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General: Spazio Verde
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Reply  Message 1 of 699 on the subject 
From: botia  (Original message) Sent: 01/11/2010 06:31


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Reply  Message 340 of 699 on the subject 
From: skikko Sent: 27/09/2011 13:49
escludere un partito xenofobo dal parlamento dovrebbe essere il primo obiettivo di qualsiasi democrazia ke volesse dimostrare un briciolo di rispetto per se stessa

Reply  Message 341 of 699 on the subject 
From: botia Sent: 27/09/2011 15:36
và cacate

Reply  Message 342 of 699 on the subject 
From: botia Sent: 28/09/2011 04:31
 

IL SINDACO ARANCIONE PAGA IL SOSTEGNO ELETTORALE

Rom e musulmani prima dei milanesi

Una grande moschea come scritto nel programma o tanti piccoli luoghi di culto sparsi per la città come hanno chiesto le comunità islamiche ricevute dalla vicesindaco col velo, Maria Grazia Guida? La Giunta Pisapia per non sbagliare sceglie entrambe le opzioni. «Nel mio programma elettorale c'era un centro multiculturale e una grande moschea, entrambi pensati in vista di Expo, perchè trovo assurdo con l'arrivo previsto a Milano di tantissimi musulmani non poter indicare loro un luogo di culto». Pisapia coglie la ghiotta occasione dell'Esposizione Universale per rilanciare l’idea di grande moschea bocciata dalle stesse associazioni islamiche“milanesi” ricevute dall’amministrazione a Palazzo Marino. I fedeli maomettani hanno da tempo dichiarato i loro desiderata: numerosi luoghi di culto sparsi per il territorio. Così, per non ricevere le proteste dei musulmani in salsa meneghina, il sindaco rilancia allungando la mano agli islamici che lo hanno sostenuto in campagna elettorale: «Dal percorso di dialogo iniziato con le tante comunità è emerso un bisogno differente, di avere tanti luoghi dove pregare, che oggi ci sono ma irregolari - ha poi precisato -, è dovere di chi governa una città democratica innanzitutto rendere regolare ciò che irregolare ed è ciò che cercheremo di fare». Il riferimento va verso la realtà abusiva di viale Jenner che, secondo il sindaco “è un esempio molto negativo, non per colpa di chi là prega ma per colpa di chi li ha messi in quelle condizioni”. «Che nei sogni di Pisapia ci siano una enorme, dodici, quindici o cento piccole moschee, noi comunque chiederemo ai cittadini milanesi che cosa ne pensano della realizzazione di luoghi di culto» spiega il capogruppo leghista Matteo Salvini che aggiunge: «L'idea di legalizzare luoghi abusivi, condonando anni di occupazioni non può che vederci contrari ma, tra moschee e centri sociali, questa pare la linea che la Giunta intende seguire per sistemare chi 'ha sostenuta in campagna elettorale alla faccia dei milanesi che invece rispettano le regole». Salvini quindi annuncia:«Noi non siamo pregiudi zialmente contro. Pisapia aveva un programma elettorale con cui ha vinto le elezioni e su quel programma c’era scritto nero su bianco che si sarebbe realizzato un grande centro islamico. Ora attendiamo l’esito del dialogo in corso tra Giunta e associazioni islamiche per capire quante e dove saranno le ipotesi di moschee pronti a promuovere referendum di zona e comunale per vedere se i milanesi approvano le scelte della maggioranza di centrosinistra», spiega l’esponente leghista che aggiunge: «Spero che Pisapia, che sta facendo del dialogo con rom e musulmani una priorità, non sia preoccupato di sentire una volta tanto anche che cosa ne pensano i milanesi del futuro della loro città».


Reply  Message 343 of 699 on the subject 
From: botia Sent: 29/09/2011 03:12
Mafiosi al Nord, con il soggiorno obbligato il Veneto ha già pagato
 
''La notizia che Salvuccio, terzo figlio dell' ex numero uno di Cosa Nostra, Toto' Riina, intende stabilirsi in Veneto, precisamente a Padova, sta mettendo in apprensione tutti noi padovani, tutti noi veneti. Noi siamo memori di tutti i mafiosi che abbiamo ricevuto in passato con il tanto triste provvedimento del soggiorno obbligato: quei mafiosi che hanno poi fatto scuola ai nostri criminali come Felice Maniero''. Lo ha dichiarato, in aula al Senato, Luciano Cagnin, senatore padovano della Lega Nord il quale ricorda come Salvuccio Riina ''non si è mai pentito né tanto meno ha mai rinnegato le sue origini, la sua attività mafiosa all'interno dell'organizzazione del padre, incontrastato numero uno''. Il suo passato, ha ricordato il senatore della Lega Nord ''aleggia pesante attorno a lui, e pensiamo che Padova non possa essere, per le sue dimensioni, le sue caratteristiche e i suoi problemi, il posto giusto per l'inserimento nella società del signor Riina''. Dopo aver fatto appello al ministro Nitto Palma per un intervento presso gli uffici competenti della magistratura, Cagnin ha ricordato come i senatori della Lega Nord, in aula e sul territorio ''sono sempre stati impegnati in prima linea nella lotta contro la mafia e i malfattori. Se Riina arriverà, ci saremo anche noi, con le nostre fiaccolate, a difendere il nostro territorio, il nostro Paese, la nostra gente, come già accaduto in passato, perché noi con la mafia non abbiamo mai avuto a che fare e abbiamo già dato troppo. Riina e la mafia in genere non fanno parte della nostra cultura''. ''Confidiamo - ha concluso Cagnin - in un intervento del ministro Nitto Palma volto a convincere il signor Riina che da noi non si può stare e a non attuare il suo intento''.

Reply  Message 344 of 699 on the subject 
From: skikko Sent: 29/09/2011 23:06
Dopo Romano, la base leghista esplode: “Le monetine sono pronte anche per voi”
“La famosa base ha detto basta. Non ci rappresentate più, e prima o poi dovrete scendere dal cadreghino e girare per le città. Le monetine sono pronte anche per voi”. Sono durissimi i commenti dei leghisti all’indomani del voto contro la mozione per sfiduciare Saverio Romano, il ministro dell’Agricoltura accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Che ieri la Lega ha deciso di salvare, dimenticando la sua base e il cappio che sventolava in aula nel 1993. E insieme agli elettori è insorto anche il sindaco leghista di Macherio, Giancarlo Porta che ha fatto coming out contro il partito in una lettera pubblicata oggi sul Corriere della Sera.

“Ho anch’io i miei sospetti sui mille interessi della Lega – scrive – ma ormai la tenaglia probabilmente ricattatrice del premier ci sta portando alla deriva, sia come Italia che come Lega”. E sentire traditi gli “ideali di onestà, rettitudine e coerenza di idee” provoca un sentimento di “tristezza che sconfina in grande delusione”.

I dissensi dalla base elettorale sono emersi con forza dalle scorse amministrative milanesi dove, in seguito agli insulti indirizzati alla coalizione di governo e al premier, è stata decisa anche la chiusura del forum di Radio Padania. Poi sono arrivati il salvagente per Marco Milanese e ieri per Saverio Romano, considerati dal sindaco “bocconi amari” difficili da mandar giù. Nella lettera poi denuncia un partito dove “troppi ‘furbi’ si azzuffano per le poltrone, ovviamente imbottite di stipendi, magari due, magari tre, e così via”. E il divario tra amministratori locali e dirigenza risulta insanabile al punto che Calderoli dal palco di Venezia, ha “detto ai sindaci che ‘senza la Lega non siete niente e ritornerete polvere’”.

Gli stessi umori che trapelano anche sul web. Su Padania.org prevale l’indignazione per “avere salvato il Romano”. “Dopo il grande camorrista e quello della P4 ora abbiamo salvato anche lui. Con buona pace di Maroni, ora ce lo rinfaccerano a vita”, scrive Fausto Padano. E Maria Sandra aggiunge: “Vergogna a tutti leghisti che hanno permesso alle camere di diventare rifugio per i delinquenti (basta anche il sospetto)”. Raffica di commenti al vetriolo anche contro Berlusconi (“Se si comportasse da persona corretta i magistrati non lo cercherebbero. Anche Totò Riina allora si dovrebbe lamentare dei magistrati che lo perseguitano”, aggiunge Marcodei) intervallati da altri utenti che copiano e incollano la lettera di Giancarlo Porta al Corriere.

Ma oltre alla delusione emerge la consapevolezza del disinteresse dei papaveri: “Credo sia inutile chiedere agli elettori del Cavalier Patonza cosa fare e cosa ne pensano del loro partito e del loro leader – nota Caio49-. Come sta facendo la Lega che nonostante i consigli, le proteste, le prese di posizione, continua imperterrita a fare ciò che vuole. L’importante e salvarsi il c.. tra di loro, tutto il resto non conta”. Sul Forum dei giovani padani invece, in tanti si chiedono quali siano le ragioni profonde che hanno indotto il Carroccio ad abdicare alla legalità. La risposta per alcuni sta nelle quote latte. Anche se Fireflash ammette: “In più di un decennio di militanza, ancora devo capire perché Bossi si ostina a difendere alcune centinaia di allevatori che han fatto i furbi con le quote latte”.

La disillusione di oggi, però, affonda le radici nel passato, quando al posto del federalismo Umberto Bossi incitava ancora alla secessione. “Concordo parola per parola con la lettera di Giancarlo Porta e con le critiche degli elettori – osserva Corinto Marchini, ex senatore già a capo delle Camicie Verdi, il corpo paramilitare nato per la difesa del Senatùr – lo avevo già detto nel 1996: il vertice della Lega allora come oggi cercava di nascondere le contraddizioni fra partito di lotta e di governo, come facevano i comunisti”.

Marchini parla di una dirigenza offuscata, lontana dagli elettori e “talebana”. E il nodo centrale rimane l’alleanza col Cavaliere. “Se avesse raccolto più consensi alle regionali – conclude Marchini – forse si sarebbe riuscita a smarcare da Berlusconi. Ma a Milano ha perso e il giocattolo si è rotto. Gli amministratori e gli elettori vivono la realtà. Da cui ormai i vertici a Roma si sono distaccati”.

Reply  Message 345 of 699 on the subject 
From: botia Sent: 30/09/2011 06:17
RENZI CONTRO IL PD – Non basta Berlusconi che, tenacemente attaccato al potere, resiste a tutti gli scandali. Non bastano i contrasti con l’Idv sulle comunali a Napoli. Non basta la debolezza interna che il partito palesa da tempo. Ora ci si mette anche Matteo Renzi a sparare a zero sul Pd. Certo, non è la prima volta. Ma in questa occasione il sindaco di Firenze si spinge un po’ più in là, forse troppo rispetto a quanto possa essere concesso in un momento in cui la sinistra dovrebbe restare compatta. E invece ecco le solite divisioni. Sul palco del Teatro de’ Servi a Roma si sono trovati l’ex leader Walter Veltroni, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e lo stesso Renzi. Nessuno nomina Bersani ma l’immagine del segretario non esce troppo bene. Anzi. ”Se Berlusconi ha ancora consenso – dice Veltroni – se resta in sella dopo tutto quello che è accaduto una ragione c’è: non c’è ancora in campo un’alternativa credibile”. Innegabilmente vero. Ma è altrettanto ovvio che è difficile riuscire a costruire un’alternativa credibile creando frammentazioni all’interno del principale partito di opposizione.
La vera prima donna, comunque, è il sindaco di Firenze, che bombarda il Pd con una raffica di critiche. “La raccolta delle firme non serve a nulla – dichiara – basta con questa ossessione dell’antiberlusconismo”. E ancora: “La santa alleanza è una sciocchezza”. E poi una frase che avrà certamente fatto rabbrividire i vertici del centrosinistra: “Mi auguro che Berlusconi possa dimostrare la sua innocenza al processo, perché in un paese civile una condanna non si augura a nessuno”. C’è di che restare perplessi. Passi il rispetto per l’avversario, anche se si tratta di un rispetto unilaterale, poiché il premier accusa insistentemente i politici di sinistra di essere comunisti che mangiano i bambini. Passino la correttezza e la pacatezza tanto care a Veltroni, che comunque non hanno funzionato alle politiche del 2008. Ma forse un po’ di sano cinismo politico non farebbe male a questo partito.

 
Secondo D’Alema Renzi, che è molto giovane, "dovrebbe rivolgere qualche parola di gratitudine al partito" che gli ha consentito di diventare sindaco, "prima di criticare".
"Non ho bisogno di essere grato a nessuno - ha replicato il sindaco - il Pd è il primo partito in assoluto a Firenze perchè ha avuto i voti delle liste civiche con il mio nome. Se fosse stato per D'Alema, ora a fare il sindaco di Firenze ci sarebbe un altro. Il problema è che forse troppe volte D'Alema pensa di essere lui stesso il partito.

Reply  Message 346 of 699 on the subject 
From: botia Sent: 30/09/2011 06:47
Immigrati, chi non si integra deve tornare al suo Paese
“Gli atti vandalici e le rivolte dei migranti nel Centro di Lampedusa sono degli atti ingiustificabili e riprovevoli che ancora una volta ci mostrano una realtà della quale parliamo da anni: tra gli immigrati che giungono nel nostro paese, troppo spesso, molti non vogliono integrarsi e creano disordini”. A dichiararlo è il deputato leghista Gianluca Buonanno intervenendo in Aula alla Camera sulle dichiarazioni del sottosegretario all'Interno, Sonia Viale, in merito ai recenti disordini verificatisi nell'isola di Lampedusa. “Noi non accettiamo - sottolinea Buonanno - alcun tipo di lezione dalla sinistra su come accogliere gli immigrati e ringraziando le forze dell’ordine e i vigili del fuoco, ribadiamo con forza che chi viene nel nostro paese e si macchia di reati come quello di incendio, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale deve essere immediatamente rimpatriato. Chi si comporta bene - conclude il deputato leghista - può avere un futuro nel nostro Paese mentre chi invece pensa di poter comandare a casa nostra deve tornare nel suo Paese di origine”.

Reply  Message 347 of 699 on the subject 
From: Ketty Frega? Sent: 30/09/2011 12:32
 ”Se Berlusconi ha ancora consenso – dice Veltroni – se resta in sella dopo tutto quello che è accaduto una ragione c’è: non c’è ancora in campo un’alternativa credibile”.
Feltroni, Feltroni, ma quand'è che te lo vai a pigliare inderculo in Africa??? Ehhhhh???
Azzz, ci fosse un Guinness per le facce come il culo tu saresti campione chissà per quanto.

Reply  Message 348 of 699 on the subject 
From: botia Sent: 01/10/2011 03:54
Ce ne andremo tutti, prima o poi, lottare non serve più
Da "La Stampa". Settembre 2011, Torino Via Chivasso, civico 10, ore 21,15. Può capitare, qui a Borgo Aurora, di affacciarsi dalla finestra o dal balcone e di assistere in diretta a un delitto in stile Pulp Fiction. Ci sono due uomini che si picchiano, lato via Aosta, e poi si rincorrono nella strada stretta, ingombra di auto. Poi uno estrae una lama da 30 centimetri, un coltello da macellaio, e inizia a colpire...

l’altro è già a terra, urla come una belva ferita… Il macellaio non si ferma. Amputa una mano alla vittima. Recide nervi e tendini, seziona le ossa, con una serie di colpi assestati - dicono i testimoni inorriditi - con una certa calma, una certa precisione. La vittima si contorce sul marciapiede, tenta di sottrarsi al massacro. C’è un uomo che prova a bloccare l’assassino; ma l’assassino, senza una parola, con i vestiti pieni di sangue, gli punta la lama contro. L’uomo fugge in un portone. La lunga lama trafigge il volto, poi il macellaio la impugna saldamente, un attimo di pausa, sotto gli occhi di decine di persone, quindi con violenza colpisce in mezzo al cranio. è il colpo mortale….
…. La vittima è stata identificata soltanto in mattinata. Si tratta di Georghe Daniel Cimpoesu, 22 enne di origine romena, già noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti penali. Il giovane viveva a Torino senza fissa dimora. Si ipotizza che l'omicida sia un connazionale
Patrizia Alessi, consigliere della Circoscrizione, è tra i testimoni dell'efferato omicidio: «Uno spettacolo atroce, sotto gli occhi dei bambini. No, non si può più vivere in un quartiere così. Ce ne andremo tutti, prima o poi, lottare non serve più».
Viva l’Unione Europea, viva l’immigrazione!!! Usque tandem…… abutere patientia nostra?


Reply  Message 349 of 699 on the subject 
From: botia Sent: 02/10/2011 06:24

Più grande di Belgio, Irlanda, Portogallo....

IGOR IEZZI

«Uno stato lombardo-veneto» sarebbe secondo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «una cosa fuori dal mondo d'oggi». Non solo. Secondo il Capo dello Stato «appare grottesco creare uno stato lombardo-veneto che calchi le scene mondiali competendo con India, Brasile, Cina o Russia». Ma sarà davvero così? Ovviamente no. Innanzitutto perchè la Padania (l’oggetto dei suoi strali) non è solo la Lombardia e il Veneto. E il Piemonte? E tutte le altre Regioni? L’inquilino del Colle parlava da Napoli dove evidentemente la sua attenzione è stata distratta dai cumuli di immondizia che ci porteranno in regalo una bella multa. Ma se vogliamo seguire il suo ragionamento avrebbe davvero ragione nel descrivere le difficoltà della Padania (che considereremo per semplicità composta dalle tre principali Regioni) nel calcare la scena mondiale? I numeri smentiscono Napolitano e tutti quelli che pensano che la Padania sarebbe un nano in mezzo ai giganti. Due conti: il Veneto ha quasi 5 milioni di abitanti, il Piemonte 4,5 e la Lombardia 10. Tutte insieme fanno venti. Ma cosa volete che combini uno Stato con venti milioni di abitanti? Come potrebbe trattare con Bruxelles, con i vertici europei, con i paesi che la fanno da protagonisti nel mondo? Come fanno altre decine di Stati importanti. Rimanendo in Europa, il Belgio ha 10,7 milioni di abitanti, il Portogallo 10,6, l’Irlanda 4,5 e l’Austria 8,3. Loro non sono in Europa, non trattano, come un qualsiasi altro Stato, con la Cina, il Brasile, gli Usa, l’India, la Russia e chiunque altro sia nella testa di Napolitano? Certo, tra Stati come il Belgio, il Portogallo, l’Austria e la Padania una differenza enorme c’è. Che questi sono più o meno in crisi. La Padania sarebbe un gigante economico, il suo Pil, oggi sperperato dalla sprecopoli meridionale, è maggiore di tanti Paesi che siedono bellamente nei tavoli decisionali di Bruxelles. Anche qui i numeri parlano chiaro. Il Pil del Belgio è di circa 470 miliardi di dollari, l’Austria di 380, il Portogallo di 233. L’Italia ha un Pil pari a 2118 miliardi. Più della metà è padano. La Padania avrebbe un Pil di circa 1,1 miliardi di dollari, che la porterebbe ad essere la tredicesima potenza del mondo. Subito dopo la Russia. Questo Napolitano evidentemente lo sa, ma preferisce tacerlo


Reply  Message 350 of 699 on the subject 
From: Peterpan® Sent: 02/10/2011 07:05
I richiami all'unità d'Italia in effetti fanno un po' sorridere, dato il vizio d'origine che ha lo stato italiano: quello di non esistere e di non essere mai esistito.
Nelle ricorrenze e quando la Nazionale porta a casa un buon risultato siamo tutti italiani, ma pare che ciò non basti e che comunque duri una notte.
I dati riportati da Iezzi immagino siano verosimili.
Contro un'eventuale secessione e in genere contro anche un'idea di federalismo sono in genere le regioni che avrebbero da rimetterci, ho idea. Mentre a favore è chi avrebbe da guadagnarne (che scoperta, eh?). Sembra infatti che i 'Padanisti' guardino più all'aspetto economico che patriottico della cosa: insomma, neanche questo eventuale nascente stato padano deriverebbe da unità di lingua, cultura eccetera ma bensì dal dio denaro. D'altra parte i Meridionali a volte rispondono loro stessi sì al secessionismo, ma per livore contro il Nord e non per altro, mi è dato supporre: quali altri elementi hanno in mano?

Reply  Message 351 of 699 on the subject 
From: botia Sent: 02/10/2011 07:26

A che cosa serve minacciare galera e confino?

ROBERTO SCHENA

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è scatenato contro il diritto dei popoli a scegliersi l’indipendenza, il loro diritto a non mettersi una corda al collo con la classica grossa pietra legata all’altro polo. Invece di invitare a meditare, minaccia. E indirettamente cita la galera, il confino a Ponza, dove pochi mesi prima c’erano gli antifascisti condannati dal regime, riservati a chi voleva l’indipendenza della Sicilia: «Nel 1943, di fronte a un tentativo di organizzazione, magari armata, di un movimento separatista», dice Napolitano, «quell'accenno di Stato italiano appena nato non esitò a intervenire, e si arrivò alla detenzione di un capo importante di quel movimento». Il riferimento è alla detenzione di Andrea Finocchiaro Aprile, esponente dell’indipendentismo siciliano. Dunque, se ci riuscì “quell’accenno di Stato”, uno Stato debole, debilitato dalla guerra mondiale, a maggior ragione «ho detto che invocare la secessione è fuori dalla realtà e dal mondo d’oggi». Prima obiezione: chi dice che lo Stato italiano sia oggi più “forte”, e non virtualmente dieci volte più debole di allora? Come mai i siciliani, come i sardi, i friulani, sono onorevolmente riconosciuti quali popoli e dotati di notevole autonomia? Se ciò è avvenuto è anche grazie al lavoro politico del tanto disprezzato Finocchiaro Aprile nel dopoguerra. Chi invece è unito dal bacino idrico del grande fiume, no, a priori non ha diritto a nulla. Ma anche al Nord ci sono “confini naturali”. Forse, in quanto a diritto dei popoli e delle genti, Napolitano dovrebbe esprimersi in maniera un po’ più prudente. Già in passato non si era espresso per il meglio, appoggiando, com’è noto, il brutale intervento sovietico in Ungheria. Finocchiaro Aprile fu arrestato nel 1944 per ordine del governo Parri, ma il suo Movimento Indipendentista Siciliano nello stesso anno arrivò a contare mezzo milione d'iscritti su una popolazione che non arrivava ai 4 milioni di abitanti: oltre il 10% dei siciliani, un record probabilmente assoluto. Nel 1946 divenne deputato all'Assemblea Costituente proprio nelle liste del Mis. E nel 1948 rifiuta perfino la carica di senatore di diritto. Le condizioni per giungere all’indipendenza dei popoli da allora a oggi sono molto cambiate. E se secessione deve essere, almeno si sorvegli che avvenga in modo pacifico, indolore.


Reply  Message 352 of 699 on the subject 
From: botia Sent: 03/10/2011 04:37
Lecco, il Partito di rifondazione comunista
e l'antitrotismo senza guardarsi in casa
 
Candidato 20enne alla Regione, con sorella segretaria
di Alessandra Consonni. Lecch - Noto che tra tutte le ridicole nefandezze attribuite alla cattiveria della Lega (ad esempio il ticket sanitario che invece fu invenzione della finanziaria 2007 col governo Prodi, quando neppure si parlava di crisi internazionale) negli interventi pubblici del rifondaiolo lecchese Alessandro Marcucci si "dimentica" di citare la candidatura del Trota alle scorse regionali, con suo padre segretario della Lega. Forse perchè alle scorse regionali il Marcucci, anch'esso ventenne e senza adeguata esperienza, venne pure lui candidato a una poltrona di consigliere regionale per Rifondazione, con sua sorella segretaria lecchese dello stesso partito?

ALTO INGEGNO POLITICO. Curioso antitrotismo, inteso come riprovazione verso il ragazzino candidato ad alto e lucroso incarico per il partito con padre segretario, e non verso il ragazzino candidato ad alto e lucroso incarico per il partito con sorella segretaria. Non mi stupisce che da siffatto alto ingegno politico giungano motivazioni talmente risibili al rifiuto dell'iniziativa in memoria di Arrigoni, intrapresa nel consiglio comunale di Ballabio dai consiglieri di una lista civica sostenuta dalla Lega. Ci vuole tutta per dire che concedere una via in ricordo del giovane lecchese morto in Palestina è un pretesto per sviare l'attenzione dai problemi del paese: immaginatevi, adesso, in quanti non pensino più all'aumento dell'Iva, peraltro sollecitato ed approvato dal presidente Napolitano.

ANTILEGHISMO TRINARICIUTO. La realtà è che, per antileghismo trinariciuto, i compagnetti di Rifondazione hanno contestato una richiesta che, se fossero coerenti, avrebbero dovuto avanzare loro per primi, ed hanno applaudito la giunta Pd di Ballabio che ha snobbato la memoria di Vittorio Arrigoni. Quanto a Marcucci, gli auguro maggior successo per la sua auspicabile ricandidatura alle prossime regionali e di potersi permettere, il giorno dopo l'elezione, un salto da Eddy Monetti, il sarto esclusivo di piazza San Babila. Cioè di emulare il primo atto compiuto dal suo idolo Pisapia all'indomani della conquista della poltrona milanese: l'acquisto di un paio di abiti (il meno caro costa 1.500 euro) e svariate camicie su misura (dai 500 euro in su). Con tanti saluti alle consuete chiacchiere rifondaiole su lavoratori malpagati, precari bastonati e terzo mondo che crepa di fame mentre da noi il consumismo impazza con l'odiosa gara ad accaparrarsi gli status symbol della ricchezza.

Reply  Message 353 of 699 on the subject 
From: Peterpan® Sent: 03/10/2011 11:08
O grande Botja, amico terùn, detto questo non hai detto un caz, scusa tanto. Pisapia faccia quello che gli pare, penso che anche dalle sue parti noteranno la differenza tra il dire e il fare, a meno che non siano talmente rincoglioniti da non vedere o talmente faziosi da non voler vedere. Io continuo a dire che per la Lega è stato un errore candidare quel monello stupido; si possono portare tutti gli argomenti che si vuole ma l'unico dato oggettivo è che anche la Lega, il partito che doveva finalmente ripulire la politica, s'è macchiata di nepotismo (anche d'altro, ma non è nel topic). Il resto sono chiacchiere.



Reply  Message 354 of 699 on the subject 
From: Claretta Sent: 03/10/2011 13:22
"questa candidatura non s'ha da fare!"
 
vabbè, Bossi padre avrebbe dovuto mettere il veto, perchè bisogna dare l'esempio
 
e sicuramente il Consiglio Federale non si sarebbe opposto al divieto
 
ma come avrebbero reagito i militanti leghisti e i simpatizzanti del bresciano,
territorio dove Renzo stava al loro fianco in tutte le battaglie, fin da quando
aveva 16 anni ?
 
ricordiamoci che in quel territorio c'è Ponte di Legno, dove la data del 15 Agosto
è quella del messaggio bossiano di apertura della nuova stagione politica, è quello
praticamente il territorio dove Umberto Bossi ha elaborato tutte le sue strategie, fin
molto prima che esistessero via Bellerio e il Consiglio Federale
 
quei leghisti lì come avrebbero reagito sentendosi dire che papà Umberto aveva
proibito di candidare il loro piccolo Bossi ?
 
l'idea era partita proprio da lì, dalla Valcamonica, era stata l'assessore regionale
al turismo Monica Ricci a lanciarla e a sostenerla testardamente, pretendendo
addirittura che Renzo fosse capolista al posto suo
 
e questo non sarebbe stato nemmeno necessario, visto che Renzo ha raccolto
più preferenze di tutti gli altri candidati, hanno scritto il suo nome 13000 elettori
di quel collegio bresciano
 
probabilmente Renzo Bossi si porterà dietro per tutta la vita il nomignolo affibbiatogli
dal pazdre, che tra l'altro non lo ha mai agevolato in niente, nè dentro al partito, nè
in tutto ciò che un qualsiasi padre si impegna a fare per i propri figli
 
come padre Umberto Bossi non è che sia proprio il massimo, ammettiamolo pure, ha
lasciato che fosse la madre ad occuparsi interamente di loro
 
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se una colpa ha Renzo è quella di non avere rifiutato la candidatura, ma chi conosce
Monica Ricci sa quanto sa essere persuasiva e convincente
 
del resto non era sola, i giovani padani volevano la candidatura di Renzo e non gli
avrebbero perdonato un rifiuto che per loro avrebbe rappresentato uno sgarbo fatto
a degli amici e compagni di vita e di lotta politica
 
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come madre non posso però che ritenere una sfortuna per Renzo questa prematura elezione


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