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General: Su imbeccata di Skikko copio e incollo.
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De: Peterpan® (Mensaje original) |
Enviado: 04/09/2011 10:36 |
(by Massimo Fini)
Della viltà dei potenti
Il duca di Blangis, uno degli aguzzini delle “Centoventi giornate” di De Sade, “si sarebbe fatto spaventare da un bambino un po’ deciso e quando non aveva in pugno la situazione e non poteva ricorrere all’astuzia e al tradimento diventava timido e vile”. Di questa pasta sembrano fatti i dittatori, almeno quelli moderni: spietati con le vite degli altri, disposti a ogni ignominia pur di salvare la propria. Saddam Hussein si è fatto trovare come un topo di fogna in fondo a un tombino. Ben Alì è scappato con la cassa. Hosni Mubarak si è lasciato barellare in uno di quei grotteschi processi che, da Norimberga in poi, i vincitori intentano ai vinti, sperando così di impietosirli. E, per restare in casa nostra, riandando a tempi più lontani, Benito Mussolini, dopo tanta retorica sulla ‘bella morte’, che spinse molti giovani di Salò a sacrificare la vita per lui, si fece pescare mentre fuggiva verso la Svizzera travestito da soldato tedesco. Anche Muammar Gheddafi, che per tutta la vita ha fatto il gradasso, sembra seguire questa via vergognosa: dopo aver chiesto per mesi ai suoi l’estremo sacrificio (“combatteremo fino all’ultima goccia di sangue”) lui sta fuggendo, come una lepre impazzita, per ogni dove invece di affrontare il nemico nell’ultima battaglia.
Certamente non è Catilina: “Catilina fu trovato lungi dai suoi fra i cadaveri dei nemici: respirava ancora un poco, ma gli si leggeva sul volto la stessa espressione di indomita fierezza che aveva da vivo” (Sallustio, La congiura di Catilina, LXI). Peraltro Catilina non era un dittatore, ma un ribelle che si era rivoltato contro la falsa democrazia delle oligarchie dominanti e nullafacenti della Roma Repubblicana, un uomo che ci farebbe molto comodo oggi, in Italia. Nella modernità la sola classe dirigente coerente con i propri misfatti è stata quella nazista. Quando Hanna Ritschl, asso dell’aviazione tedesca, negli ultimi giorni di Berlino riuscì ad atterrare, non si sa come, vicino al bunker, bombardato da tutte le parti, disse a Hitler: “Mio Führer, salite sull’aereo. Vi porterò in salvo”. Hitler rifiutò e ordinò alla donna di riprendere immediatamente il volo, altrimenti non avrebbe avuto più margini di fuga. E non volle accettare nessun’altra soluzione: “Sono sicuro che se gli americani mi prendono prigioniero, mi esporranno in una gabbia, come una scimmia”. Si suicidò con un colpo di pistola. Mentre Goebbels e la moglie Magda si diedero il veleno dopo averlo fatto con i loro sei figli. Questo non li assolve da nulla, ma li mette perlomeno all’altezza dei loro crimini. Perché non c’è nulla di umanamente più ripugnante del Duca di Blangis, sadico e vile. Il mafioso che sciolse un bambino di 12 anni nell’acido, la sera stessa era in un piano-bar e si inumidiva alle note di Frank Sinatra. Questo, almeno per me, è l’Intollerabile.
La guerra ha almeno questo di buono: rivela gli uomini. Ci sono individui che in tempi normali, quando sono al sicuro, fanno i gradassi e i prepotenti e che poi, al momento del dunque, battono i denti come conigli e altri, a cui nella vita civile non avresti dato un soldo, che si dimostrano uomini di grande coraggio. E non ho mai capito se sono le mollezze del potere a rendere vili le classi dirigenti, autoritarie o democratiche fa poca differenza, o se sono proprio le qualità negative del Duca di Blangis (astuzia e tradimento) a portare al potere uomini mediocri a danno di altri che, per rispetto di se stessi, si negano a questi mezzi.
Il Fatto Quotidiano, 3 settembre 2011
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ho comperato i suoi libri e li ho anche letti
sono andata agli incontri pubblici per ascoltarlo
non mi sono fatta mancare i quotidiani e le riviste con i suoi
articoli
ma non sono ancora riuscita a capire perchè lui passa dai vertici
delle incommensurabili utopie filosofiche allo squallido snocciolamento
di luoghi comuni
e mi è dientato antipatico da quando ho comperato e letto il suo
Dizionario dell'Eros
se non ci fosse stata la sua firma non avrei mai comperato un libro
con quel titolo incipriato e lezioso, destinato ad attrarre i pornografi
da salotto che leggono De Sade solo per dare una mano di vernice
intellettuale ai loro bassi istinti
ecchè diamine, mille volte meglio un ruspante puttaniere, che un
intellettuale segaiolo !!
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De: emme |
Enviado: 05/09/2011 12:58 |
chissà perché non mi sorprende la tua difesa del ruspante puttaniere (o utilizzatore finale) |
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Perché la Cla è una profonda estimatrice del Poeta. |
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naaaa, non cercate di mettermi in trappola, io non ho voglia di
attirarmi le ire del sublime aedo gianicolense
però almeno Fini non è un venditore di........
ravanei, remulass, barbabietole e spinass
tré palanche al mass
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Wé, non faciamo confusione: al Gianicolense, zona Monteverde, abitavo io. |
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per onesto puttanier ruspante intendo una roba di questo tipo :
però se a cantare questa canzone è la Carla Bruni siamo in pieno
puttaname da salotto radical chic alla Massimo Fini
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Sì, ricordo che la Bruni l'avevi proposta (e criticata) tempo addietro... |
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E' solo invidiosa perchè si tromba il bel Sarkosy...
ahahahahaha |
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Mmmmmmmmm... questa, mi sa che la Claretta non te la perdona... |
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M. Fini dice che "la guerra rivela gli uomini".
Credo che sia vero, almeno in parte, nel senso che la persona fuori dal comune si rivela nelle situazioni fuori dal comune.
L'eroe si manifesta nelle emergenze.
Questo per dire che non c'è bisogno di aspettare una guerra per sapere chi ha le palle e chi non le ha. |
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pfffffffffffffhui !!
come se quello lì fosse Charle Aznavour o Jean Gabin !!
ma fammi il piacere, fammi !!
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De: Miti |
Enviado: 06/09/2011 16:04 |
il bel Sarkosy...?
Non riesco a vedere nulla di bello in lui.............soltanto un gran capoccione! ![](https://www.gabitos.com/images/emoticons/risita.gif) |
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Anche il Nico ha il suo perchè... |
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Che uegge!!! Saià unghero davèi o vulcaniano? |
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Toh...anche noi a Genova diciamo "uege" per orec chie. Con una G sola, però...e scritto così: Oegia |
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