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De: Tony Kospan (Mensaje original) |
Enviado: 07/03/2011 15:40 |
LA DONNA IN POESIA E... NON SOLO...
a cura di Tony Kospan
Care amiche ed amici nonostante lo scherzo del calendario che ha sovrapposto
il Carnevale e la Festa della Donna abbiamo cercato di "vedere" in poesia
l'una e l'altra festa per molti versi diversissime... e dunque dopo aver dedicato
al Carnevale il tema della domenica ora dedichiamo un post straordinario
all'"altra metà del cielo" .
Confesso che vorrei che questa festa fosse solo un ricordo...
perché vorrebbe dire che sono scomparsi,nella nostra società,
i motivi che le diedero origine...
ma ahimé...
nonostante tanti progressi
ci sono ancora sacche di discriminazione da noi
(ed anche tentativi di tornar indietro)
ma la situazione è ancor peggio in diverse parti del Pianeta.
Ovviamente non ci interessa minimamente l'uso commerciale
e mondano della festa con tutti i suoi.. non esaltanti risvolti...
Dunque la donna... in tutti i suoi aspetti...
è il tema straordinario che tratteremo.
Sembra incredibile... ma non sono moltissime le poesie
che parlano specificamente della donna come... donna...
ma ce ne sono...
Le prime 2 non sono poesie "comode" ma poesie di dolore... dure...
la prima di una poetessa siriana che vive in Francia dal 1982
e la seconda di una poetessa francese ignota del secolo scorso
che ci riportano al vero senso dell'8 marzo a cui segue
quella affettuosamente pungente di Umberto Saba.
Concludiamo infine con 2 veri e propri inni alla donna
di cui il secondo è, per me, la più bella poesia mai scritta in suo onore...
Come sempre sarà bello leggere le poesie che sul tema amate voi...
LE DONNE COME ME
Maram Al Masri
Le donne come me non sanno parlare; la parola le rimane di traverso in gola come una lisca che preferiscono inghiottire. ...Le donne come me sanno soltanto piangere a lacrime restie che improvvisamente rompono e sgorgano come una vena tagliata. Le donne come me sopportano gli schiaffi, senza osare renderli. Tremano di rabbia e la reprimono. Come leoni in gabbia, le donne come me sognano di libertà…
IO SONO QUELLA CHE CANTANO I POETI Anonima Poetessa Francese
Io sono quella che cantano i poeti, l'inesauribile sorgente dove palpita il genio, l'apparizione, la madonna, l'egeria, quella che suscita il sogno, che purifica l'acqua torbida, io sono la cavità, la matrice, la fontana da dove sgorga il verso trionfante, dove risuona l'immagine di musica; io son o quella che partorisce, che è materna, quella che incanta, l'onnipresente. Gli uomini mi piangono e mi desiderano, i poeti mi gridano e mi sospirano, tutti mi portano alle stelle... Ma io non vengo ascoltata. Io sono parlata ma non parlo, sono scritta ma non scrivo, io sono dipinta, ritratta, scolpita, il pennello e lo scalpello mi sono estranei. Nessuno ascolta le mie grida silenziose, nessuno vede la mia bocca spalancata e muta, le mie dita contratte, le mani aperte, le mie lacrime di pietra, il mio cuore straziato. Io sono quella che non ha linguaggio, quella che non ha volto, quella che non esiste. ...la donna...
DONNA Umberto Saba
Quand'eri giovinetta pungevi come una mora di macchia. Anche il piede t'era un'arma, o selvaggia.
Eri difficile a prendere. Ancora giovane, ancora sei bella. I segni degli anni, quelli del dolore, legano l'anime nostre, una ne fanno. E dietro i capelli nerissimi che avvolgo alle mie dita, più non temo il piccolo bianco puntuto orecchio demoniaco.
DIMMI DONNA
Tomàs Segovia
Dimmi donna dove nascondi il tuo mistero donna acqua pesante volume trasparente più segreta quanto più ti spogli quale è la forza del tuo splendore inerme la tua abbagliante armatura di bellezza dimmi non posso più con tante armi donna seduta sdraiata abbandonata insegnami il riposo il sonno e l'oblio insegnami la lentezza del tempo donna tu che convivi con la tua carne ignominiosa come accanto ad un animale buono e calmo donna nuda di fronte all'uomo armato togli dalla mia testa questo casco d'ira calmami guariscimi stendimi sulla fresca terra toglimi questi vestiti di febbre che mi asfissiano sommergimi indeboliscimi avvelena il mio pigro sangue donna roccia della tribù sbandata discingimi queste maglie e cinture di rigidezza e paura con cui mi atterrisco e ti atterrisco e ci separo donna oscura e umida pantano edenico voglio la tua larga fragrante robusta sapienza, voglio tornare alla terra e ai suoi succhi nutritivi che corrono sul tuo ventre e i tuoi seni e irrigano la tua carne voglio recuperare il peso e la completezza voglio che tu m'inumidisca, m'ammolli, m'effemini per capire la femminilità, la morbidezza umida del mondo voglio appoggiata la fronte nel tuo grembo materno tradire il ferreo esercito degli uomini donna complice unica terribile sorella dammi la mano torniamo ad inventare il mondo noi due soli voglio non distaccare mai gli occhi da te donna statua fatta di frutta colomba cresciuta lasciami sempre vedere la tua misteriosa presenza il tuo sguardo di ala e seta e lago nero il tuo corpo tenebroso e raggiante plasmato di slancio senza incertezze il tuo corpo infinitamente più tuo che per me quello mio e che dai di slancio senza incertezze senza tenerti niente il tuo corpo pieno e uno illuminato tutto di generosità donna mendicante prodiga porto del pazzo Ulisse non permettere che io dimentichi mai la tua voce di uccello memorioso la parola calamitata che nel tuo intimo pronunci sempre nuda la parola sempre giusta di folgorante ignoranza la selvaggia purezza del tuo amore insensato delirante senza freno abbrutito invidiato il gemito nettissimo della tenerezza lo sguardo pensieroso della prostituzione la cruda chiara verità dell'amore che assorbe e divora e si alimenta l'invisibile zampata della divinazione l'accettazione la comprensione la sapienza senza strade la spugnosa maternità terreno di radici donna casa del doloroso vagabondo dammi da mordere la frutta della vita la stabile frutta di luce del tuo corpo abitato lasciami reclinare la mia fronte funesta sul tuo grave grembo di paradiso boscoso spogliami acquietami guariscimi di questa colpa acre di non essere sempre armato ma soltanto io stesso.
D O N N A
Tagore
Donna, non sei soltanto l' opera di Dio, ma anche degli uomini, che sempre ti fanno bella con i loro cuori. I poeti ti tessono una rete con fili di dorate fantasie; i pittori danno alla tua forma sempre nuova immoralità. Il mare dona le sue perle, le miniere il loro oro, i giardini d' estate i loro fiori per adornarti, per coprirti, per renderti sempre più preziosa. Il desiderio del cuore degli uomini ha steso la sua gloria sulla tua giovinezza. Per metà sei donna, e per metà sei sogno.
DONNE... GRAZIE DI ESISTERE...
TONY KOSPAN...
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Si festeggia nuovamente la festa delle donne, considerata spesso da una nutrita schiera di uomini una festa inutile e banale, alcuni di essi la guardano come una presunzione di superiorita' verso l'universo maschile. Ma con l'8 marzo, le donne rivendicano mille conquiste che hanno raggiunto, mille sconfitte che sono state costrette a subire. Mille diritti e mille violenze, che ci ricordano nel bene o nel male che siamo donne. La Festa della donna fa sì che l'8 marzo da quasi un secolo non sia un giorno come tutti gli altri nel calendario. Un giorno che vogliamo chiamare "festa", e che vogliamo celebrare ognuna nel modo che riteniamo più utile e più vicino alle nostre esigenze e sensibilità. In quegli infiniti modi che rappresentano un universo femminile che non potrà mai essere racchiuso in uno stereotipo. Dal web
Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna, entrambi toccano il cuore dell'eternità. Kahlil Gibran
Donna Donna, non sei soltanto l'opera di Dio, ma anche degli uomini, che sempre ti fanno bella con i loro cuori. I poetai ti tessono una rete con fili di dorate fantasie; i pittori danno alla tua forma sempre nuova immortalità. Il mare dona le sue perle, le miniere il loro oro, i giardini d'estate i loro fiori per adornarti, per coprirti, per renderti sempre più preziosa. Il desiderio del cuore degli uomini ha steso la sua gloria sulla tua giovinezza. Per metà sei donna, e per metà sei sogno.
Rabindranath Tagore
Donna
Nel tuo esserci l'incanto dell'essere, La vita, tua storia, segnata dal desiderio d'essere semplicemente donna! Nel tuo corpo ti porti, come nessun altro, il segreto della vita! Nella tua storia la macchia dell'indifferenza, della discriminazione, dell'oppressione… in te l'amore più bello, la bellezza più trasparente, l'affetto più puro che mi fa uomo!
Eliomar Ribeiro de Souza Poeta Brasiliano
Voce di Donna
Io nacqui sposa di te soldato. So che a marce e a guerre lunghe stagioni ti divelgon da me. Curva sul focolare aduno bragi, sopra il tuo letto ho disteso un vessillo, ma se ti penso all'addiaccio piove sul mio corpo autunnale come su un bosco tagliato. Quando balena il cielo di settembre e pare un'arma gigantesca sui monti, salvie rosse mi sbocciano sul cuore. Che tu mi chiami, che tu mi usi con la fiducia che dai alle cose, come acqua che versi sulle mani o lana che ti avvolgi intorno al petto. Sono la scarna siepe del tuo orto che sta muta a fiorire sotto convogli di zingare stelle.
Antonia Pozzi
Corpo di donna ...
Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche, assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono. Il mio corpo di rude contadino ti scava e fa scaturire il figlio dal fondo della terra. Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione. Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma, come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda. Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo. Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo. Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza! Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste! Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia. Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto! Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane, e la fatica rimane, e il dolore infinito.
Pablo Neruda
AUGURI A TUTTE LE DONNE
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De: Liana |
Enviado: 07/03/2011 21:56 |
Donna
di Madre Teresa di Calcutta
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni… Però ciò che è importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età. Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno. Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza. Dietro ogni successo c’è un’altra delusione. Fino a quando sei viva, sentiti viva. Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. Non vivere di fotografie ingiallite… insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te. Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto. Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non trattenerti mai!!!
Scrivo a te donna
Ogni mattina, dopo il segno della croce, scriverti è come recitare una preghiera. Non si può far di peggio, ma io so fare di meglio. Ora che non ti vedo, di buon mattino, mentre tutti dormono, prendo la penna, come un ladro prenderebbe la chiave di un forziere, e con la penna rubo la vita che non mi appartiene e scavo un camminamento per raggiungere te che, contro ogni legge, considero mia.
Salvatore Fiume
DONNA
Nel tuo esserci l'incanto dell'essere,
La vita, tua storia,
segnata dal desiderio d'essere
semplicemente donna!
Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell'indifferenza,
della discriminazione, dell'oppressione…
in te l'amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l'affetto più puro
che mi fa uomo!
Eliomar Ribeiro de Souza (poeta brasiliano)
LINDA |
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De: Lelina |
Enviado: 08/03/2011 17:23 |
Bellissimo come sempre anche questo post dedicata alla donna in poesia
Grazie Tony!
Molti poeti hanno decantato l'immagine femminile
esaltandone la virtù, ma anche la bellezza e l'amore
io ho scelto per augurarvi
Buona Festa della Donna
questa poesia
Io che come un sonnambulo cammino
Io che come un sonnambulo cammino per le mie trite vie quotidiane, vedendoti dinanzi a me trasalgo.
Tu mi cammini innanzi lenta come una regina. Regolo il mio passo io subito destato dal mio sonno sul tuo ch´ è come una sapiente musica. E possibilità d´ amore e gloria mi s´ affacciano al cuore e me lo gonfiano. Pei riccioletti folli d´ una nuca per l´ ala d´ un cappello io posso ancora alleggerirmi della mia tristezza. Io sono ancora giovane, inesperto col cuore pronto a tutte le follie.
Una luce si fa nel dormiveglia. Tutto è sospeso come in un´ attesa. Non penso più. Sono contento e muto. Batte il mio cuore al ritmo del tuo passo.
~ Camillo Sbarbaro ~
Lely
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