kettina kettuccia, il Pci non l'ho conosciuto nelle piazze, quando l'ho
conosciuto io era clandestino e in piazza gridavano du-ce du-ce
ho sentito que grido, divenuto un boato immenso, uscire dalle finestre
aperte, insieme akll'odore di pollo bollito, in un giorno d'estate pieno di
sole in quell'azzurro ciel di Lombardia, "così bello quando è bello" (Manzoni)
era la risposta alla dichiarazione di guerra, e io avevo sentito il popolo italiano
in delirio per il suo duce
salii di corsa le scale, con la bottiglia del latte stretta al petto, mio padre aprì
la porta e mi disse : "vieni dentro e taci, lo sai che il capo caseggiato ci spia"
poi, seduti a tavola, a voce bassissima disse che l'ora più buia è quella che
precede l'alba, ma che prima bisognava attraversare la notte
Orange ha i suoi romantici ricordi dell'infanzia, io allora non sapevo che si
poteva anche essere romanticamente comunisti, mio padre lo era
perciò non mi ha insegnato a urlare nelle piazze dei mantra ripetitivi, mi ha
insegnato a guardare oltre le piazze, a vedere chi e cosa c'è nella mente di
chi muove le folle, a pensare e ad agire solo per mia scelta e mia convinzione
personale
non ho abbandonato il comunismo, l'ho bocciato, non ha superato l'esame
alla prova dei fatti
mio padre già nel 46 disse che la deriva era dovuta al culto della personalità,
disse che la dittatura staliniana non era comunismo, ma io vedevo che la
dittatura era alla base della ideologia comunista, lo vedevo nei metodi e nella
struttura di partito, nel verticismo e nel controllo del pensiero e delle opinioni
lo vedevo dal di dentro, vedevo il potere in mano alla nomenklatura, vedevo
il lavoro del proletariato sfruttato come strumento di potere personale da chi
aveva posizioni di vertice
dai 12 ai 17 anni ho visto giorno per giorno sgretolarsi tutto ciò in cui mio padre
mi aveva insegnato a credere, e alla fine non c'era altro che un cumulo di maverie,
ingombranti, opprimenti e maleodoranti
non ho mai tenuto un diario, avrei invece dovuto farlo perchè oggi sarebbe un
documento inoppugnabile, con tanti nomi e tanti fatti che sono stati tenuti nascosti
no, Magus, io non grido bos-si, bos-si, io mi limito a condividere delle idee, fino a
quando mi appaiono credibili, se dovessi convincermi che sono sbagliate non mi
faccio nessun problema nel bocciarle
lo conidero un dovere verso me stessa, e in fin dei conti io sono l'unica persona
verso la quale ho delle responsabilità, visto che non voglio avere nè seguaci nè
padroni