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General: Che stranezza
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Io credo che certe cose succedano solo in Italia.
Sono mesi che sui giornali non si fa altro che dare notizie di suicidi: suicidi di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, suicidi di imprenditori strozzati dalle banche e sull'orlo dei fallimento, suicidi di poveri cristi messi in croce da Equitalia.
Avere dei debiti per molti è ancora una vergogna insostenibile... o forse il pensiero di perdere tutto ciò che possiedi - o soltanto la certezza di un brutale ridimensionamento del tenore di vita - fanno sì che proseguire il cammino in questa valle di lacrime diventi intollerabile.
Ma non è questo il punto. Il punto è che avere dei debiti non è un reato, non si va in galera per debiti... Mentre invece il furto, la concussione, la corruzione sono dei reati... per i quali, se si è condannati, si va in galera.
Ora ditemi voi se avete notizia di un qualche politicante ladro e corrotto, accusato o condannato, che si sia tolto la vita. Io ricordo che si tolsero la vita venti anni fa, ai tempi di Tangentopoli, alcuni (pochi) esponenti di secondo piano della DC e del PSI. Oggigiorno gente come Lusi o Belsito, che hanno fatto sparire milioni di euro, non pensano neanche lontanamente al suicidio... è più facile che si impicchi l'artigiano che ha ricevuto una cartella da 40.000 euro da Equitalia...
Non vi pare una stranezza? |
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"meglio un brutto processo che un bel funerale"
lo dicono i mafiosi, ma vale anche per i politici
mia madre diceva che dalla politica si esce solo con i piedi
in avanti, cioè da morti
in effetti di brutti processi ce ne sono stati tanti, ma di funerali
pochissimi, il record della longevità lo hanno ptoprio i politici
Gardini e Caliari si sono suicidati, per loro il brutto processo
significava la morte civile, la stessa cosa accade al piccolo
imprenditore che ha affrontato il rischio d'impresa mettendo il
senso della sua vita nella lotta per realizzare i suoi obiettivi
il fallimento è per lui la morte civile che lo fa smettere di esistere
come persona
è l'incubo delle sue notti peggiori, contro il quale si batte ogni giorno,
la cartella da 40 mila euro decreta la resa all'incubo, e lui fa ciò che a
quel punto gli appare come l'unica possibilità di scelta che gli rimane
si uccide per non sopravvivere a sè stesso
non è così per il politico, potrebbe essere così per il rivoluzionario o
anche per il dittatore, ma il politico è l'ingranaggio di un sistema, la
responsbilità non è mai interamente sua, e un processo può essere
solo un incidente di percorso, che si chiuda con una condanna è poco
probabile, proprio perchè l'ingranaggio è funzionale al sistema
ma anche se la condanna arriva il politico non esce dal sistema, al massimo
perde visibilità, ma rimane funzionale al sistema
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Una spiegazione simile a quella della Cla me la dava tempo fa Livio, un ragazzo vabbe' quarantenne, ma pur sempre un ragazzone, al di sopra di ogni sospetto in quanto figlio dell'operosa Franciacorta; è simpaticissimo ma con lui ho un problema: come si mette a parlare quel suo dialetto parabergamasco, con tutte quelle 'acca' aspirate, mi viene una voglia irrefrenabile di ridere. Ma è bravo, grande lavoratore, e non è nemmeno un cretino.
Anch'io obiettavo che suicidarsi dovrebbe essere l'ultima cosa, lascia che si suicidino quelli di Equitalia, i tuoi creditori, insomma qualcun altro; ma lui mi rispose che di fronte a una vita finita, come anche di fronte al fatto di ritrovarsi una casa svuotata dei mobili, via la Porsche, senza più magari i domestici cui eri abituato ad impartire disposizioni, e presto magari anche fuori dalla casa stessa, sentendoti un fallito proprio al cospetto di ciò cui avevi dedicato una vita, cioè la tua impresa, non rimangono alternative.
Messa così non fa una piega, anche se sale spontanea un'obiezione: o figlio di Padania, pur comprendendo che la tua terra non lascia grandi spazi all'inventiva e all'arte ma ti apre bensì, fin da piccolo, la strada al duro lavoro, al rischio d'impresa e via dicendo, senza starsi a porre grandi problemi esistenziali ma tirando la carretta la domenica e a Natale...
...che cazzo hai campato a ffa'? | |
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De: Ramarra |
Enviado: 08/07/2012 13:39 |
I politici che delinquono a grandi livelli lo fanno perchè si trovano in posizioni importanti, grazie agli amici, e quando vengono scoperti cadono in disgrazia per l'opinione pubblica ma continuano ad appartenere al loro sistema che non li abbandona, un pò come accade nella camorra e nelle altre associazioni criminali. L'associazione non abbandona i suoi "figli" perchè perderebbe la loro fedeltà, i suoi "figli" non la tradiscono perchè sanno che è lei a garantire, per loro e/o le loro famiglie un'esistenza possibile. Non vengono a mancare risorse economiche e relazioni personali.
Il cittadino onesto appartiene "solo" alla sua famiglia ed ai suoi amici, "purtroppo" non è qualcosa da salvare per principio, e della sua sorte non importa a nessuno a parte familiari e amici, che non sono gli stessi per tutti, possono anche mancare, possono essere elementi negativi. Perdere mezzi di sopravvivenza può portare alla disperazione. Se oltre a quelli si perde un pò se stessi, perchè se ne va ciò che si è costruito in anni e anni di duro lavoro... ci scappa che uno non accetti di sopravvivere.
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tu cerchi la lite, e io non ci sto
ho parlato di morte civile, perchè un imprenditore fallito perde
ogni diritto
e meno male che qualche progresso nel secolo XX c'è stato !!
inoltre il suo fallimento provoca conseguenze immediate (senza
mediazione) sulle persone che hanno lavorato per lui
è una responsabilità che si è assunto personalmente, e che aggiunge
gravità a una situazione già grave, fino a renderla insopportabile
il politico non ha una responsabilità diretta sulla vita delle persone
che gli hanno dato il voto
non le conosce, non ha rapporti con loro, non ha firmato contratti
con ciascuno di loro
l'imprenditore edile che si è visto rifiutare il credito dalle banche deve
affrontare i muratori e dirgli che non ha i soldi per pagare il lavoro che
hanno fatto
tra l'altro i casi di suicidio di imprenditori si verificano tutti in ambienti
sociali piuttosto ristretti, dove i rapporti personali sono sinergici
un conto è la Fiat che chiude una fabbrica, altro è il piccolo imprenditore
di un paese di provincia che deve affrontare i suoi compaesani, il cugino
della amica della moglie, lo zio dell'amico del figlio, il parroco che gli ha
raccomandato l'extracomunitario, insomma è a tutto il paese che il suo
fallimento provoca danni
certo, se è cinico ...
ma se è cinico si prepara una via di fuga prima di dichiarare fallimento
se è cinico non ha messo in piedi la ditta con un obiettivo di interesse
comune, e se ne frega delle responsabilità che gliene derivano
in questo è identico al politico cinico
e se la cava esattamente come se la cava il politico
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Ma chi è che cerca la lite? |
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Il quotidiano più palloso d'Italia è il Sole XXIV Ore, ma ho preso l'abitudine di comprarlo la domenica perchè la domenica - appunto - ha un inserto culturale di primissimo ordine, tanto di cappello e perfino viva la Confindustria che se ne sobbarca le spese!
Oggi c'era un trafiletto di mons.Gianfranco Ravasi contenente una citazione che mi ha molto colpito. Trascrivo:
La stanza di rabbì Hofez Chaim aveva solo un tavolo e una panca. "Dove sono i tuoi mobili?" gli domandò un visitatore. "E i tuoi dove sono?" replico il rabbì. "Ma io sono solo di passaggio" obiettò il visitatore. "Anch'io" concluse il maestro.
Ecco, non sarà che ci si impicca per un rovescio economico perchè non ci si rende ormai più conto che, con "la roba" o senza "la roba" (nel senso della novella del Verga) siamo comunque solo di passaggio? |
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Callisto Tanzi, che ha combinato sconquassi credo superiori anche a quelli di Gardini, non solo al momento del crac di Parmalat non si è tirato un colpo alla tempia ma - quando lo hanno condannato in via definitva a 10 anni di galera - si è dichiarato "stupito" per la severità della sentenza.
Un disastro umano prima che imprenditoriale! |
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De: Ramarra |
Enviado: 08/07/2012 21:50 |
Tanzi non è un piccolo imprenditore, non può essere l'esempio degli imprenditori che appartengono alla categorie di cui dice Claretta nel suo post che condivido pienamente. |
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