esatto, da noi esiste una visione generalista che fa di tutto una ratauille chiamata sessantotto
il maggio francese aveva come slogan LA GIOVENTU' AL POTERE, e in effetti era quedlla la vera
novità che caratterizza i moti del 68, nati nei campus americani
il resto, compreso il movimentismo operaio, c'era già fin dall'inizio degli anni 60
come ispiratore e come ideologo del movimento giovanile c'era Marcuse, del qual, chissà perchè,
si è perso il ricordo
la novità era rappresentata dalla occupazione delle aule universitarie e dalla imposizione della
autogestione
come si vede nulla che avesse a che fare con le ideologie politiche, e nemmeno con i partiti, era
un movimento prepolitico, che aveva in sè gli embrioni di un nuovo modo di fare politica, svincolato
dai legami con il passato
in pratica si voleva ripartire da zero
non era tanto contro lo stato quanto contro tutto ciò che era sedimentazione di usi e costumi del passato,
era la nascita dell'anticonformismo militante
tutta roba che non riusciva a essere compresa appieno dai lavoratori, per i quali era ancora valida la lotta
di classe e l'ideologia di appartenenza
d'altra parte ammettiamolo : negli anni 60 il 10% degli italiani era ancora analfabeta,gli stipendi erano troppo
bassi, il boom economico aveva arricchito gli industriali, ma i sindacati si erano appiattiti su posizioni molto
accondiscendenti, col risultato che nelle tasche dei lavoratori finivano solo le briciole, sudatissime, dato che
per fare quadrare i conti delle famiglie, in stragrande maggioranza monoreddito,erano necessarie montagne
di lavoro straordinario, si lavorava come minimo 50 ore alla settimana, ma quasi sempre erano molte di più
il movimento giovanile del 68 era venuto a sovrapporsi al movimentismo operaio, non ad affiancarlo e i lavoratori
ebbero reazioni di rifiuto, anche anche violente, non furono rari gli scontri sanguinosii fra i lavoratori e gli studenti
lo stato, preso fra due fuochi. non fu all'altezza della situazione
anche perchè i partiti presenti in parlamento tenevano quasi tutti il piede in due scarpe, preda come erano delle
correnti interne
i parlamentari avevano tutti dei figli studenti, stessa cosa gli alti papaveri delle forze dell'ordine, ma anche
tutte le consolidate baronie erano imparentate con i parlamentari e con gli alti papaveri
così il focus della politica nel fatidico 1968 divenne "il disagio giovanile" e le istanze dei lavoratori passarono
in secondo piano fino all'autunno caldo del 1969, al quale fecero seguito le stragi, di cui ancora si ignorano i
mandanti
e fu a quel punto che si svilupparono gli "opposti estremismi"
nel 1970 il Movimento Universitario italiamo prese una connotazione politica e comparvero i katanghesi, le
spranghe di ferro, le chiavi inglesi e anche le molotov nelle mani degli studenti
ma era una connotazione politica avulsa da quelle che erano le rivendicazioni sociali dei lavoratori, imperniataso
unicamente sulla caccia ai neofascisti non aveva niente a che fare con la lotta di classe, era una faida tra due clan,
quello vecchio, con tutte le sue colpe, e quello nuovo cercava spazio, ma che non aveva seguito nelle masse
poolari, quindi usava gli slogan che in qualche modo lo apparentavano con gli autentici e radicati movimenti popolari
non funzionò, non poteva funzionare
l'amalgama vero si ebbe solo con Rifondazione Comunista, ma a quel punto del rinnovamento chiesto dai giovani nel 68
non era rimasto più niente, c'era solo ul revival del vecchio promosso dagli ex giovani, ormai quarantenni