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General: 11 aprile
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De: Tebro (Mensaje original) |
Enviado: 11/04/2011 08:38 |
oggi, 11 aprile, con grandissimo piacere sarò...costretto, a festeggià! Embè, si, festeggerò, e, la ricorrenza del mio felicissimo e indissolubile matrimonio, e, il mio onomastico. Infatti, un 11 aprile di non tanto tempo fa, coronai il mio sogno d'amore, e, voluta combinazione, oggi, come ieri, come sempre, a Roma e nel mondo, si festeggia chi porta il nome: Tebro. Poi "deturpato" in Tiberio.
Tebro, "fiume" pe li romani! Il biondo, sinuoso, incomparabie e sacro ai destini di Roma.
Si, oggi, festeggerò alla grande! Ovviamente, manco a dillo, co n'affienata e bisbocciata for de porta!
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Congratulazioni, soprattutto a chi riesce a sopportarti da non è chiaro quanti anni. |
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biondo perchè è un fiume di fango.... |
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E puzza pure, tra l'altro: sentissi che miasmi... Ma tanto non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere quel povero torrente trascurato... |
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De: Miti |
Enviado: 11/04/2011 09:44 |
Non esagerate.....ci ho passeggiato pochi giorni fa e sono stata benissimo |
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De: Miti |
Enviado: 11/04/2011 09:44 |
Auguri doppi a te, Tebro, e auguri anche a tua moglie |
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Cosa dirti, o Miti? L'anno scorso sono passato a Roma per un giorno, era estate, e il tanfo si sentiva eccome. Del resto sarebbe strano il contrario. |
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De: Miti |
Enviado: 11/04/2011 12:17 |
Anche Venezia puzza metà anno..........ma è sempre bellissima e suggestiva |
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Vero; ma ancora non ho letto nessun Veneziano, qui, che ci fa due coglioni così con la Laguna che è 'a mejo der monno eccetera... |
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ahahahahahahah...
sante parole, Peter, sante parole...
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De: Miti |
Enviado: 11/04/2011 14:20 |
Soltanto perchè non abbiamo veneziani |
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De: Miti |
Enviado: 11/04/2011 14:35 |
abbiamo piemontesi................................ |
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Come no..abito a Venezia dal 1967 ma non ho mai triturato i coglioni con gondolette e ponti di rialto...anzi sono d'accordo con Marinetti
Noi ripudiamo l’antica Venezia estenuata e sfatta da voluttà secolari, che noi pure amammo e possedemmo in un gran sogno nostalgico. Ripudiamo la Venezia dei forestieri, mercato di antiquari falsificatori, calamita dello snobismo e dell’imbecillità universali, letto sfondato da carovane di amanti, semicupio ingemmato per cortigiane cosmopolite, cloaca massima del passatismo. Noi vogliamo guarire e cicatrizzare questa città putrescente, piaga magnifica di passato. Noi vogliamo rianimare e nobilitare il popolo veneziano, decaduto dalla sua antica grandezza, morfinizzato da una vigliaccheria stomachevole ed avvilita dall’abitudine dei suoi piccoli commerci loschi. Noi vogliamo preparare la nascita di una Venezia industriale e militare che possa rovinare il mare Adriatico, gran lago Italiano. Affrettiamoci a colmare i piccoli canali puzzolenti con le macerie dei vecchi palazzi crollanti e lebbrosi. Bruciamo le gondole, poltrone a dondolo per cretini, e innalziamo fino al cielo l’imponente geometria dei ponti metallici e degli opifici chiomati di fumo, per abolire le curve cascanti delle vecchie architetture. Venga finalmente il regno della divina Luce Elettrica, a liberare Venezia dal suo venale chiaro di luna da camera ammobiliata |
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