Merendovskaja non ha bisogno di avvocati, però una parola, sai com'è, misento in dovere di mettercela, o Andreuccio.

 

 

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Sì, dal tuo punto di vista è comprensibile...

Le tue riflessioni e la dialettica con cui le esprimi danno un quadro completo di che “uomo” tu possa essere. Se ancora ci fosse stato bisogno di un'ulteriore conferma.

Le tue parole esaltano un odio nei miei riguardi non comune, ma essendo tu il modello di una contemplazione del Bello e del Sublime dovrei stare zitta relegata nella cuccia dove mi hai segregato. Non ti dirò, ovviamente, che non mi sei nemmeno sottocutaneo rispetto pensieri e comportamenti. Pensi ad una donna come minus esse, cercando di umiliarla nel modo più doloroso, consapevole del fatto che è proprio dalla disuguaglianza di offese ai due sessi che procedono le storture che ci affliggono da sempre. Mi hai ferito con parole violente e impietose con facilità e leggerezza, a tuo dire, ogni donna che ha le proprie idee e le manifesta con forza deve essere natuliter una puttana o una troia? C'è della follia insita in queste deduzioni. Pensi che dopo avermi mortificato e dipinto come ianuae diaboli di avermi zittita, marginalizzata, fatta a pezzi come Ippazia? Hai una visione del tutto distorta del senso della vita. Teorizzi e sdogani che io abbia un aspetto da meretrice e peripatetica ma anche qui sei in difetto, avendo tu strumentalizzato una fotografia che tra le altre cose non ti appartiene.  

Mi fai pena.

 

 

 

Mon, perchè non posti qui la tua foto en traveste?

 

questa com prende tutto troppo sul serio e mi sa che quella foto è proprio

quello che ci vuole per alleggerire l'atmosfera

Ma non è vero che qui si prende tutto troppo sul serio, o non qui soltanto, diciamo: vedessi da Monazzo stesso che putiferio orchestrato da Signore nei miei riguardi, tanto che ho chiesto proprio a loro cosa io possa fare per porre rimedio (quando una ha ragione ha ragione, a parte tutto).

Non si prende, dicevo, tutto troppo sul serio, ma nemmeno si può sostenere che scherzosità e goliardia sia dare della troia a qualcuna, non trovi, o Cla?

Il quartetto che si è formato a sostegno di non so quale causa, non fa altro che avvalorare ciò che si legge, un automatismo di difesa rispetto a quello che non si comprende, non si riesce a decodificare. La predominante maschile tende a sedimentare, una volta di più, un predominio culturale che poggia, in questo caso, su colonne di sabbia.

Le signore che si accodano non capiscono la svalorizzazione intrinseca del femminile, inteso come complesso di qualità, al quale, invece, dovrebbero conformarsi. Qui siamo di fronte alla legge dell'occhio per occhio, dente per dente. Oggi a me, domani a te.

Tali generi di offese non si dovrebbero accettare per il fatto che non solo noi parliamo una lingua, ma che contemporaneamente siamo parlati da questa e dai pregiudizi inscritti in lei.

Si parla attraverso etichette linguistiche, questo lo so da sempre, e la lingua costituisce i binari su cui viaggia il nostro pensiero, funziona come deposito collettivo di valori, di giudizi su ciò che è buono e cattivo, giusto e ingiusto, lecito e illecito, idee e comportamenti sui quali ci formiamo. E concludo, come vi siete formati male.

 

Mon è un signore, sempre detto io!

 

 

No, o Cla, non ho capito quale foto: capirai, ce ne sono talmente tante in giro...

 

O Merenduzzle, in effetti qui la questione s'è complicata in quanto, giorni, fa, io ho scritto a una Signora che, difendendo certe tesi a mio avviso indifendibili, ella aveva fatto 'una figura da peracottara'. Mi vien da pensare che in Sicilia questa sia un'offesa mortale in quanto il ribattere alle mie (legittime) proteste contro l'epiteto che ti affibbiava quel mezzo uomo (dico 'mezzo uomo' perché quando esaurisce gli argomenti si trincera dietro 'io faccio come mi pare', e questo è un comportamento da merdosi, secondo me), questo ribattere, dicevo, porta sull'altro piatto questo mio 'peracottara', che a quanto mi pare di comprendere da qualche parte vale un 'troia'. A questa Signora se n'è affiancata un'altra in veste di... bo', lo sa lei.

Per questo epiteto, evidentemente ritenuto assai offensivo, ho già porto (sincere) scuse, che verranno accolte oppure no (al momento mi pare di no), ma il mio dovere l'ho fatto. Del resto, se occorre una certa umiltà per scusarsi, a volte ne occorre anche per accettare le scuse, e non tutti ne sono provvisti.

Anche allo stesso mezzo ometto cosa sarebbe costato dire 'Merendina, ho esagerato? Sei una stronza maledetta, sei una merdaccia, ma ho usato un termine improprio e me ne scuso'? Troppo, perché così facendo avrebbe smesso i panni del pagliaccio che indossa da una dozzina d'anni, e probabilmente, a suo parere, gli sarebbe costato in prestigio di fronte al suo pubblico... Tu capisci, no?

 

Ah, ma è alla Miti che ti rivolgevi?

Comunque, l'Omo che fa come je pare è iscritto anche qui - se vuole le può postare quando vuole trullallà.