Qualcuno ha doti innate, istintive, che per certi versi lo rende speciale: lei genera attrazione da parte degli animali.
Sissy, nonostante gli acciacchi che ultimamente le rendevano sicuramente difficile e doloroso camminare, la seguiva in ogni suo piccolo spostamento, e probabilmente provava un po’ di sconforto di non poterlo fare anche quando andava in bagno.
Solo negli ultimi suoi due giorni di vita s’è distaccata e, pur nella brutta stagione, s’è ritirata sul terrazzo, dove l’abbiamo trovata un mattino morta.
A oggi.
Come ho avuto modo di postare, ci siamo trovati un nuovo inquilino in giardino, inquilino che sulle mie palme ha deciso di metter su famiglia, il che ha costretto, lui e signora, in affannose ricerche di cibo per la prole (quattro pulcini sempre affamati).
In queste peregrinazioni, signor merlo è incappato casualmente sul mio terrazzo, e lei gli ha allungato un pezzettino di wurstel, che da noi si usa per propinare il gardenale a Igor.
Il turdide, che a discapito della credenza popolare è uno dei volatili nostrani più intelligenti, ha intuito l’antifona e si è fatto di casa, come avrò più avanti la possibilità di mostrarvi, non appena mio figlio mi avrà ridato la macchina fotografica.
E ci ha pure presentato la consorte, al punto che la coppia non ha più nessuna remora, dato la buona stagione che ci permette di tener le imposte aperte, di intavolarsi con noi in cucina, all’ora dei pasti.
Il che renderebbe oltretutto più piacevole la porzione di tempo dedicata alla soddisfazione delle nostre panze e del loro gozzo, senonchè…
Senonchè il sigg.ri volatili, pur nella loro maestosa livrea (nero lucente quella del maschio, dal becco e contorno degli occhi color ocra) sono al quanto in difetto in materia di conoscenza del galateo del bonton, non avendo alcuna remora, al momento del bisogno, di liberare l’intestino in qualsiasi punto.
L’ultima sul tavolo della cucina, prima che lei (ah, lei è mia moglie) abbrancasse la scopa, quale impropria ritorsione per siffato sgradevole, nella vista e nell’olfatto, oltraggio.
Ma oramai il danno era fatto: i simpatici animaletti ora sono accasati sul mio terrazzo, sulle scale e sulle ringhiere, e le cacchette secche sono come la pece, da pulire.
Avevo pure accarezzato l’insana idea di una spadellata di involtini, ma adesso non è più tempo: la mia cattiveria mi consente tutt’al più di ammazzare mosche e zanzare.
Al massimo una settimana ed i nidiacei, oramai svezzati quasi del tutto a mie spese, se n’andranno per la loro strada; nel contempo ci sarà da augurarsi che Carlo (che testa: non mi ero ricordato di dire che è il nome che mia moglie ha affibbiato all’incontinente esemplare di turdus merula) non intenda ripartire da capo.
Ma stavolta altro che wustel: pane secco sbriciolato, se gli va, sennò cinghia!
Faccia come i suoi antenati, se vuole ingrassare!