a proposito: tolleranza è una parola che mi ripugna
si tollerava la prostituzione ponendo regole ferree, si tollerava lì e a quelle
condizioni, ciò che il moralismo condannava
fuori da lì non esisteva tolleranza, e non è questo il problema che mi rende
ripugnante il termine
il problema è che LA PERSONA non poteva riscattarsi
la tolleranza verso la prostituzione non significava che la prostituta potesse
essere considerata PERSONA e confrontarsi alla pari con chiunque
tolleranza significa SOPPORTARE, io trovo umiliante per le persone essere
sopportate, ma trovo anche frustrante il DOVERE di sopportare
ho la fortuna di avere ancora la capacità di INDIGNARMI, perchè dovrei
rinunciarvi ?
se continuerò ad avere questa fortuna, la morte mi prenderà VIVA, e non
già sepolta in una apatia rinunciataria
voi pensatela come volete, ma io la penso oggi esattamente come la pensavo
quando la mia vita aveva poco passato alle spalle e tanto futuro davanti
La tolleranza è la possibilità di accettare, visto che non la penseremo mai tutti allo stesso modo, perchè anche la stessa verità ha angolazioni diverse, ed è collegata alla non violenza ed alla indulgenza
La sopportazione, invece, ha dei limiti, fino a che non diventa asfissiante:come la goccia che fa traboccare il vaso
Anch'io, che sono estremamente tollerante, mi indigno: mi indigno terribilmente contro chi tratta male i vecchi ed i bambini, o sezivia gli animali, ma rispetto le idee di tutti se sono in buona fede e non fanno male agli altri
Pertanto, visto che sei anche un po' pignolina, vogliamo dire che manchi, a volte, di rispetto a chi non la pensa come te? O meglio, non rispetti chi la pensa diversamente?
Ma non voglio offenderti, è un lato del tuo carattere :-)
Hermann Hesse dice di volere che la morte lo colga vivo, ma non credo che significhi non tollerare chi non la pensi come noi, chi è del sud e non del nord...ma abbia un significato diverso
Son sicura che la morte mi coglierà viva, perchè sono ancora curiosa come a 20 anni, ho voglia di ridere, di giocare, di apprendere, di sognare, di gioire e soffrire (fa parte della vita), di lottare, di amare, di godere di un fiore o di un tramonto, di correre con i miei cani, di giocare con i miei nipoti
Ma sento di avere ancora tanto amore per il mio prossimo, adoro i vecchietti e voglio per loro una vecchiaia serena, faccio volontariato nel mio tempo libero (molto poco purtroppo), mi diverto con i bimbi, che voglio veder ridere, del reparto oncologia del Bambin Gesù
Non è questione di 'moda' nel dare un valore, un significato a un tale vocabolo; anzi, LO E'.
Chiamasi 'semantica', che è quella parte della grammatica che si occupa della variazione di significato di una parola nel tempo.
Al mio orecchio, oggi, il termine 'tolleranza' suona come un insieme di rispetto e di non eccessiva intromissione negli affari del 'diverso', 'diverso' per tutti i motivi che vogliamo. Non gli attribuisco un significato limitativo e sostanzialmente negativo come glielo attribuisci tu, o Cla.
Se poi parliamo di 'a malapena sopportare' il discorso cambia, così come se parliamo del 'non mi impiccio, si arrangino, io mi chiamo fuori'. Ma queste, sempre rimanendo nel significato che attualmente intendo della parola 'tolleranza', sono in realtà manifestazioni di SCARSA tolleranza: ecco, magari corredando il vocabolo in questione con un aggettivo qualificativo si può rendere meglio l'opinione che hai espresso nei confronti del suo significato.
grande e dolce Carlotta, dire che abiti a un tiro di schioppo dalla tua Roma, quando in verità la meravigliosa Tarquinia dista ben 100 km, è solo una testimonianza di amore e affetto, che usano i romani de Roma, verso la loro amata città. Per il cuore, e la mente, come è giusto che sia, quei 100 km si annullano, non esistono.
Pensa per te, zucchi', quando Castiglione delle Stiviere - Roma saranno oltre 500 chilometri... Però là forse qualcosa riusciranno a fare per te, chi lo sa. E ripeto la promessa: verrò a trovarti tutti i giorni. Ti metto anche una targa all'ingresso firmata da Eco Umberto.