Il mese in cui finisce l'estate, e che ci inoltra verso l'autunno...
il mese della vendemmia..., dei funghi,
delle prime piogge e dei primi..."freschi"...
della riapertura delle scuole... etc...
ed anche, ahimé, il mese in cui è avvenuta
una tragedia che ha sconvolto tutta l'umanità.
Amo Settembre per i suoi colori davvero unici... soft e avvolgenti...
per la sua aria dolce e malinconica, ma anche tanto romantica...
Per questo suo indubbio fascino in onore di questo mese
sono state scritte tante poesie (e... tante belle canzoni).
Ma veniamo alle poesie prescelte...
(ho tralasciato quella di Hesse già pubblicatissima)
che spero vi piaceranno come piacciono a me...
e come al solito sarò felice di leggere
quelle che piacciono a voi...
LA PRIMA PIOGGIA
Marino Moretti
Scendono le gocce della prima pioggia che sui selciati ancor timida batte, mentre settembre lietamente sfoggia l’ardire delle sue bacche scarlatte. E’ dolce il chiacchierìo di tante foglie in capannelli sugli alberi spessi come quello che fan sopra le soglie le comari che parlan di interessi. E invece tante foglie chiacchierine parlano dell’autunno che ritorna e che, sotto la pioggia fin fine, di pampini e di bacche agile s’orna
VEDER CADERE LE FOGLIE N. Hikmet
Veder cadere le foglie mi lacera dentro soprattutto le foglie dei viali Soprattutto se sono ippocastani soprattutto se passano dei bimbi soprattutto se il cielo è sereno soprattutto se ho avuto,quel giorno, una buona notizia soprattutto se il cuore,quel giorno, non mi fa male soprattutto se credo,quel giorno, che quella che amo mi ami soprattutto se quel giorno mi sento d'accordo con gli uomini e con me stesso. Veder cadere le foglie mi lacera dentro soprattutto le foglie dei viali dei viali d'ippocastani.
ARIETTA SETTEMBRINA Alfonso Gatto
Ritornerà sul mare la dolcezza dei venti a schiuder le acque chiare nel verde delle correnti. Al porto sul veliero di carrube l' estate imbruna, resta nero il cane delle sassate. S' addorme la campagna di limoni e d' arena nel canto che si lagna monotono di pena. Cos? prossima al mondo dei gracili segni, tu riposi nel fondo della dolcezza che spegni.
I PASTORI D'ABRUZZO Gabriele D'Annunzio
Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti alpestri, che sapor d’acqua natía rimanga ne’ cuori esuli a conforto, che lungo illuda la lor sete in via. Rinnovato hanno verga d’avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano, quasi per un erbal fiume silente, su le vestigia degli antichi padri. O voce di colui che primamente conosce il tremolar della marina!
Ora lungh’esso il litoral cammina la greggia. Senza mutamento è l’aria. il sole imbionda sì la viva lana che quasi dalla sabbia non divaria. Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?
GRAPPA A SETTEMBRE
Cesare Pavese
I mattini trascorrono chiari e deserti
sulle rive del fiume, che all'alba s'annebbia
e incupisce il suo verde, in attesa del sole.
Il tabacco, che vendono nell'ultima casa
ancor umida, all'orlo dei prati, ha un colore
quasi nero e un sapore sugoso: vapora azzurrino.
Tengon anche la grappa, colore dell'acqua.
E’ venuto un momento che tutto si ferma
e matura. Le piante lontano stan chete:
sono fatte più scure. Nascondono frutti
che a una scossa cadrebbero. Le nuvole sparse
hanno polpe mature. Lontano, sui corsi,
ogni casa matura al tepore del cielo.
Non si vede a quest'ora che donne. Le donne non fumano
e non bevono, sanno soltanto fermarsi nel sole
e riceverlo tiepido addosso, come fossero frutta.
L'aria, cruda di nebbia, si beve a sorsate
come grappa, ogni cosa vi esala un sapore.
Anche l'acqua del fiume ha bevuto le rive
e le macera al fondo, nel cielo. Le strade
sono come le donne, maturano ferme.
A quest'ora ciascuno dovrebbe fermarsi
per la strada e guardare come tutto maturi.
C'è persino una brezza, che non smuove le nubi,
ma che basta a dirigere il fumo azzurrino
senza romperlo: è un nuovo sapore che passa.
E il tabacco va intinto di grappa. È cosí che le donne
La notte è fredda quel tanto che basta perché il trovarsi sotto il cielo stellato non avvenga per caso, ma piuttosto desiderato e voluto appagamento di quella necessità interiore per cui cerchiamo un libro, una poesia o questo brillare splendido delle stelle o la calma, serena luce della Luna.
L'aria è ora trasparente, come se nemmeno fosse li; solo un vento leggero passa e addensa, all'orizzonte grossi cumuli di soffici bianchissime nubi, che, un attimo dopo, disperde sfilacciandole in tenui fiocchi vaganti.
Settembre
Triste il giardino: fresca scende ai fiori la pioggia. Silenziosa trema l'estate, declinando alla sua fine. Gocciano foglie d'oro giù dalla grande acacia. Ride attonita e smorta l'estate dentro il suo morente sogno. S'attarda fra le rose, pensando alla sua pace; lentamente socchiude i grandi occhi pesanti di stanchezza.
Hermann Hesse
Ora che sale il giorno
Finita è la notte e la luna si scioglie lenta nel sereno, tramonta nei canali.
E’ così vivo settembre in questa terra di pianura, i prati sono verdi come nelle valli del sud a primavera. Ho lasciato i compagni, ho nascosto il cuore dentro le vecchie mura, per restare solo a ricordarti.
Come sei più lontana della luna, ora che sale il giorno e sulle pietre batte il piede dei cavalli!
Salvatore Quasimodo
TRISTE SETTEMBRE
Triste e timidamente, con passo leggero e felpato arriva settembre. Come lacrime pietose la pioggia dal cielo discende e rinfresca la terra, che l'estate felice e focosa abbandona, saluta e tramonta;
fra foglie ingiallite si mimetizza un pallido sole che poi si nasconde come il suo ruolo non fosse apparire. Le nuvole si rincorrono giocando a nascondino, mentre giocano si scambiano i colori fra il bianco, il grigio scuro e il nero. Preludio d'imminente temporale.
Settembre spalanca la porta all'autunno che adagiato con pacata calma fra la gioiosa estate e il cupo inverno, le forze fiacca, l'umore non è al massimo! accogliamolo sorridenti e con amore, anche se triste, ne coglieremo il fascino!
Rosarossa
Profumi di settembre
Ancora una volta, tra il sole pungente e le nubi veloci, sento, il delicato profumo, sfumato di fiori di mandorlo, che attraverso i campi già nudi, arriva al paese in fermento. I tini ricolmi, le botti in attesa. Già vedo il colore, dorato ed ambrato, già sento il sapore fino, sottile, caldo e vellutato. Gradevole e beffardo...dolce e poi amaro. E’ come godere, di un suono, di un blues, che insinua il vocale, e penetra il cuore.
Almina Madau
Settembre
E d'un tratto la vacanza è finita si riallacciano fili di abitudini dimenticate luce profumata di pomeriggi tiepidi aria dorata di mattini frizzanti giorni sospesi tra estate e autunno foglie dorate e frutti succulenti aspettative dolci come nettare di fichi sogni e speranze come acini d'uva qualcosa sta per accadere un nuovo inizio ci aspetta ed è di nuovo Settembre.
Cristina Voltolini
LA MIA BOHÈME
Me ne andavo, i pugni nelle tasche sfondate; anche il mio cappotto diventava ideale; andavo sotto il cielo, Musa!, ed ero il tuo leale; oh! quanti amori assurdi ho strasognato!
Nei miei unici calzoni avevo un largo squarcio. - Pollicino sognatore, in corsa sgranavo rime. Il mio castello era l'Orsa Maggiore. - Le mie stelle in cielo facevano un dolce fru-fru.
Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade, nelle calme sere di settembre in cui sentivo sulla fronte le gocce di rugiada, come un vino vigoroso;
in cui, rimando in mezzo a quelle ombre fantastiche, come fossero lire, tiravo gli elastici delle mie suole ferite, con un piede contro il cuore.
Arthur Rimbaud
SETTEMBRE
Chiaro cielo di settembre illuminato e paziente sugli alberi frondosi sulle tegole rosse
fresca erba su cui volano farfalle come i pensieri d’amore nei tuoi occhi
giorno che scorri senza nostalgie canoro giorno di settembre che ti specchi nel mio calmo cuor
Siamo in settembre. Il mese in cui l'estate comincia a rilassarsi. Le giornate si accorciano. Le serate diventano più fresche. Le sedie a sdraio vengono rimosse dal bagagliaio di un'auto e conservati nel garage....... Tutta la natura comincia colorarsi dei colori che pian piano annunceranno l'arrivo dell'autunno....
Ricordo di Marie A.
Un giorno di settembre, il mese azzurro, tranquillo sotto un giovane susino io tenni l'amor mio pallido e quieto tra le mie braccia come un dolce sogno. E su di noi nel bel cielo d'estate c'era una nube ch'io mirai a lungo: bianchissima nell'alto si perdeva e quando riguardai era sparita.
E da quel giorno molte molte lune trascorsero nuotando per il cielo. Forse i susini ormai sono abbattuti: Tu chiedi che ne è di quell'amore? Questo ti dico: più non lo ricordo. E pure certo, so cosa intendi. Pure il suo volto più non lo rammento, questo rammento: l'ho baciato un giorno.
Ed anche il bacio avrei dimenticato senza la nube apparsa su nel cielo. Questa ricordo e non potrò scordare: era molto bianca e veniva giù dall'alto. Forse i susini fioriscono ancora e quella donna ha forse sette figli, ma quella nuvola fiorì solo un istante e quando riguardai sparì nel vento. Bertold Brecht
Quante gocce di rugiada intorno a me cerco il sole, ma non c'è. Dorme ancora la campagna, forse no, è sveglia, mi guarda, non so. Già l'odor di terra, odor di grano sale adagio verso me, e la vita nel mio petto batte piano, respiro la nebbia, penso a te. Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là sembra quasi un mare d'erba, e leggero il mio pensiero vola e va ho quasi paura che si perda... Un cavallo tende il collo verso il prato resta fermo come me. Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito respiro la nebbia, penso a te. No, cosa sono adesso non lo so, sono un uomo, un uomo in cerca di se
stesso. No, cosa sono adesso non lo so, sono solo, solo il suono del mio passo. e intanto il sole tra la nebbia filtra già il giorno come sempre sarà. Premiata Forneria Marconi (PFM) Mogol - Pagani - Mussida
(1971)
Settembre
Triste il giardino: fresca scende ai fiori La pioggia... silenziosa trema l'estate, declinando alla sua fine. Gocciano foglie d'oro giù dalla grande acacia... Ride attonita e smorta Pestate dentro il suo morente sogno; s'attarda tra le rose, pensando alla sua pace; lentamente socchiude i grandi occhi pesanti di stanchezza. Hemann Hesse
E questi versi per non dimenticare un giorno di settembre che ha cambiato il mondo.....
E fu 11 settembre Un tempo soffiato sconvolto scuro nel volto futuro nebbioso con animo dissolto e dove erano i monoliti innalzati col ferro e col fuoco ora, ora una enorme tomba di chi non voleva morire per diventare menoria nessun eroe in quel fosso... Ode a quei morti trai ferri contorti... Ode a tutti i morti che non volevano diventare memoria nei versi dispersi di un canto e accanto c'è chi ha manipolato intrappolato le teste... Ode a quei morti ode a quelli di Corea ode a quelli vietnamiti ode a quelli de Cile ode a quelli di Panama ode a quelli di Somalia ode a quelli del Salvador ode al mito boliviano ode ai morti iracheni ode a quelli di Bosnia ode a quelli di Libano e Palestina ode ai morti di Nagasaky e Hiroshima ode ai morti israeliani ode a quelli ceceni e afgani odealle puttane nigeriane, albanesi moldave, ucraine ode alle morte schiave ode ai curdi, sogno di libertà conservato in bare di zinco ode al giovane terrorista che ama la vita che guarda al futuro che crede che uccide la vita ode ai morti bambini lontani dal sogno americano ode all'odio ode a tutti i morti in quell'acciaio distorto tra tutti i discorsi di polvere avvolti noi ascoltiamo e odiamo chi è disperato chi ha peccato chi è diseredato e oratutto è ridotto a zero sia un 11 settembre un giorno di odio qualunque mascherato dal lutto di chi non voleva morire di chi non voleva essere un eroe buffa storia la memoria... Raffaele Bifulco
SETTEMBRE
Chiaro cielo di settembre illuminato e paziente sugli alberi
frondosi sulle tegole rosse fresca erba su cui volano farfalle come i pensieri d’amore nei tuoi occhi giorno
che scorri senza nostalgie canoro giorno di settembre che ti specchi nel mio calmo cuor Attilio Bertolucci