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General: biscotto
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De: Tebro (Mensaje original) |
Enviado: 03/12/2010 11:07 |
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Post 15: dev'essere un nome come tanti altri che si usano alla bisogna. Mai sentito. C'è un'assonanza con 'freschetta', quindi un'associazione di idee con 'leggera', ma siamo nel campo dei forse.
O Claretta, non è molto chiaro perché il marito consente alla moglie birra, ma un quartino no. |
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i suoi parenti producevano e producono vino
le zeppole delle botti, quando lui era piccolo, avevano attorno un coso, che non so come chiamare, di stoffa o di stoppa, che si impregnava di vino
a tre anni è rimasto chiuso nella cantina con la sorellina di cinque, quando li hanno trovati erano entrambi...embriachi
in realtà stavano malissimo, non si sa se per le esalazioni o perchè hanno succhiato quelle cose che penzolavano
fatto sta che a lui, da allora in poi, basta sentire l'odore del vino per avere la nausea
a me fa lo stesso effetto l'odore dei krapfen, specialmente a Venezia, dove si mescola al "freschin" che sale dai canali
avevo quattro anni quando sono stata malissimo per averne mangiati un paio, per strada, a gennaio
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De: Tebro |
Enviado: 05/12/2010 08:37 |
ah, se una prima de parlà si avesse l'intelligenza
o la sensibilità de stasse zitti!
C'è più razzismo in quelle parole,
camuffare dentro un insipido raccontino,
che quel che ci potrebbe rifilare l'ultimo dei leghisti sputanti veleno contro l'incantevoli "castelli romani" e quindi di riflesso, contro
la capitale del mondo.
ma li romani ciànno un core grosso così e sanno perdonà e stenne un velo pietoso su tutto e su tutti.
bona domenica.
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...Ecco, invece Tebruccio con il vino ci fa colazione...
Seriamente, 'a li Castelli' i due saranno stati sfortunati.
E' vero che nella zona è pieno di 'bettole' (ma è proprio questo il bello: anche in Altipian, sopra Trieste, tali sono e tali devono restare. E', diciamo, caratteristico). Ma anche vero che 'a li Castelli' c'è fior di ristoranti, per tutti i gusti e per tutte le tasche. D'altronde sarebbe strano il contrario, data l'alta frequentazione turistica della zona.
Del resto mi risulta facile mettermi nei panni di due Milanesi, dei quali poi uno allergico anche al solo odore del vino. I Romani, si sa, non godono fama di essere puliti, non dico addosso ma nei locali e in genere in tutto ciò che è pubblico. Ed è stravero: la differenza con il Nord si vede a occhi chiusi. Quassù anche in un ristorantino a menù fisso quando entri in bagno ti sembra di entrare in un salotto; a Roma non si può proprio dire altrettanto.
Non parliamo poi, per esempio, degli spazi verdi: quassù rasano i prati con la stessa frequenza con la quale un uomo si fa la barba, e anche in un'area di mezzo metro quadro non manca mai sia pure un'altalenuccia o uno scivolo; i vari Comuni sembrano in competizione perenne per stabilire chi tenga più curati i propri spazi. Molto più qui in Lombardia, devo ammettere, che nel mio dolce Veneto, dove pure la differenza con il Centro Italia è abissale.
Posso comprendere che uno si senta punto sul vivo quando gli si ricorda, anche se magari involontariamente, in che razza di fogna vive; ma questo dovrebbe essere stimolo a rimediare alle situazioni anziché trincerarsi dietro al solito vittimismo, chiamando razzista chi vede le cose con occhio obiettivo o eventualmente reagendo con la solita arroganza... romana. In sintesi, si può parlare quando si hanno le carte in regola; altrimenti conviene chinare il capo e accettare i dati di fatto, lo trovo più dignitoso. |
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la bettola che a Roma si chiama fraschetta, altrove taverna o anche crotto, a Milano si chiamava trani, adesso si chiama pub
c'era un formidabile trani in Ripa Ticinese, si poteva mangiare solo pane pugliese, con affettati pugliesi e sottoli pugliesi bevendo ottimi vini pugliesi
panche lunghissime, tavoloni massicci, niente tovaglie
adesso è una pizzeria-ristorante della catena Strippoli
ma il trani cantato da Gaber è quello che di pugliese conservava solo il nome, era la bettola dove gli operai andavano ad ubriacarsi la sera del giorno di paga, finendo poi, non di rado, nel Naviglio insieme alla loro bicicletta
"spussa de trani" era l'odore che invadeva i vicoli della vecchia Milano, quella di Porta Cicca, Porta Romana, Porta Genova e Navigli
trani perchè agli inizi dell'ottocento il vino di Trani veniva venduto per le strade da uomini che avevano una botticella a mò di zaino, e alla cintola un mestolo (casù) di rame, che serviva da dosatore
il loro grido era appunto "Traaaniiii"
quando poi aprirono i locali di mescita mantennero l'insegna "trani" e quel nome divenne comune a tutti i locali di mescita a Milano, anche a quelli dove si bevevano solo vini lombardi e piemontesi
nei trani si poteva originariamente solo bere, non solo non c'era cucina, ma era proprio proibito somministrare vivande
oggi sono tutti tavole fredde e hanno cambiato nome e non c'è più nemmeno il ricordo di ciò che era il trani per i milanesi
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De: Tebro |
Enviado: 05/12/2010 18:06 |
Seriamente, 'a li Castelli' i due saranno stati sfortunati.
peter, sei di una bontà d'animo che ti si potrebbe paragonare a san Pippo Bono!
se non sai chi è Pippo Bono, chiedi e sarai servito.
Ma come si fa, anche con tutta la buona volontà, a non intravedere nel raccontino, (raccontino che non sta in piedi neanche con le spille)
un mirato sfottò, a Roma e ai romani?
Ovvio che è lecito offendere Roma e i romani! come è lecito però, sottolinearlo e non far finta di niente.
Anche perché, sennò, claretta ci sarebbe rimasta male pensando: che fessi,
non mi hanno capito!
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siccome claretta è milanese, e non romana, non pensava che i quiriti si identificassero nelle fraschette
anche perchè fraschetta a Milano è la ragazza di facili costumi, mentre si chiamano trani, come ho già scritto, i locali dove si passa la sera bevendo barbera, in compagnia dei soliti clienti e di occasionali apparizioni di estranei all'ambiente
nel trani si canta, si suona magari la fisarmonica, si gioca a scopa, si fanno scherzi, spesso si litiga, e c'è anche chi ha la sbornia malinconica
da tenere presente però che a Milano ci sono anche le bocciofile, come ritrovo di allegre compagnie
e che fuori porta si va per mangiare in osterie tipiche o in cascine, se ci si inoltra nelle valli si trovano i crotti, dove si mangiano formaggi e salumi locali, anche il vino che si beve è di produzione locale, l'unica differenza con le fraschette romane è che non sono luoghi di ritrovo abituali, lì si va in gita, preferibilmente in compagnia degli amici, ma sono eventi programmati nel tempo
quindi se la coppia si fosse resa conto che a Frascati, o ad Ariccia, è più facile trovare l'equivalente di un trani, o di un crotto che un ristorante, a mezzogiorno di una giornata estiva, senza avere prenotato, si sarebbe diretta verso il mare, invece che verso i castelli
che cosa abbia a che fare questo con il razzismo lo sa solo il razzista, sciovinista, vanaglorioso e permaloso pseudo erede di Marziale, che qui alberga
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lui è notoriamente permalosissimo, e notevolmente sospettoso con chi abbia casualmente respirato le nebbie dessù... |
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De: Tebro |
Enviado: 06/12/2010 10:45 |
ora immaginiamo sta coppia de milanesi, non due poveracci ma, una bella ed elegante e ricca accoppiata milanese.
(il tutto si evince facilmente) d'altronde essendo milanesi venuti a Roma, altro non potrebbero che essere come descritti. belli, ricchi e fatti bene.
Dunque, alla pausa pranzo, che, per un'accoppiata di: ghe pensi mì, si sa, di solito si protrae fino a notte inoltrada, decidono di andare su pe li Castelli, di certo l'ha deciso lei, lo ha tratto in inganno, perché lui essendo astemio davvero non avrebbe deciso in tal senso. E partono, col trenino? macché, con l'auto di lusso! sono due milanesi mica due accattoni! E una volta arrivati dopo bella na scarpinata de svariati km, ecco che, intorno e in prospettiva, non vedono altro che misere bettole sporche puzzolenti!
E allora lui, su due piedi e con tono sprezzante per il lezzo che gli ha invaso le narici, propone, ma è una imposizone, di trasferirsi a Fiumicino! Altra spropositata scarpinata di svariati km! Ma tanto, nessun problema, la pausa pranzo per due milanesi permette questo e altro.
E, con il cuore pieno di gioia, e nelle nari profumo di salmastro, si arriva a Fiumicino.
Sono suppergiù, ovvero: poco più, poco meno,le 16.00. e lì, finalmente, nella ridente cittadina a tu-per-tu con un variopinto Ponto, si decide per una zuppa di pesce e frittura di calamari e gamberi a seguire!!!
ah, no! cannelloni alla rossini
E dire che lei, davanti a tutte quelle puzzolenti bettole aveva detto: scegliamone una, entriamo,
e sti poveracci qualche cosa da mangiare l'avranno pure! Ma lui intuendo che non avevano i cannelloni alla rossini, col piglio alla: ghe pensi mì, ha fatto marcia indietro!
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ma come saranno i cannelloni alla Rossini?
Vediamo: Rossini era pesarese, quindi potrebbero essere un "primo di mare", con ripieno di pesce e salsina a base di molluschi vari? Mah... |
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De: Tebro |
Enviado: 06/12/2010 11:40 |
li cannelloni, riempiti in qualsivoglia maniera, so sempre na boiata!
Se poi parlamo de pesce, allora, annisconne dentro un rotoletto d'insulsa sfoglia,
quel che è leccornia per eccellenza, beh, me mozzico la lingua pe non dì quello che penzo contro chi, per primo ha commesso tale obbrobrio e chi perseverando nell'insulto...
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De: Liberty |
Enviado: 06/12/2010 11:54 |
In genere tutti i tipi di cannelloni vengono chiamati alla Rossini, si, parlo di Rossni pianista di terza classe ma primo gastronomo dell'universo, cosi si definiva, il quale amava la pasta che si faceva spedire direttamente da Napoli.
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ho parlato di paus di lavoro
che a Milano non supera le due ore, sia per i negozi, che per gli uffici
l'auto deve essere efficiente, il lusso non dà l'impressione di efficienza
il ristorante dove si mangiavano i cannelloni era un ristorante marchigiano, razionale e sbrigativo, in poco più di mezzora si potevano avere primo, secondo + contorno di verdure e frutta
tale e quale a un qualsiasi ristorante milanese che abbia una clientela di gente che lavora
il triclinio l'hanno inventato i romani
e i film panettone dei fratelli Vanzina hanno inventato i milanesi da triclinio
ma, se non sbaglio, anche i Vanzina sono romani
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De: Tebro |
Enviado: 06/12/2010 14:00 |
mi sembra che era più onesto dire
1) si, il raccontino, tanto è inspido che non s'aregge manco co le spille.
2)si, ho parlato di bettole, di proposito.
Per sottolineare in forma razzista, che in tutti i castelli romani
altro non ci sono che ambienti puzzolenti e sgradevoli.
3) Si, il ghe pensi mì, è un tipo sgradevole, e ben farebbe un eventuale castellano
a rendergli il conto.
4) Si, la moglie è una succube che comanda, quanto una moglie succube di un marito sgradevole.
5) ambire, in un posto di mare, ai cannelloni alla rossini, è di quanto più umiliante e offensivo si possa... accollare al ristoratore
6) accompagnarli poi con caraffa piene d'acqua corrente, è gravemente penoso,
soprattutto per cannelloni.
7) per mangiare quel che poi hanno mangiato, non c'era nessun motivo di andare, dopo i castelli, in una località marinara. Na trattoria marchiciana la trovavano anche a du passi da do so partiti.
8) E il rimanente della pausa pranzo, la potevano consumà sotto le pezze
così, da potè dì, all'eventuale... nascituro: sei milanese ma t'avemo concepito nella più bella città der monno.
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ahò, il letterato sei tu tu il poeta tu il novelliere
io mi limito a fare due chiacchiere in com, roba che lascia il tempo che trova
non sento la necessità di scrivere per essere letta
sento solo la necessità di dire la mia opinione, ma non ci faccio una malattia se agli altri la mia opinione non piace
d'altra parte ho scritto un episodio di cronaca, non un raccontino
cronaca significa segnalre dei fatti realmente avvenuti, l'opinione ne consegue, ma non può cambiare i fatti nella loro realtà
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