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Resposta  Mensagem 1 de 36 no assunto 
De: inaliena  (Mensagem original) Enviado: 24/11/2010 19:52


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Resposta  Mensagem 7 de 36 no assunto 
De: ORANGE1 Enviado: 25/11/2010 16:25
Ne avevano dette e fatte di tutti i colori anche quando il ministro Berlinguer tentò di dare un colpo di ramazza alla scuola.
 
(berlinguer era un ministro di berlusconi. o no?)
 
E la cosa morì lì per quieto vivere, suppongo.
 
 
Cosa vogliono dalla scuola?
Lasciamo da parte la demagogia e le belle parole, che se costassero un ghello al quintale già se ne direbbero molte di meno.
 
Io ho un dubbio: oltre che uno stipendificio, un baronificio, un distributore (automatico) di titoli, quanto e cosa resta a chi ha veramente capacità, voglia, intraprendenza?
 
Perchè mancano i $oldi? Può anche darsi.
 
Ma come vengono $pesi quelli che hanno?
 
So, dal mondo che mi circonda, e da quello che conosco, che chi ha po$$ibilità manda i prorpi figli a scuole private.
 
E, come asserito dal povero Piotr (che perdita, così giovine, così pppppieno divvvvita!!), pure cattoliche.
 
Sempre da quello che so, più serie, più dure, più efficacenti.
 
Ieri (ma forse era una goliardata),ho visto un cartello delle moltitudini universitarie protestanti:
 
" O VOGLIA DI CULTURA"
 
Voglio sperare che la mia bassa capacità intellettuale mi abbia fatto sfuggire un sottile senso ironico.
 
 
 
 

Resposta  Mensagem 8 de 36 no assunto 
De: fabricito Enviado: 25/11/2010 16:47
Peccato Orange che in questo cavolo di gabitogroups non si riesca a mettere un link se non in caso di grazia da parte della Madonna, se no ti avrei linkato un articolo di Micromega molto illuminante sui guasti che i TAGLI del duo Tremonti / Gelmini stanno provocando alla scuola, all'università, al mondo della cultura.
 
La scuola privata è un business come un altro:  non si riesce a capire quali meriti possa vantare nei confronti dell'istruzione pubblica, se non quelli legati all'  "ordine" ed alla "disciplina" che tanto stanno a cuore ai genitori che vi iscrivono i figli.
 
Essendo inoltre le scuole private delle aziende vere e proprie, sarebbe opportuno che il Governo, rispettando la Costituzione, evitasse di aiutarle:  l'istruzione deve essere libera, ma chi vuole offrire formazione privatamente deve saper camminare sulle sue gambe.  E le famiglie interessate pagare in proporzione.

Resposta  Mensagem 9 de 36 no assunto 
De: ORANGE1 Enviado: 25/11/2010 17:00
Giusto che chi vuole frequentare scuole private paghi.
 
Ma c'è gente che si svena per farlo!
 
Pensa alla scuola pubblica, ai risultati, a cosa può dare, a cosa è diventata e cosa produce!
 
Tutti possono dire tutto, documentare tutto, e tutti posso credere a ciò che vogliono.
 
Io so solo che alle elementari sapevo i congiuntivi.
 
Ho tra le mani  uno stagista pronto per la laurea che per fare le lettere commerciali le copia da un manualetto.
 
Senza scomodare micromega ti posso garantire che è in ottima compagnia.
 
Sbagliando i pronomi (terza persona plurale: gli).
 
Dal basso della mia cultura mi verrebbe la tentazione di pensare che ci si sta accapigliando sulla scelta della marca del balsamo da usare per rendere soffice la coda del somaro.
 
La scuola non si cambia dando $oldi a quello che per me oramai è uno spendificio, dove l'unica preoccupazione degli insegnanti/docenti ed altro è non dire alle famiglie che il pargolo/fanciullo/studente è una testa di rapa, un emerito somaro, un lazzarone o, nella migliore delle ipotesi, che ha sbagliato indirizzo.
 
 
 
 
 
 

Resposta  Mensagem 10 de 36 no assunto 
De: fabricito Enviado: 25/11/2010 17:10
Quando andavo a scuola io, se c'era qualche cosa che non andava, i professori si mettevano in contatto con i miei ed io prendevo a volte sane lavate di capo e a volte sberle.
 
Adesso i genitori si sono costituiti in sindacato degli studenti:  al minimo insuccesso scolastico, insorgono contestando gli insegnanti (o ricorrendo al TAR contro le bocciature).  Ovvio che gli insegnanti si chiudano a riccio, evitando di "esporsi" (chi glielo fa fare?) contro i padri e le madri, ormai troppo energumeni per discutere serenamente sul rendimento dei loro pargoli o per accettare giudizi negativi su di essi.
Nelle teste di moltissimi genitori molto più della scuola contano la piscina, il tennis, la palestra, la scuola calcio...   la scuola è vista come una perdita di tempo, tanto se vuoi lavorare la preparazione non serve a niente, contano le conoscenze e le raccomandazioni  (ahimè)

Resposta  Mensagem 11 de 36 no assunto 
De: Luna162 Enviado: 25/11/2010 17:39
Mi potrei anche innamorare di te Orange...condivido quello che dici sulla scuola e sono, da sempre, contro lo strapotere arrogante dei professori..ma per fortuna che si è riusciti a dare loro un freno e che si chiudano a riccio è il minimo...molti di loro io li avrei presi a calci nel culo sia come studentessa che come genitore.... e ancora oggi che nn ho più nulla a che fare con loro prenderei a calci nel culo pure quelli che mi abitano nel piano di sotto...

Resposta  Mensagem 12 de 36 no assunto 
De: Peterpan® Enviado: 25/11/2010 20:19
 
Quando terminai le elementari venni iscritto alla Media statale A. Manzoni, Monteverde vecchio. Dopo un mese di orari provvisori (quali orari, poi? Facevamo due ore al giorno) e di mie costanti fughe nella vicina villa Doria Pamphilj i miei mi schiaffarono al Marcantonio Colonna, per i non Romani, diciamo, non lontano da San Pietro, gestito dai Christian Brothers di joyceiana memoria.
Per me fu una tragedia: uscivo di casa la mattina e tornavo la sera, dato che ero stato iscritto anche al doposcuola (o semiconvitto). Autobus alle sette e mezza di mattina per arrivare entro le otto e 25 (già allora, 1968, il traffico romano era un bordellone), e al ritorno... in balia della Divina Misericordia.
Il primo anno lo superai con una volata finale: avevo diverse insufficienze cui rimediai all'ultimo. Ma nel frattempo m'ero inserito, il doposcuola non mi pesava più, insomma ben contento continuai là (non che avessi molta scelta, ma sta di fatto che almeno non mi dispiaceva).
Terminai le medie con 'Ottimo' e con 'Distinto' in latino (mi fecero pagare la mia vivacità: la versione la passai a diversi compagni, in latino ero 'na scheggia, altro che 'Distinto'). Cominciai la quarta ginnasiale e anche la quinta la feci là. Poi volli cambiare: era una scuola maschile, la disciplina era rigida, eccetera. Insomma, volevo 'vivere'.
Però: in quell'Istituto terminavamo i programmi ancora a maggio, a giugno un ripasso, così, per non perdere l'allenamento; eravamo guidati nello sport, potendo usufruire del campo da calcio appartenente ad un altro ordine che lo prestava al mio istituto; non solo, in occasione di partite importanti ci veniva rilasciato senza problemi un permesso di uscita, previo bigliettino dei genitori, ovviamente. C'era anche la squadra di rugby.
Mi gettai insomma nella scuola pubblica; era un casino che mai mi sarei immaginato: ogni giorno un collettivo, un'assemblea di succursale o un'assemblea plenaria. Teniamo conto poi che quell'anno era avvenuto il golpe cileno, quindi figuratevi...
Ecco, dove ero assai poco preparato era nelle discussioni a tema libero; ma devo dire che i temi delle discussioni erano, quasi obbligatoriamente, la lotta di classe e l'antifascismo. In compenso avevo una preparazione, nozionistica se vogliamo ma la avevo, per la quale traducevo latino e greco come nulla fosse. Restai privo della pur minima base di filosofia greca, rimediando (poco) in seguito, per conto mio, in quanto l'esimia professoressa era una di quelle del sei politico, non spiegava un cazzo e nelle sue ore si finiva per parlare di tutto tranne filosofia. Quell'anno fui respinto per ritiro: non mi ritrovavo proprio. Aggiungiamo che ero oggetto di continua propaganda (se non di scherno) perché ero tra i pochi a non interessarmi di politica, cioè a non militare in qualche gruppetto di sinistra o nella FGCI. Dopo accontentai tutti: entrai in politica, ma dall'altra parte - tanto e tale fu il disgusto per quella genia, che tra l'altro propagandava rivoluzioni, nuovi mondi e nuovi esseri umani quando non era nulla di meglio degli altri.
Ma qui sto uscendo dal discorso: diciamo che se fossi rimasto in quella scuola media statale dove, penso, ancora adesso stanno aspettando l'orario definitivo, forse mi sarei perso per strada, non sarei giunto nemmeno alla Maturità. E in ogni caso saprei un centesimo del pur poco che so - poroppoppò. Il nozionismo fine a sé stesso non mi trova d'accordo, ma, cavolo, qualche 'nozione', qualche 'dato', lo dovremo pur stivare nell'Hard Disk che ci portiamo sopra il collo dalla nascita...
 
PS: Nella laica Francia le scuole private, se non sbaglio, da decenni ricevono un contributo statale.

Resposta  Mensagem 13 de 36 no assunto 
De: botia Enviado: 27/11/2010 05:25
"i soliti noti" hanno cercato di non fare entrare il mi bimbo a scuola
dicevano che si doveva manifestare e protestare
oh......non vi parrà vero ma "i solititi noti" hanno dovuto ritirarsi con la coda fra le gambe
altrimenti oltre gli spintoni a sto giro pigliavano pure un fracco di mazzate
il mi bimbo e la maggior parte dei suoi compagni hanno frequentato le lezioni
a parte l'ora buca del solito proff puzzone 68ino
 
 
SCUOLA, FUTILISTI E MONNEZZARI
VANNO ALL'ASSALTO DEL GOVERNO
Il Fli vota contro, gli studenti rossi sparpagliano i rifiuti
di Redazione. Milàn – Sulla scuola un attacco a tenaglia contro il governo: mentre il Fli (i "futilisti" di Gianfranco Fini) ha mandato sotto la maggioranza facendosi votare dalla sinistra un proprio emendamento sulla riforma Gelmini,gli pseudo studenti dei centri sociali hanno dato vita a proteste in Padania e in Italia. Alle occupazioni di monumenti storici e luoghi sacri come Colosseo, Torre di Pisa, Mole Antonelliana, Santuario di Sant'Antonio a Padova, si aggiunto lo scempio dei sacchi d'immondizia fatto dagli “studenti” napoletani. Gazzarre duramente stigmatizzate da esponenti leghisti, come il deputato della Lega Nord, Davide Cavallotto, componente della commissione Cultura, Scienza e Istruzione.

PREPOTENTI. “Ieri quattro scalmanati – ha dichiarato - hanno impedito alla maggioranza degli studenti di frequentare le lezioni all’Università degli Studi di Torino, oggi hanno tentato un assalto al palazzo della Regione Piemonte. Queste persone non sono studenti: strumentalizzano una riforma del governo per creare disordini nelle città e nelle università”. “Lo Stato – ha aggiunto - non deve permettere a questi nullafacenti dei centri sociali, che nulla hanno a che vedere con chi studia, di creare un tale disagio. È inutile nascondersi dietro il diritto di manifestare: questi sono veri e propri atti di violenza e di prepotenza che devono essere fermati immediatamente”.

DIRITTI. “Noi – ha concluso Cavallotto - siamo dalla parte di tutti quei giovani e quegli studenti che intendono esercitare i propri diritti: anche quello di manifestare civilmente contro una legge che non condividono. Non possiamo permettere a una minoranza di avere la meglio sulla stragrande maggioranza dei nostri ragazzi che vogliono applicarsi e lavorare per costruirsi un futuro migliore”.

  

Resposta  Mensagem 14 de 36 no assunto 
De: fabricito Enviado: 27/11/2010 08:24
che bello, siamo tornati indietro di 40 anni 

Resposta  Mensagem 15 de 36 no assunto 
De: fabricito Enviado: 27/11/2010 08:26
Botia, non li fare questi copiaincolla del cazzo, metti solo il link:
 
così i non interessati alle cagate leghiste non rischiano di leggerle per sbaglio. 

Resposta  Mensagem 16 de 36 no assunto 
De: botia Enviado: 28/11/2010 07:09
se ghè...............
paura di leggere la verità???
 
 

Resposta  Mensagem 17 de 36 no assunto 
De: Tebro Enviado: 28/11/2010 08:16
si tenta, stranamente, molto stranamente, di far passare la convinzione che la scuola privata sia migliore della scuola pubblica, e si portano esempi, che sono solo esempi confutabilissimi.
 
Senza andare sul personale, posso garantire che l'asilo e l'elementari della scuola Regina Margherita in Trastevere per la loro altissima validità del personale docente, si può ben dire che non si hanno riscontri con nessuna scuola privata.
I tre anni di medie al Viscontino di Via IV Novembre, sono anch'essi senza riscontri con nessuna scuola privata.
 i cinque anni al Liceo Visconti, ( collegio romano) liceo di grande prestigio, chiudono una prima fase scolastica, di alto, altissimo  livello.
Il tutto, nelle scuole statali.  


Resposta  Mensagem 18 de 36 no assunto 
De: Tebro Enviado: 28/11/2010 08:59
quando, da veri malfattori, si vuol dimostrare che il servizio privato è di gran lunga superiore al servizio statale, si usa un arma infallibile! quella di lasciar andare in malora
servizi e prestazioni statali
I nostri governanti di destra, intenzionalmente corrotti, l'arma infallibile  l' hanno usata sempre! E con le Poste, e con i Telefoni, e con le Ferrovie, e con la Nettezza Urbana, e ora la stanno usando con l'apprigionamento idrico. 
La lettera, o cartilina o telegramma, o qualsivoglia servizio, intenzionalmente,  proditoriamente, si consegnava dopo un esasperante ritardo, cosi che, la gente, disgustata,  premeva per mettere tutto in mano al privato.
E loro, i promotori di tali inganni, si fregavano le mano.
 E dopo, ottenuto il quanto si erano proposti, cioè,  messo il tutto in mano al privato, passavano a riscuotre la lauta tangente. Maledetti!
 
 Così dicasi per tutti i servizi passati sotto le capaci fauci del privato. popolino stronzo.
 
 Ora abbiamo il 50% dell'acqua potabile che va dispersa perché le condutture... fanno acqua da tutte le parti! Ma davvero si può credere che il privato ovvierebbe a tale infamia, mentre il personale statale non ne è capace?
No, la mira è ben diversa ed è identica agli altri servizi mandati in malora!  Tutto in mano ai privati grida il popolino stronzo! e loro, dopo, accontentato il popolino stronzo,  passano a riscuotere il malloppo relativo al tradimento.
e ci sono ancora chi, parla male dei servizi statali. Si, siamo un popolo di sprovveduti bocconotti.
o almeno, una gran parte. 

Resposta  Mensagem 19 de 36 no assunto 
De: fabricito Enviado: 28/11/2010 09:15
non posso che essere d'accordo con Tebro:
 
il privato investe se ha la prospettiva di un profitto;  e la qualità dei servizi si paga in funzione di quanto vuole guadagnarci chi te li fornisce

Resposta  Mensagem 20 de 36 no assunto 
De: Peterpan® Enviado: 28/11/2010 10:08
In linea di massima le scuole statali funzionano se, per una fortunata serie di combinazioni, c'è uno staff docente con le palle e un preside idem. Al cadere di queste premesse siamo in mano a Dio. La mia primogenita si è diplomata al Virgilio, che dai tempi del fascismo in poi, indenne alle vicende del dopoguerra, era considerato un istituto tra i migliori di Roma. Sì, certo, come no, lo aveste visto nel 1994, quando andai incazzatissimo a parlare con gli insegnanti. Ma non parlo della fervente attività politica che lo caratterizzò in quel periodo e che paralizzò quella scuola a livello di record italiano finora insuperato quanto a occupazione: parlo della preparazione dei docenti con i quali ho avuto l'onore di interloquire. Alle miniere di sale, altro che a far finta di insegnare!
 
Viceversa, la scuola privata in teoria ha tutto l'interesse a marciare a ritmo pieno, ne va della sua reputazione e quindi dei suoi introiti. Non parlo ovviamente delle scuole di recupero, il cui interesse primario è consegnare al somarone o svogliato di turno un pezzo di carta. Quelle andrebbero controllate, ma moooolto molto attentamente. Parlo di istituti tradizionalmente funzionanti. Su, sappiamo tutti che finire in mano per esempio ai Gesuiti porta a un'istruzione davvero di qualità.

Resposta  Mensagem 21 de 36 no assunto 
De: Peterpan® Enviado: 28/11/2010 10:25
Quanto alla privatizzazione dei servizi pubblici, a mio parere la cosa qui non funziona perché non c'è vera concorrenza: da un padrone unico, lo stato, si finisce ad un altro padrone unico, l'investitore ovvero la sua cordata.
Si mormora che a New York, città così grande rispetto alle nostre, tanto che non riusciamo quasi ad immaginarcela, chiedi e ottieni una linea telefonica in meno di tre giorni. Come mai? Semplice: perché se non te la porta una compagnia tu non fai altro che chiamarne un'altra, e peggio per chi non ha saputo fornirti il servizio per tempo. Non so come funzioni, onestamente, a duecento km dalla metropoli, in zone poco appetibili commercialmente. Ma peggio di come funziona qua credo sia difficile.
Le Poste italiane hanno acquistato da un privato, anni fa, una grossa compagnia di corrieri espresso, mi pare la SDA. Era una compagnia che funzionava alla perfezione, e adesso funziona peggio. Ma non, o non soltanto, perché è giunta in mano di Pantalone, ma perché, a quanto ne so, le Poste hanno indirizzato le strutture di questa Società verso la posta prioritaria, più che verso la consegna di collettame vario. Sarà come sarà, ma trovo la posta prioritaria funzionare a puntino: tutto quello che finora ho spedito con questo mezzo è arrivato puntualmente. Insomma, a parte le solite lamentele generiche, almeno questo servizio è al livello degli standard. Trovo inoltre comodissima la serie di operazioni che si possono fare da casa con un semplice PC. E qualche mese fa m'hanno consegnato anche un lettore nel quale infilo la mia carta e posso fare di tutto.
L'acqua: le dispersioni negli acquedotti sono un male decennale, soprattutto al Sud, e non è una novità. Come principio avrei qualche perplessità nell'affidare un bene così prezioso ad un 'padrone del vapore', ma credo che se qualcuno mai mettesse le mani su questi acquedotti-colabrodo sarebbe proprio un privato, non per filantropismo ma per il proprio portafoglio. Anche e persino se l'acquirente fosse un mafioso: i conti li sanno fare anche loro, eccome!
 
Insomma, nel privatizzare ci sono i pro e i contro. Quello che sarebbe bene, come dicevo sopra, sarebbe l'eventualità che vi fosse una vera concorrenza: nel passare da un monopolio statale a uno privato, o a tanti piccoli monopoli privati, è chiaro che la differenza rischierebbe di essere soltanto in negativo.


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