Marie Magdalene "Marlene" Dietrich
Fra le più belle icone del mondo cinematografico della prima metà del Novecento, la Dietrich fu un vero e proprio mito ed una diva. Il suo mito nacque e si sviluppò in contrapposizione a quello della divina Greta Garbo, entrambe star di punta di due compagnie di produzione rivali.Nacque a Schöneberg, quartiere di Berlino, il 27 dicembre 1901, da Louis Erich Otto Dietrich (ufficiale militare prussiano) e da Elisabeth Josephine Felsing. Dal 1907 al 1919 frequentò le scuole di Berlino e di Dessau: a quattro anni iniziò a studiare il francese, l'inglese, il violino e il pianoforte. A causa di uno strappo ai legamenti di un dito della mano fu costretta a interrompere lo studio della musica suonata e si diplomò come cantante all'Accademia di Berlino.Nel 1922 iniziò a calcare i palcoscenici dei teatri di Berlino e lavorò ottenendo piccole parti in alcuni film muti. Il 17 maggio 1923 sposò Rudolf Sieber, un aiuto regista, e un anno dopo nacque la figlia Maria Elisabeth. Nel 1929 arrivò la sua prima interpretazione da protagonista nel film Die Frau nach der man sich sehnt. Nell'ottobre dello stesso anno firmò il contratto per interpretare il film che le diede la fama, L'angelo azzurro, tratto da un romanzo di Heinrich Mann, fratello del più famoso Thomas. In questo film, che è il primo film sonoro del cinema tedesco, la si vede sfoderare un tocco di perversa sensualità ed interpretare la famosa canzone Lola Lola. Il giorno dopo la prima de L'angelo azzurro, la stampa berlinese la proclamò una star,ma l'attrice in quel momento era già sul transatlantico che la portava in America. Fu in questo periodo che venne scattata la famosa foto di Marlene vestita da yachtman, scattata da Sternberg stesso, che venne diffusa dalla Paramount con la frase di lancio dell'immagine divistica di Marlene: "La donna che perfino le donne possono adorare". A quell'epoca, indossare vestiti di foggia maschile per una donna, quando nessuna donna, in nessun caso indossava pantaloni, a meno di non voler sembrare uno sconvolgente androgino, era un atto ben più sovversivo di oggi. Marlene Dietrich arrivò così a Hollywood il 2 aprile 1930, dove si rifugeranno presto anche alcuni tra i migliori attori, registi e tecnici del cinema tedesco dell'epoca, in fuga dal nazismo. La Paramount la mise in contrapposizione a Greta Garbo, la star scandinava della MGM. La diva tedesca aveva anche il dono del canto, il che le dava una carta in più nel cinema sonoro. La Dietrich iniziò quindi a recitare in una serie di film memorabili girati dal suo regista di fiducia, Sternberg, che la consegnò alla popolarità mondiale. Il primo film americano fu Marocco, nello stesso 1930 (ottobre), nel quale cantava due canzoni e che le valse la nomination all'Oscar come migliore attrice. Marocco uscì negli Stati Uniti prima de L'angelo azzurro (dicembre 1930) e nel marzo 1931 arrivava nelle sale già Disonorata: in pochi mesi era già diventata una star cinematografica mondiale.In Marocco restò famosa la sua performance canora vestita da uomo e il bacio con una donna del pubblico, il primo bacio omosessuale della storia del cinema. La professionalità e la determinazione della Dietrich sul set erano proverbiali. Dopo sette anni di permanenza negli USA ottenne la cittadinanza. I suoi familiari la seguirono poi nell'avventura americana, anche se ormai viveva separata dal suo unico marito che conviveva con una sua ex-amica; del resto erano innumerevoli le avventure che si concedeva con amanti di ambo i sessi: la sua era una vita che molti definivano scandalosa. Nel 1934 arrivò a guadagnare 350.000 dollari l'anno, una cifra astronomica, che la rendevano una delle persone più ricche degli Stati Uniti. Con gli Stati Uniti collaborò tenendo spettacoli di intrattenimento per le truppe americane e portando la sua arte in Nord Africa e in Europa negli ospedali da campo: cantava - con indosso un'uniforme di sua creazione - la canzone pacifista Lili Marleen, che sarebbe poi diventata il suo inno.Nel 1950 ricevette la Legion d'onore dal governo francese e, prima donna della storia, riceve la Medal of Freedom, massima onorificenza civile concessa negli Stati Uniti d'America.Dal 1954, quando la carriera cinematografica era ormai declinata,si esibì in spettacoli in cui cantava le canzoni dei suoi film ed intratteneva il pubblico con monologhi estemporanei. Lo show fu portato in giro per tutto il mondo con grande successo e dietro lauti compensi. Negli anni sessanta inserì nel suo repertorio anche alcuni brani di Bob Dylan, ma Lili Marleen resterà la canzone che fu il suo inno personale e che diede un marchio a tutta la sua carriera. La sua ultima esibizione in pubblico ebbe luogo a Sydney, nel 1975, mentre il suo ultimo film fu Gigolò, interpretato accanto a David Bowie. Nel 1984 l'attore Maximilian Schell le dedicò un film-intervista, Marlene, che l'attrice accettò di fare solo per denaro. Non camminava già quasi più a causa di una frattura al femore, provocata da una caduta in bagno mentre era, si disse, completamente ubriaca. Marlene non si riprese mai veramente, morì dopo circa dodici anni di immobilizzazione a letto, il 6 maggio 1992. La lunga degenza era stata accompagnata da fasi depressive acute. Il decesso fu attribuito ufficialmente ad un infarto che la colpì nel sonno, ma le cause della morte sono sempre rimaste poco chiare, specialmente dopo le dichiarazioni rilasciate nel 2002 dalla sua segretaria Norma Bousquet, la quale affermò che l'attrice si era suicidata con una forte dose di sonnifero.La Dietrich venne sepolta il 16 maggio nel cimitero di Berlino, accanto alla madre.