il giudice ascoltate le parti e perdippiù letti i referti medici, ha deciso che il giudicato, ha si, commesso quel che gli si contesta, ma non per delinquere. Infatti, in nessun caso venuto alla luce, c'è traccia di violenza men che meno carnale. E ancor meno traccia di concussione! Quel che si è consumato al chiuso di mura private, si è consumato sempre e ogni sempre, dietro libero consenso delle dolci pisellette in questione, e dietro pagamento di laute e sostanziose parcelle, sotto forma di legittimo e lecito onorario.
Quindi il tutto va ricondotto al fatto che, il sogetto, come il mai tanto ammirato Casanova, è affetto da bulimia sessuale.
Ed essendo affetto da tale malattia, il reato non esiste e semmai, qualora ci fosse reato di concussione, il soggetto non può essere sottoposto al regime carcerario se non, lasciandogli, come insostituibile cura, la libertà di consumare sesso in quantità appagante il suo fabbisogno giornaliero.
E visto che le strutture carcerarie non sono all’altezza di soddisfare tali primarie esigenze, il giudicato, ancorché innocente, è libero come un uccel di bosco. E come uccel di bosco, può, qualora lo desidera, far tana dove vuole, con chi vuole, e quando vuole.
Intanto, un uomo di un metro e mezzo di statura non è un nano.
e a proposito, non ho capito se la ragazza (che comunque fa parte della gente e non è un soggetto a se) che voleva indagare se il nano aveva l'attributo fuor di norma,
è poi riuscta a saperlo. e se ci è riuscita che impressione ne ha riportato. Non se ne ha notizia. Peccato.
Che il nano sia di sicuro una carogna perché ha il cuore troppo vicino al culo, è letteralmente inaudito. vogarità incredibile.
un giudice che diventato arbitro del bene e del male prova un piacere enorme a mandare il reo in braccio al boia, lo trovo semplicemente inaudito. direi bambinesco.
Lo studio della giurisprudenza forgia gli uomini a ben altri sentimenti e obbiettivi.
Si, quann'anche io non so nessuno, rimango dell'avviso che è un emerita stunzata.
Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente, o la curiosità di una ragazza irriverente, che ti avvicina solo per un suo dubbio impertinente: vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani, che siano i più forniti della virtù meno apparente, fra tutte le virtù la più indecente.
Passano gli anni i mesi, e se li conti anche i minuti. è triste trovarsi adulti senza essere cresciuti, la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo, fino a dire che un nano è una carogna di sicuro, perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo.
Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore che preparai gli esami, diventai procuratore, per imboccare la strada che dalle panche di una cattedrale porta alla sacrestia quindi alla cattedra di un tribunale: giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male.
E allora la mia statura non dispensò più buonumore a chi alla sbarra in piedi mi diceva "Vostro Onore" e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio, prima di genuflettermi nell'ora dell'addio, non conoscendo affatto la statura di Dio.
povero bivaccante, parassita, ancorché trilo nik, e admin, con facoltà di banno, in quel di... mon, (ne so qualcosa) quando vuoi metter bocca,quantunque non invitato a metterla, almeno, le tue convinzioni, argomentale! Dagli un senso. fatte uscì er fiato!
Sennò, povero, bivaccante, parassita, ancorché triplo nik, e admin con facoltà di banno,
in quel di mon, (ne so io qualcosa) sono capaci tutti!
ehi, peter, ma sti du poveraccetti in do l'hai rimediati? Ma ti rendi conto de quanto valgono?
Un viscido e un triplo nik che, in altre com, sono ambedue sordatini de latta con facoltà di banno.
ahahahahihihihi er monno forumistico non finisce mai de stupimme!
Fortuna pe loro che tu, amico mio,
(e purtroppo, anche amico loro) dài ospitalità a tutti. A tutti senza chiede in cambio niente! Niente che riguardi qualche post, appetibile gustabile, condivisibile e quindi intelligente,
tipo la canzone di André altrimenti, viè da se che sti du poveraccetti, sarebbero solo due poveraccetti neanche boni pe facce er sapone.
Solo la morte m'ha portato in collina un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria per bivacchi di fuochi che dicono fatui che non lasciano cenere, non sciolgon la brina. Solo la morte m'ha portato in collina.
Da chimico un giorno avevo il potere di sposare gli elementi e di farli reagire, ma gli uomini mai mi riuscì di capire perché si combinassero attraverso l'amore. Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.
Guardate il sorriso guardate il colore come giocan sul viso di chi cerca l'amore: ma lo stesso sorriso lo stesso colore dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore. Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
è strano andarsene senza soffrire, senza un voto di donna da dover ricordare. Ma è fosse diverso il vostro morire vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile. Cosa c'è di diverso nel vostro morire.
Primavera non bussa lei entra sicura come il fumo lei penetra in ogni fessura ha le labbra di carne i capelli di grano che paura, che voglia che ti prenda per mano. Che paura, che voglia che ti porti lontano.
Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare guardate l'ossigeno al suo fianco dormire: soltanto una legge che io riesco a capire ha potuto sposarli senza farli scoppiare. Soltanto la legge che io riesco a capire.
Fui chimico e, no, non mi volli sposare. Non sapevo con chi e chi avrei generato: Son morto in un esperimento sbagliato proprio come gli idioti che muoion d'amore. E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.
O Orange, hai evidenziato in grassetto alcuni tra i versi che più volentieri e più spesso ricordo del Phaber. Sono quanto mai evocativi, vogliono dire mille cose.
Comunque, in quell'album la più bestia e bestiale è forse l'ultima canzone, quella dedicata al suonatore Jones, 'che offrì la faccia al vento, la gola al vino e mai un pensiero, non al denaro, non all'amore, né al cielo...'
Intanto, un uomo di un metro e mezzo di statura non è un nano.
Vero: infatti, stando alle unità di misura in vigore nel Viterbese, è un Tebro e qualcosa.
e a proposito, non ho capito se la ragazza (che comunque fa parte della gente e non è un soggetto a se) che voleva indagare se il nano aveva l'attributo fuor di norma, è poi riuscta a saperlo. e se ci è riuscita che impressione ne ha riportato. Non se ne ha notizia. Peccato.
Se ti interessa tanto possiamo svolgere una rapida indagine - o sennò provvedi da solo, no?
un giudice che diventato arbitro del bene e del male prova un piacere enorme a mandare il reo in braccio al boia, lo trovo semplicemente inaudito. direi bambinesco.
Hai ragione! Basta col diffamare la magistratura, c'è già Berluzzo che ci pensa!
Si, quann'anche io non so nessuno, rimango dell'avviso che è un emerita stunzata.
Ma questo era fuori discussione, o Tebruccio. Io e altri maramaldi phallabeniani ti proponiamo De Andreuccio soltanto per provocarti: sappiamo che costui non regge il confronto, e con i Cives romani, e con i Sommi Vate(r). Non sei nessuno? ...Ostrega, adesso si crede anche Ulisse, perlamise'...
analizzarla quinario per quinario, c'è solo che da stupirsi. Infatti io stupisco all'idea che a qualcuno possa piacere a prescindere. visto che l'ha scritta lui.
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Che strano, a lui, (a differenza del suo amico) la morte l'ha portato in collina.
(evidentemente lì, c'è un cimitero)
Ma non si capisce perché, sottolineare la collina, in quanto se fosse stato sotterrato a valle,
o in alta montagna, i fuochi fatui avrebbero la stessa reazione.
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se non ha capito il perché gli uomini (umanità era più preciso) si combinano atrraverso l'amore,
la primavera non bussa, lei, (a differenza delle altre tre stagioni, che invece, evidentemente bussano) entra sicura. entra come il fumo in ogni fessura?
ehi, ma anche il puzzo entra sicuro in ogni fessura.
Hai ragione, o Tebruccio. Un'analisi acuta e pertinente come sempre e che, ti dirò, mi trova d'accordo. E dell'ultima che ho messo io cosa dici, parlo del suonatore Jones?
ehi, amico peter, ma dicendo quello che dici, ti rendi conto che, inaudito, da non crederci, stai dando del fesso a orange? Su, dammi retta, per una volta da retta a Tebro, rifletti e rincula!
Perché non vorrei che poi, tu hai da pentirtene e io ci vado di mezzo.