Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti noi, la malinconia come momento psichico di introversione viene visto come pericoloso e genera non poche paure, del resto alimentate e sostenute dalla cultura del benessere che pone un'esasperata e pericolosa attenzione verso gli aspetti esteriori della vita. Vestirsi bene, essere in forma, essere sempre sorridenti ed ottimisti, non ammalarsi, sono alcuni dei molti precetti di una nuova religione quella del benessere ad ogni costo, e solo rispettandoli siamo visti e percepiti come individui sani e "normali". Avete fatto caso che alla domanda del conoscente o del collega di lavoro che chiede "come stai?" affermiamo di stare bene anche quando non è vero! Ci sentiamo in obbligo di mentire perché sappiamo di essere stimati ed accettati sulla base della nostra capacità a prestare attenzione e ad adeguarci alle cose del mondo, di essere sempre sulla cresta dell'onda, a godere, a detta della pubblicità, delle infinite possibilità che la vita ci offre.
La Mélancolie - Cranach l’Ancien
Il malinconico ha invece la necessità di spostare la sua riflessione verso l'interno, ad ascoltare quelle sensazioni di disagio che emergono come ombre dalla nebbia, spesso sono sensazioni di una struggente nostalgia verso un luogo senza sapere dove questo si trovi oppure il mal d'amore verso una persona del passato o del futuro. Quanti poeti, quanti artisti hanno descritto in modo memorabile questo "stato d'animo"!
Già Aristotele parlava della malinconia, del suo assumere numerose forme e della sua instabile fluttuazione, ma proprio per questa mutevolezza, per questa intrinseca capacità di trasformazione egli la indica come lo stato dell'anima necessario alla creatività, una passione "costantemente incostante". Anche Platone ne parlò diffusamente, suggerendo che la malinconia è lo stato psichico tipico di chi si occupa di metafisica perché essa induce, con i suoi vortici mutevoli, a superare le barriere della logica ed esplorare il mondo dell'immaginale, di ciò che sta oltre le apparenze.
Malinconia - Francesco Hayez
La storia della cultura e dell'arte è contraddistinta da questo stato d'animo: la solitudine, l'afflizione, il rifiuto di ogni contatto umano sono l'immaginario crogiolo dove l'artista e il saggio si "cuociono", dove si impara ad uscire dal sé abituale, dove è possibile rappresentare e rappresentarsi l'altro da sé, percepire la realtà da un altro punto di vista.Che grande opportunità! Ma quanti sono disposti a coglierla, a perdere anche solo per un momento il controllo di sé? Temere lo stato malinconico, non lasciarlo fluire, volerne uscire al più presto significa rinunciare alla sua forza creatrice alla sua capacità di rivedere la nostra convinzione sull'importanza dell'Io, di ciò che Io credo di essere.
Malinconia - Edvard Munch
Oggi, dove esiste un rimedio per tutto c'è anche la pillola contro la malinconia. Il comandamento è essere gioiosi, bisogna perseguire il piacere ad ogni costo, ma in questa ideologia della felicità ogni desiderio che si appaga produce una psiche sempre più angosciata, sempre più bisognosa di momenti malinconici.
Testo di Elio Occhipinti - dal web - impaginazione dell'Orso - continua...
CIAO DA TONY KOSPAN