Temo che vadano phatti dei distinguo, o Bepy, e questo niente apphatto per appoggiare in qualche maniera quella multinazionale con sede in Roma tra Borgo e via delle Fornaci.
Il tentativo di celare i misfatti è normale, è prassi, diciamocelo: viene fatto dappertutto e a tutti i livelli. I parlamentari non tengono a far sapere quanti di loro pippano e quanti di loro hanno tendenze gay, se in un ospedale c'è un chirurgo che s'ubriaca dalla mattina alla sera non è che venga convocata una conferenza stampa per diffondere la notizia, se un dirigente di banca ruba lo invitano cortesemente a presentare le dimissioni, idem per un poliziotto o un carabiniere sorpresi a combinarne qualcuna.
Tu dirai: ma cosa mi paragoni aziende commerciali o forze dell'ordine con un Ente dispensatore di vita eterna, e di conseguenza di morale e di etica? Avresti anche ragione, ma tant'è: fra ccani nun ze mòzzicheno.
E comunque il fatto che abbiano cercato sempre di coprire non significa che abbiano appoggiato o incoraggiato questa perversa prassi, fin qui credo si possa essere d'accordo: non mi risulta che inculare i ragazzini sia una norma contenuta nel diritto canonico.
Sul discorso gay le cose sono assai più semplici di come si voglia farle apparire: siccome per la chiesa il sesso è finalizzato alla riproduzione l'omosessualità è automaticamente fuori gioco. Aggiungo che per fortuna non siamo più ai tempi del potere temporale di questi buontemp(oral)oni, indi per cui un gay non rischia le severissime pene che gli venivano comminate un tempo: insomma, facciamo come ci pare alla salute di tutto il clero, preti gay compresi.
Ma dico e ripeto che il tentativo di celare le malefatte dei ministri del clero non c'entra un'emerita sega con la condanna dell'omosessualità: il paragone a mio avviso è soltanto strumentale, tanto per gettare benzina sul fuoco, tanto per lanciare e far lanciare le solite trite e ritrite invettive. Sono due questioni diverse, totalmente avulse l'una dall'altra (o vogliamo, tirando il discorso al limite, a livello subliminale accostare gay a pedofilo, implicitamente accettare questo tipo di accostamento, visto che da più parti e ogni santo giorno giunge questa binomia?)
Dove le nozze gay infliggano ferite alla giustizia e alla pace, ecco, questo invece Ratzy ce lo dovrebbe spiegare meglio, ma forse lo ha fatto, non ho indagato. Non mi risulta infatti che questo tipo di unioni sia un'arma di distruzione di massa.
In conclusione, non abbandoniamoci ai soliti slogan massimalisti, omnicomprensivi, populisti e dal facile effetto: un conto è condannare l'omosessualità per i motivi, anzi per il motivo, anzidetto; un conto è essere consci della presenza di malfattori all'interno del clero e cercare: 1. di nasconderli; 2. una volta scoppiato il bubbone, di giustificarli, di cercare di insabbiare e via dicendo. Simili comportamenti non faranno che nuocere all'immagine della chiesa, non so se questi Rockefeller in tonaca se ne rendono conto, e comunque sono affari loro e di chi va loro appresso in maniera totalmente acritica; la dottrina della chiesa, d'altro canto, è e rimane dottrina della chiesa, un po' come la storia del celibato per preti e suore, e anche questi sono affari loro e di chi va loro dietro: nessuno oggi obbliga nessuno a prendere i voti, no?